Thesis etd-09032012-110219 |
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Thesis type
Tesi di laurea specialistica LC6
Author
BALDESI, RAMONA
URN
etd-09032012-110219
Thesis title
Chirurgia Robotica Urologica: indicazioni attuali.
Department
MEDICINA E CHIRURGIA
Course of study
MEDICINA E CHIRURGIA
Supervisors
relatore Prof. Selli, Cesare
Keywords
- Da Vinci
- master-slave
- prostata
- stenosi del giunto
Graduation session start date
25/09/2012
Availability
Withheld
Release date
25/09/2052
Summary
L'origine dell'utilizzo della robotica in campo chirurgico risale ad un progetto del Pentagono (anni '50) per eseguire interventi chirurgici a distanza in ambito militare, che però rimase senza applicazione.
Nel 1985 Kwoh et all. introdussero, per la prima volta, il Robot PUMA 200 in sala operatoria per mantenere un laser in posizione fissa durante interventi di neurochirurgia quali biopsia e stimolazione craniale.
La prima applicazione della robotica alla chirurgia urologica si ha nel 1989 quando il gruppo del dipartimento di Ingegneria Meccanica dell'Imperial College di Londra realizzò un prototipo denominato Probot in grado di eseguire compiti precisi e controllati durante la resezione transuretrale della prostata, sulla base di una procedura pianificata prima dell'intervento. La maggiore conquista della laparoscopia robotica in urologia è stata l'introduzione del sistema master-slave. Le interfacce robotiche Master-slave sono state sviluppate per superare i limiti intrinseci della chirurgia endoscopica: perdita di due gradi di libertà per l'utilizzo di strumenti non flessibili e per i punti fissi di inserzione, feedback tattile limitato, riflesso dei movimenti, variabilità del movimento per la lunghezza degli strumenti, non accuratezza nella ricostruzione per l'amplificazione del naturale tremore delle mani e dissociazione della coordinazione occhi-mano.
Nel 2000 in Germania Binder et all effettuano la prima prostatectomia radicale Robot-assistita e in pochi anni questo intervento è diventato l'indicazione principale all'utilizzo del Robot.
In campo urologico il sistema Da Vinci, oltre che per la prostatectomia radicale, è utilizzato per: pieloplastica, cistectomia radicale, chirurgica del rene, chirurgia delle ghiandole surrenali,chirurgia delle vescicole seminali.
Nel 1985 Kwoh et all. introdussero, per la prima volta, il Robot PUMA 200 in sala operatoria per mantenere un laser in posizione fissa durante interventi di neurochirurgia quali biopsia e stimolazione craniale.
La prima applicazione della robotica alla chirurgia urologica si ha nel 1989 quando il gruppo del dipartimento di Ingegneria Meccanica dell'Imperial College di Londra realizzò un prototipo denominato Probot in grado di eseguire compiti precisi e controllati durante la resezione transuretrale della prostata, sulla base di una procedura pianificata prima dell'intervento. La maggiore conquista della laparoscopia robotica in urologia è stata l'introduzione del sistema master-slave. Le interfacce robotiche Master-slave sono state sviluppate per superare i limiti intrinseci della chirurgia endoscopica: perdita di due gradi di libertà per l'utilizzo di strumenti non flessibili e per i punti fissi di inserzione, feedback tattile limitato, riflesso dei movimenti, variabilità del movimento per la lunghezza degli strumenti, non accuratezza nella ricostruzione per l'amplificazione del naturale tremore delle mani e dissociazione della coordinazione occhi-mano.
Nel 2000 in Germania Binder et all effettuano la prima prostatectomia radicale Robot-assistita e in pochi anni questo intervento è diventato l'indicazione principale all'utilizzo del Robot.
In campo urologico il sistema Da Vinci, oltre che per la prostatectomia radicale, è utilizzato per: pieloplastica, cistectomia radicale, chirurgica del rene, chirurgia delle ghiandole surrenali,chirurgia delle vescicole seminali.
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