Thesis etd-08222012-102939 |
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Thesis type
Tesi di laurea magistrale
Author
MARRACCI, ILARIA
URN
etd-08222012-102939
Thesis title
I resti umani della c.d. Tomba di Filippo II
Department
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Course of study
ARCHEOLOGIA
Supervisors
relatore Prof.ssa Massa, Morella
correlatore Mallegni, Francesco
correlatore Mallegni, Francesco
Keywords
- Arrideo
- Filippo II
- Macedonia
- Vergina
Graduation session start date
17/09/2012
Availability
Withheld
Release date
17/09/2052
Summary
Nel novembre del 1977 l’archeologo greco Manolis Andronikos rinvenne a Vergina una sepoltura mai saccheggiata dai tombaroli, costituita da camera e anticamera e decorata in facciata con una splendida pittura parietale raffigurante una scena di caccia .
La sepoltura in questione, denominata da Andronikos Tomba II, nascondeva al suo interno straordinarie sorprese: oltre ad un ricco corredo, furono rinvenute due larnakes in oro, disposte rispettivamente nella camera e nell’anticamera, contenenti resti osteologici cremati conservati in situ. Le analisi antropologiche effettuate ben presto sulle ossa della Tomba II stabilirono che la larnax della camera conteneva i resti di un uomo di età compresa fra i 35 e i 45 anni , mentre quella dell’anticamera racchiudeva al suo interno le ossa di una donna di 18-20 anni .
La stella macedone con cui era decorato il coperchio delle due larnakes e la presenza di una corona di quercia, da sempre considerata attributo di regalità, conservata insieme ai resti osteologici della camera fecero ben presto comprendere ad Andronikos di aver probabilmente riportato alla luce le ossa di personaggi di spicco della casa reale macedone. Immediatamente l’archeologo prospettò l’ipotesi, quanto mai allettante, che le ossa in questione, provenienti da una sepoltura databile alla metà del IV a.C., appartenessero a Filippo II morto nel 336 a.C. e alla moglie Cleopatra deceduta un anno più tardi.
La critica in realtà è divisa da anni fra coloro che ritengono che nella Tomba II fosse seppellito Filippo II con la moglie Cleopatra e quanti invece sono più propensi ad un’identificazione con Filippo III Arrideo e la consorte Euridice. La prima ipotesi è stata sostenuta con vigore da Andronikos fino al momento della morte avvenuta nel 1992, mentre la seconda, proposta nel 1980 da diversi studiosi in maniera indipendente gli uni dagli altri , è sostenuta tutt’oggi con convinzione da un numero sempre maggiore di esperti , molti dei quali inizialmente avevano ritenuto più plausibile un’identificazione con il padre di Alessandro.
La sepoltura in questione, denominata da Andronikos Tomba II, nascondeva al suo interno straordinarie sorprese: oltre ad un ricco corredo, furono rinvenute due larnakes in oro, disposte rispettivamente nella camera e nell’anticamera, contenenti resti osteologici cremati conservati in situ. Le analisi antropologiche effettuate ben presto sulle ossa della Tomba II stabilirono che la larnax della camera conteneva i resti di un uomo di età compresa fra i 35 e i 45 anni , mentre quella dell’anticamera racchiudeva al suo interno le ossa di una donna di 18-20 anni .
La stella macedone con cui era decorato il coperchio delle due larnakes e la presenza di una corona di quercia, da sempre considerata attributo di regalità, conservata insieme ai resti osteologici della camera fecero ben presto comprendere ad Andronikos di aver probabilmente riportato alla luce le ossa di personaggi di spicco della casa reale macedone. Immediatamente l’archeologo prospettò l’ipotesi, quanto mai allettante, che le ossa in questione, provenienti da una sepoltura databile alla metà del IV a.C., appartenessero a Filippo II morto nel 336 a.C. e alla moglie Cleopatra deceduta un anno più tardi.
La critica in realtà è divisa da anni fra coloro che ritengono che nella Tomba II fosse seppellito Filippo II con la moglie Cleopatra e quanti invece sono più propensi ad un’identificazione con Filippo III Arrideo e la consorte Euridice. La prima ipotesi è stata sostenuta con vigore da Andronikos fino al momento della morte avvenuta nel 1992, mentre la seconda, proposta nel 1980 da diversi studiosi in maniera indipendente gli uni dagli altri , è sostenuta tutt’oggi con convinzione da un numero sempre maggiore di esperti , molti dei quali inizialmente avevano ritenuto più plausibile un’identificazione con il padre di Alessandro.
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