Thesis etd-07092020-172605 |
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Thesis type
Tesi di laurea magistrale
Author
BAFUNNO, MICHELE
URN
etd-07092020-172605
Thesis title
TUTELA DELLE ACQUE DALL'INQUINAMENTO: IL RUOLO DEL CORPO DELLE CAPITANERIE DI PORTO TRA AUTORIZZAZIONI AMBIENTALI E SCARICHI
Department
GIURISPRUDENZA
Course of study
SCIENZE DEL GOVERNO E DELL'AMMINISTRAZIONE DEL MARE
Supervisors
relatore Dott.ssa Napoli, Cristina
Keywords
- autorizzazioni ambientali e scarichi
- capitanerie di porto
- inquinamento
- tutela delle acque
Graduation session start date
21/07/2020
Availability
Withheld
Release date
21/07/2090
Summary
La tutela dell’ambiente e delle risorse naturali è divenuta, pur con un certo ritardo rispetto alle condizioni del pianeta, una delle priorità della politica internazionale.
Nel corso degli anni si è sviluppata una maggiore attenzione per le condizioni dell’ambiente e si sta diffondendo negli ultimi decenni una coscienza attenta a queste questioni.
Sulla Terra sono presenti circa un miliardo e mezzo di metri cubi di acqua, bene primario suscettibile di tutela sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, talvolta viene considerato come un bene illimitato eppure le risorse di acqua nel mondo sono sempre più inquinate a causa di rifiuti organici, agenti patogeni, fertilizzanti e pesticidi, metalli pesanti ed inquinanti emergenti.
L’inquinamento idrico sta crescendo a causa dell’aumento di scarichi di acque reflue urbane ed industriali e secondo l'ultimo rapporto della Commissione europea sullo stato di attuazione della direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane, la direttiva 91/271/CEE, solo Grecia, Regno Unito, Francia, Italia, Malta, Cipro, Spagna e Belgio hanno indicato il trattamento delle acque reflue su base regolare, con percentuali di riutilizzo che variano dallo 0,08% nel Regno Unito al 97% a Cipro.
Il report mondiale delle Nazioni Unite sullo sviluppo delle risorse idriche del 2020 intitolato “Acqua e cambiamenti climatici” afferma che nel corso degli ultimi cento anni l’utilizzo globale di acqua è cresciuto di sei volte e congiuntamente ad approvvigionamenti idrici sempre più incerti e irregolari, i cambiamenti climatici aggraveranno la situazione generando uno stress idrico anche in quelle regioni in cui le risorse sono attualmente abbondanti.
In tali circostanze, l'UE ha recentemente chiesto una transizione verso un'economia circolare, comportando il miglioramento delle strategie di gestione delle acque attraverso il riutilizzo delle acque reflue e nella futura pianificazione sarà sempre più necessario tenere conto delle risorse idriche “non convenzionali” attribuendo al riutilizzo dell’acqua una valida alternativa per diversi utilizzi, purché il trattamento e l’utilizzo siano sicuri.
Principale importanza in questo contesto è rivestita dalle valutazioni ed autorizzazioni ambientali: valutazione di impatto ambientale (VIA), valutazione ambientale strategica (VAS), autorizzazione integrata ambientale (AIA) e autorizzazione unica ambientale (AUA) costituiscono infatti un decisivo strumento di prevenzione che nel tempo si è diffuso e contemporaneamente ispirato al raggiungimento di un approccio globale sul possibile impatto ambientale causato dalla realizzazione di progetti, piani o programmi.
Nel presente elaborato si colloca l’analisi degli scarichi la cui regolamentazione, normata all’interno del d.lgs. 152/2006, prevede obblighi di autorizzazione e rispetto dei limiti di emissione in funzione di obiettivi quantitativi e qualitativi dei corpi idrici.
Il fine è quello di analizzare l’ormai indispensabile connubio tra il principio di prevenzione esercitato mediante il rilascio delle necessarie autorizzazioni e di controllo successivo degli scarichi da parte della pubblica amministrazione e nel caso specifico del Corpo delle Capitanerie di Porto secondo quanto previsto dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare facendo emergere in particolar modo le criticità che si possono incontrare nella realtà durante un approccio operativo in caso di sopralluogo agli impianti di depurazione a partire dal controllo documentale.
Nel corso degli anni si è sviluppata una maggiore attenzione per le condizioni dell’ambiente e si sta diffondendo negli ultimi decenni una coscienza attenta a queste questioni.
Sulla Terra sono presenti circa un miliardo e mezzo di metri cubi di acqua, bene primario suscettibile di tutela sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, talvolta viene considerato come un bene illimitato eppure le risorse di acqua nel mondo sono sempre più inquinate a causa di rifiuti organici, agenti patogeni, fertilizzanti e pesticidi, metalli pesanti ed inquinanti emergenti.
L’inquinamento idrico sta crescendo a causa dell’aumento di scarichi di acque reflue urbane ed industriali e secondo l'ultimo rapporto della Commissione europea sullo stato di attuazione della direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane, la direttiva 91/271/CEE, solo Grecia, Regno Unito, Francia, Italia, Malta, Cipro, Spagna e Belgio hanno indicato il trattamento delle acque reflue su base regolare, con percentuali di riutilizzo che variano dallo 0,08% nel Regno Unito al 97% a Cipro.
Il report mondiale delle Nazioni Unite sullo sviluppo delle risorse idriche del 2020 intitolato “Acqua e cambiamenti climatici” afferma che nel corso degli ultimi cento anni l’utilizzo globale di acqua è cresciuto di sei volte e congiuntamente ad approvvigionamenti idrici sempre più incerti e irregolari, i cambiamenti climatici aggraveranno la situazione generando uno stress idrico anche in quelle regioni in cui le risorse sono attualmente abbondanti.
In tali circostanze, l'UE ha recentemente chiesto una transizione verso un'economia circolare, comportando il miglioramento delle strategie di gestione delle acque attraverso il riutilizzo delle acque reflue e nella futura pianificazione sarà sempre più necessario tenere conto delle risorse idriche “non convenzionali” attribuendo al riutilizzo dell’acqua una valida alternativa per diversi utilizzi, purché il trattamento e l’utilizzo siano sicuri.
Principale importanza in questo contesto è rivestita dalle valutazioni ed autorizzazioni ambientali: valutazione di impatto ambientale (VIA), valutazione ambientale strategica (VAS), autorizzazione integrata ambientale (AIA) e autorizzazione unica ambientale (AUA) costituiscono infatti un decisivo strumento di prevenzione che nel tempo si è diffuso e contemporaneamente ispirato al raggiungimento di un approccio globale sul possibile impatto ambientale causato dalla realizzazione di progetti, piani o programmi.
Nel presente elaborato si colloca l’analisi degli scarichi la cui regolamentazione, normata all’interno del d.lgs. 152/2006, prevede obblighi di autorizzazione e rispetto dei limiti di emissione in funzione di obiettivi quantitativi e qualitativi dei corpi idrici.
Il fine è quello di analizzare l’ormai indispensabile connubio tra il principio di prevenzione esercitato mediante il rilascio delle necessarie autorizzazioni e di controllo successivo degli scarichi da parte della pubblica amministrazione e nel caso specifico del Corpo delle Capitanerie di Porto secondo quanto previsto dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare facendo emergere in particolar modo le criticità che si possono incontrare nella realtà durante un approccio operativo in caso di sopralluogo agli impianti di depurazione a partire dal controllo documentale.
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