Thesis etd-07012021-131520 |
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Thesis type
Tesi di laurea magistrale
Author
BALDANTI, SAMUELE
URN
etd-07012021-131520
Thesis title
Individuazione e caratterizzazione di un branco di lupi in un'area ad alta densità antropica delle Colline Pisane Inferiori: storia dei rapporti con le attività produttive e implicazioni gestionali.
Department
SCIENZE VETERINARIE
Course of study
SCIENZE E TECNOLOGIE DELLE PRODUZIONI ANIMALI
Supervisors
relatore Dott. Felicioli, Antonio
correlatore Dott. Vecchio, Giuseppe
controrelatore Prof.ssa Russo, Claudia
correlatore Dott. Vecchio, Giuseppe
controrelatore Prof.ssa Russo, Claudia
Keywords
- ambiente antropizzato
- camera trapping
- Canis lupus
- coesistenza
- coexistence
- conflitto uomo-lupo
- human-modified landscape
- monitoraggio non invasivo. Canis lupus
- non invasive monitoring
- wolf-human conflict
Graduation session start date
16/07/2021
Availability
Withheld
Release date
16/07/2024
Summary
Nei primi anni del ‘900, la popolazione di lupo in Italia ha subito un rapido declino fino quasi all’estinzione a causa della riduzione delle popolazioni di ungulati selvatici, la perdita di ambienti boschivi e la crescente persecuzione di questo predatore da parte dell’uomo. La protezione legislativa imposta del lupo, insieme all’aumento di habitat naturali e prede hanno promosso a partire dai primi anni ’70 una graduale ri-colonizzazione e ri-espansione del lupo sul territorio italiano, favorita dall’elevata capacità di adattamento e plasticità ecologica di questa specie. Il processo di ricolonizzazione naturale del lupo ha interessato, oltre alle zone naturali di origine, anche zone rurali caratterizzate da una forte presenza antropica, promuovendo l’istaurarsi di tensioni e conflitti con attività produttive e ludico-ricreative come pastorizia e caccia.
La presenza del lupo in aree antropizzate espone tuttavia questo predatore a potenziali ostacoli per la sua conservazione quali ibridizzazione sottospecifica e bracconaggio. Inoltre, la convivenza cane-lupo può esporre entrambi a problemi sanitari quali malattie infettive e parassitosi potenzialmente trasmissibili anche al bestiame domestico e all’uomo (zoonosi).
Nel territorio delle Colline Pisane, caratterizzato da una elevata antropizzazione, la presenza del lupo è stata ben documentata tra il XVII e XXI secolo nell’area delle Colline Superiori. Contrariamente, nelle Colline Inferiori la presenza del lupo è stata rilevata in maniera occasionale nel XVII, non ci sono segnalazioni sulla presenza di questo predatore tra il XVIII e il XX secolo e attualmente la sua distribuzione risulta assente o sporadica nella maggior parte delle Colline Inferiori.
Lo scopo di questo lavoro di tesi è stato quello di verificare l’attuale presenza del lupo in un’area antropizzata delle Colline Pisane Inferiori alla luce della sua precedente presenza e successiva estinzione in tempi storici, indagare gli effetti del lupo sulle attività produttive e ludico ricreative locali alla luce delle esigenze di conservazione e gestione di questa specie e valutare alcuni aspetti sanitari della popolazione di lupo presente. L’attività di monitoraggio è stata condotta mediante utilizzo combinato di videotrappolaggio, ricerca dei segni di presenza su transetti, analisi genetica e parassitologica dei campioni fecali, wolf-howling e rilevazione degli eventi predatori a carico del bestiame.
L’attività di monitoraggio ha avuto una durata di 28 mesi (Ottobre 2018- Gennaio 2021) e ha permesso di accertare la presenza sul territorio di indagine di un branco stabile e riproduttivo di lupi. Il branco è costituito da un numero medio di individui compreso tra 2 e 5, esclusi i cuccioli dell’anno. Le analisi genetiche su campioni fecali hanno permesso di caratterizzare geneticamente 4 individui del branco nel 2019, tutti risultanti appartenenti alla popolazione di lupo italiana, mentre nel 2020 le analisi genetiche hanno evidenziato la presenza di un esemplare attribuibile ad un ibrido di prima generazione.
Le analisi parassitologiche hanno evidenziato la presenza di parassiti appartenenti a 6 diversi taxa: Capillaria spp., Ancylostomatidae, Toxocora canis eggs Crenosoma vulpis larvae, coccidian oocysts e Taeniids eggs. Nei campioni positivi alle uova di tenidii sono stati identificati mediante analisi molecolare solo Taenia hydatigena ed Echinococcus granulosus.
L’attività predatoria del branco su bestiame domestico è stata registrata durante tutto l'anno con un picco che si è verificato in primavera, tra marzo e giugno. Il maggior numero di predazioni è stato registrato a carico di ovini allevati al pascolo in assenza di sistemi di prevenzione.
L’effetto del ritorno del predatore nei territori in cui viene svolta l’attività della caccia in braccata è stato valutato nel corso di questo studio mediante la comparazione delle consistenze numeriche degli animali prelevati durante le battute di caccia. Dalla valutazione delle raccolte venatorie non è emersa alcuna rilevante differenza numerica tra la consistenza dei prelievi venatori effettuati nel 2019 e nel 2020.
Da i risultati ottenuti da questo lavoro di tesi emerge l’elevata adattabilità del lupo all’ambiente antropico. Il conflitto tra lupo e attività antropiche interessa solamente alcuni allevamenti ovini che da sempre praticano la pastorizia in assenza di misure preventive. Quindi, se si riuscisse ad informare, aggiornare ed aiutare concretamente questi allevatori a mantenere in sicurezza il loro bestiame, si potrebbe trasformare il conflitto in una possibile convivenza, che potrebbe così apportare benefici al lupo, all’uomo e a tutto l’ambiente naturale.
Il lavoro svolto nel nostro territorio di indagine ci ha permesso di ipotizzare che ad oggi ci sono le condizioni socio-economiche e culturali per tentare di stabilire un equilibrio tra l'uomo e la fauna selvatica.
La presenza del lupo in aree antropizzate espone tuttavia questo predatore a potenziali ostacoli per la sua conservazione quali ibridizzazione sottospecifica e bracconaggio. Inoltre, la convivenza cane-lupo può esporre entrambi a problemi sanitari quali malattie infettive e parassitosi potenzialmente trasmissibili anche al bestiame domestico e all’uomo (zoonosi).
Nel territorio delle Colline Pisane, caratterizzato da una elevata antropizzazione, la presenza del lupo è stata ben documentata tra il XVII e XXI secolo nell’area delle Colline Superiori. Contrariamente, nelle Colline Inferiori la presenza del lupo è stata rilevata in maniera occasionale nel XVII, non ci sono segnalazioni sulla presenza di questo predatore tra il XVIII e il XX secolo e attualmente la sua distribuzione risulta assente o sporadica nella maggior parte delle Colline Inferiori.
Lo scopo di questo lavoro di tesi è stato quello di verificare l’attuale presenza del lupo in un’area antropizzata delle Colline Pisane Inferiori alla luce della sua precedente presenza e successiva estinzione in tempi storici, indagare gli effetti del lupo sulle attività produttive e ludico ricreative locali alla luce delle esigenze di conservazione e gestione di questa specie e valutare alcuni aspetti sanitari della popolazione di lupo presente. L’attività di monitoraggio è stata condotta mediante utilizzo combinato di videotrappolaggio, ricerca dei segni di presenza su transetti, analisi genetica e parassitologica dei campioni fecali, wolf-howling e rilevazione degli eventi predatori a carico del bestiame.
L’attività di monitoraggio ha avuto una durata di 28 mesi (Ottobre 2018- Gennaio 2021) e ha permesso di accertare la presenza sul territorio di indagine di un branco stabile e riproduttivo di lupi. Il branco è costituito da un numero medio di individui compreso tra 2 e 5, esclusi i cuccioli dell’anno. Le analisi genetiche su campioni fecali hanno permesso di caratterizzare geneticamente 4 individui del branco nel 2019, tutti risultanti appartenenti alla popolazione di lupo italiana, mentre nel 2020 le analisi genetiche hanno evidenziato la presenza di un esemplare attribuibile ad un ibrido di prima generazione.
Le analisi parassitologiche hanno evidenziato la presenza di parassiti appartenenti a 6 diversi taxa: Capillaria spp., Ancylostomatidae, Toxocora canis eggs Crenosoma vulpis larvae, coccidian oocysts e Taeniids eggs. Nei campioni positivi alle uova di tenidii sono stati identificati mediante analisi molecolare solo Taenia hydatigena ed Echinococcus granulosus.
L’attività predatoria del branco su bestiame domestico è stata registrata durante tutto l'anno con un picco che si è verificato in primavera, tra marzo e giugno. Il maggior numero di predazioni è stato registrato a carico di ovini allevati al pascolo in assenza di sistemi di prevenzione.
L’effetto del ritorno del predatore nei territori in cui viene svolta l’attività della caccia in braccata è stato valutato nel corso di questo studio mediante la comparazione delle consistenze numeriche degli animali prelevati durante le battute di caccia. Dalla valutazione delle raccolte venatorie non è emersa alcuna rilevante differenza numerica tra la consistenza dei prelievi venatori effettuati nel 2019 e nel 2020.
Da i risultati ottenuti da questo lavoro di tesi emerge l’elevata adattabilità del lupo all’ambiente antropico. Il conflitto tra lupo e attività antropiche interessa solamente alcuni allevamenti ovini che da sempre praticano la pastorizia in assenza di misure preventive. Quindi, se si riuscisse ad informare, aggiornare ed aiutare concretamente questi allevatori a mantenere in sicurezza il loro bestiame, si potrebbe trasformare il conflitto in una possibile convivenza, che potrebbe così apportare benefici al lupo, all’uomo e a tutto l’ambiente naturale.
Il lavoro svolto nel nostro territorio di indagine ci ha permesso di ipotizzare che ad oggi ci sono le condizioni socio-economiche e culturali per tentare di stabilire un equilibrio tra l'uomo e la fauna selvatica.
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