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Le malattie autoimmuni sistemiche colpiscono spesso le donne in età fertile e si associano ad un aumentato rischio di complicanze gravidiche sia sul versante materno che fetale. Grazie ai miglioramenti nella diagnosi precoce e nella terapia farmacologia, è possibile affrontare la gestazione in sicurezza. È importante che la gravidanza sia pianificata ed intrapresa in un periodo di stabilità o di remissione di malattia, e che sia poi seguita con un attento follow-up multidisciplinare reumatologico e ginecologico-ostetrico.
In quest’ottica, da dicembre 2017 a giugno 2021 nell’U.O. di Reumatologia dell’Università di Pisa, è stato portato avanti uno studio volto a valutare l’aderenza alla terapia nelle donne con malattie autoimmuni sistemiche in corso di gravidanza. Sono state selezionate 80 pazienti incinte e 72 casi controllo alle quali è stato chiesto di compilare in forma anonima due questionari per l’aderenza alla terapia (MMAS-8 per l’aderenza alla terapia con Plaquenil, MMAS-8 per l’aderenza ad altra terapia) e un questionario HADS (Hospital Anxiety and Depression Scale) per la valutazione del tono dell’umore.
I risultati hanno mostrato che non vi è una differenza statisticamente significativa nell’aderenza alla terapia tra pazienti gravide e pazienti del gruppo di controllo, sia per quanto riguarda il Plaquenil che gli altri farmaci antireumatici. Nel complesso, comunque, le pazienti gravide presentavano un’aderenza tendenzialmente migliore. Per quanto riguarda lo stato di ansia e depressione, è stato visto che le pazienti gravide presentavo uno stato psicofisico migliore rispetto al gruppo di controllo, con differenza statisticamente significativa. Inoltre, è stato visto che l’ansia e la depressione correlano in entrambi i gruppi con una minore aderenza alla terapia.