• giustizia riparativa

Il presente lavoro di tesi ha l’obiettivo di guardare ad un nuovo concetto di fare giustizia per il reo, la vittima e la comunità di appartenenza. Come sostiene Martin Wright, ci sono certe cose che siamo soliti dare per scontato: che il crimine sia un’offesa contro lo stato; che le persone che commettono i reati dovrebbero essere punite; che la punizione è una responsabilità e un monopolio unicamente dello stato; e infine che le decisioni su come trattare gli autori di reato dovrebbero essere prese dai funzionari statali attraverso un processo legale formale. Da ciò nasce l’idea di approfondire il paradigma della restorative justice che rappresenta una vera e propria “rivoluzione copernicana” in quanto sfida tutte queste supposizioni.
Il primo capitolo si occuperà di argomentare l’ambito all’ interno del quale viene collocato questo nuovo paradigma, ovvero, il sistema di probation, alla cui base sono presenti i principi di riabilitazione e rieducazione strettamente connessi con il concetto di riparazione incarnato dalla giustizia riparativa.
A seguire, nel secondo capitolo, verrà esposto e approfondito lo studio della giustizia riparativa analizzando i principi alla base di questo modello così come illustrati dalla dottrina e dalle fonti sovranazionali al fine di delineare i punti chiave su cui esso si basa.
Nel capitolo seguente verrà dedicata attenzione all’aspetto operativo della restorative justice e agli strumenti attraverso i quali si espleta con particolare riferimento alla mediazione che rappresenta lo strumento di applicazione per eccellenza.
In conclusione, nell’ ultimo capitolo, il focus si sposterà sull’ordinamento giuridico italiano per andare a delineare quegli istituti che mostrano un’apertura alle pratiche riparative nell’ambito dell’esecuzione della pena quale momento qualificante di recupero sociale.