Thesis etd-06192016-123708 |
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Thesis type
Tesi di specializzazione (5 anni)
Author
GUERRI, VALENTINA
URN
etd-06192016-123708
Thesis title
Fotoferesi extracorporea: studio preliminare sulla valutazione della qualità della procedura mediante citofluorimetria e microscopia elettronica
Department
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Course of study
PATOLOGIA CLINICA
Supervisors
relatore Prof. Paolicchi, Aldo
relatore Dott. Mazzoni, Alessandro
relatore Dott. Mazzoni, Alessandro
Keywords
- TOF
- microscopia elettronica
- fotoferesi extracorporea
- citofluorimetria
- cGvHD
- apoptosi
Graduation session start date
05/07/2016
Availability
Full
Summary
La fototerapia extracorporea (ECP) è una procedura aferetica durante la quale i leucociti ottenuti vengono prima trattati con 8-metossipsoralene (8-MOP) poi sottoposti ad irradiazione con raggi ultravioletti (UV-A) e successivamente reinfusi al paziente.
Trova applicazione nei trapianti di organo solido per profilassi e terapia del rigetto, in ambito ematologico è utilizzata per il trattamento della Graft-versus-host disease(GvHD), nei linfomi T cutanei; in dermatologia viene utilizzata per alcune condizioni infiammatorie come la vitiligo, eczema o la psoriasi. L’ECP è stata valutata anche a supporto della terapia, nel diabete di tipo I, nella sclerosi multipla, nella dermatite atopica, nella sclerosi sistemica e nelle malattie croniche intestinali con risultati terapeutici non definitivi e meritevoli di approfondimento
L’efficacia della ECP è stato messo in relazione ad un meccanismo immunomodulante nel quale si osserva da una parte lo shift del profilo citochinico da Th1 a Th2 e la modulazione da parte delle cellule dendritihe (DC), dall’altra l’aumento dell’apoptosi dei linfociti.
L’apoptosi indotta può essere studiata e definita attraverso aspetti morfologici o molecolari come la perdita dell’integrità della membrana, la frammentazione cellulare e la fagocitosi di frammenti cellulari da parte di cellule vicine. Tutti questi aspetti possono essere valutati attraverso la citofluorimetria a flusso e nella nostra esperienza abbiamo tentanto di utilizzare la microscopia elettronica.
Nei 30 casi analizzati si è dimostrato, in linea con la letteratura, che la ECP determina apoptosi nei linfociti T e in maniera ridotta anche nei monociti (evidenziata in citofluorimetria dalla positività alla 7-AAD ed in microscopia elettronica dall’alterazione ultrastrutturale della cellula). I nostri risultati accordano perfettamente con l’ipotesi che gi antigeni linfoidi autologhi”modificati” potrebbero essere esposti al sistema immunitario, inducendo una risposta soppressoria sulle cellule autoreattive.
La completa inibizione dell’attività proliferativa cellulare e l’importante induzione di fenomeni apoptotici che si riscontrano nelle cellule trattate con ECP hanno dimostrato la facilità e l’affidabilità della metodica, nonchè la sua utilità nei pazienti.
Trova applicazione nei trapianti di organo solido per profilassi e terapia del rigetto, in ambito ematologico è utilizzata per il trattamento della Graft-versus-host disease(GvHD), nei linfomi T cutanei; in dermatologia viene utilizzata per alcune condizioni infiammatorie come la vitiligo, eczema o la psoriasi. L’ECP è stata valutata anche a supporto della terapia, nel diabete di tipo I, nella sclerosi multipla, nella dermatite atopica, nella sclerosi sistemica e nelle malattie croniche intestinali con risultati terapeutici non definitivi e meritevoli di approfondimento
L’efficacia della ECP è stato messo in relazione ad un meccanismo immunomodulante nel quale si osserva da una parte lo shift del profilo citochinico da Th1 a Th2 e la modulazione da parte delle cellule dendritihe (DC), dall’altra l’aumento dell’apoptosi dei linfociti.
L’apoptosi indotta può essere studiata e definita attraverso aspetti morfologici o molecolari come la perdita dell’integrità della membrana, la frammentazione cellulare e la fagocitosi di frammenti cellulari da parte di cellule vicine. Tutti questi aspetti possono essere valutati attraverso la citofluorimetria a flusso e nella nostra esperienza abbiamo tentanto di utilizzare la microscopia elettronica.
Nei 30 casi analizzati si è dimostrato, in linea con la letteratura, che la ECP determina apoptosi nei linfociti T e in maniera ridotta anche nei monociti (evidenziata in citofluorimetria dalla positività alla 7-AAD ed in microscopia elettronica dall’alterazione ultrastrutturale della cellula). I nostri risultati accordano perfettamente con l’ipotesi che gi antigeni linfoidi autologhi”modificati” potrebbero essere esposti al sistema immunitario, inducendo una risposta soppressoria sulle cellule autoreattive.
La completa inibizione dell’attività proliferativa cellulare e l’importante induzione di fenomeni apoptotici che si riscontrano nelle cellule trattate con ECP hanno dimostrato la facilità e l’affidabilità della metodica, nonchè la sua utilità nei pazienti.
File
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