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Thesis etd-06182017-191740


Thesis type
Tesi di specializzazione (5 anni)
Author
EVANGELISTI, GISBERTO
URN
etd-06182017-191740
Thesis title
La terapia con ioni carbonio nel trattamento del cordoma del sacro
Department
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Course of study
ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA
Supervisors
relatore Prof. Scaglione, Michelangelo
relatore Dott. Gasbarrini, Alessandro
Keywords
  • cordoma del sacro
  • terapia con ioni carbonio
Graduation session start date
05/07/2017
Availability
Withheld
Release date
05/07/2087
Summary
La presente tesi rappresenta il frutto di uno studio prospettico svolto in collaborazione tra il Centro Nazionale per l’Adroterapia Oncologica di Pavia e la Struttura Complessa di Chirurgia Vertebrale ad Indirizzo Oncologico e Degenerativo dell’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna.
Scopo del lavoro è quello di dimostrare l’efficacia della terapia con ioni carbonio nel trattamento dei cordomi del sacro. Il cordoma è un tumore maligno di natura mesenchimale che mostra differenziazione notocordale. Si tratta del tumore maligno primitivo della colonna più frequente. La localizzazione più comune è rappresentata sacro in cui si localizza circa il 50% dei cordomi.
Attualmente l’asportazione en bloc con margini ampi della massa tumorale resta l’opzione di trattamento di maggior successo. Il curretage intralesionale, al contrario, si è dimostrato inefficace nel controllo locale della patologia. Tuttavia nella patologia tumorale della colonna e del sacro non sempre è possibile asportare in blocco con margini ampi la lesione tumorale senza causare danni invalidanti per il paziente. I cordomi del sacro in particolare rappresentano sfide chirurgiche uniche sia per la localizzazione sia per le grandi dimensioni con cui si presentano al momento della diagnosi. I rischi chirurgici potenziali sono molteplici e rappresentati principalmente dalle perdite ematiche massive, dal rischio elevato di lesione di strutture nervose e dall’elevato rischio di infezione delle ferite chirugiche. Come tutti i tumori mesenchimali anche il cordoma è considerato, classicamente, scarsamente sensibile alla radioterapia convenzionale con fotoni. Nei decenni passati, al fine di aumentare la dose terapeutica efficace a livello del tessuto tumorale bersaglio, sono state sviluppate nuove tecniche radioterapiche. In particolare l’utilizzo degli adroni, come protoni o le particelle ad alta energia come gli ioni cabonio, elio o neon, ha permesso di aumentare il dosaggio delle radiazioni a livello del sito bersaglio con una minore tossicità ai tessuti circostanti ed una efficacia radiobiologica superiore. La terapia con particelle possiede caratteristiche vantaggiose sia dal punto di vista fisico che biologico rispetto alla terapia con fotoni.
Tra il gennaio 2013 ed il dicembre 2016, 18 pazienti con diagnosi di cordoma dimostrata istologicamente sono stati trattati con radioterapia a ioni carbonio.
Tutti i pazienti sono stati sottoposti ad una valutazione volumetrica del bersaglio tramite acquisizione di immagini di risonanza magnetica (RM) e tomografia computerizzata (TC) previa immobilizzazione rigida. La dose totale è stata di 70.4 GyE in frazioni giornaliere da 4.4GyE per un totale di 16 frazioni in 4 settimane. Alcuni pazienti sono stati sottoposti ad intervento chirurgico di distanziamento dell’intestino dalla massa neoplastica e posizionamento di uno spaziatore al fine di evitare una tossicità intestinale. Tutti i pazienti sono stati seguiti per valutazione dell’efficacia e dell’eventuale tossicità radioterapica ogni 3 mesi dopo la radioterapia tramite valutazione clinica e risonanza magnetica presso il CNAO. PET – CT e la biopsia sono state eseguite dopo 6-12 mesi dal trattamento presso l’ospedale Sant’Orsola e l’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna rispettivamente.
In tutti i Pazienti ad eccezione di uno la terapia con ioni carbonio si è dimostrata efficace nel trattamento dei cordomi del sacro. L’efficacia è stata dimostrata radiologicamente ed istologicamente. Inoltre la radioterapia si è mostrata efficace nella gestione del dolore.
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