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Thesis etd-06112014-111100


Thesis type
Tesi di specializzazione (5 anni)
Author
CRISCI, ISABELLA
URN
etd-06112014-111100
Thesis title
Terapia insulinica con microinfusore nei soggetti adulti con diabete mellito tipo 1: l'esperienza pisana
Department
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Course of study
ENDOCRINOLOGIA E MALATTIE DEL METABOLISMO
Supervisors
relatore Prof. Del Prato, Stefano
relatore Dott. Aragona, Michele
Keywords
  • controllo glicemico
  • diabete mellito tipo 1
  • glycemic control
  • HbA1c variability
  • hypoglycemia anawareness
  • insulin pump therapy
  • insulin pump therapy in Tuscany
  • ipoglicemie asintomatiche
  • terapia con microinfusore in Toscana
  • terapia insulinica con microinfusore
  • type 1 diabetes
  • variabilità di HbA1c
Graduation session start date
09/07/2014
Availability
Full
Summary
La terapia insulinica sottocutanea con microinfusore (CSII), nei pazienti adulti affetti da diabete mellito tipo 1 (DM1), risulta una valida opzione terapeutica in grado di ridurre non solo l’HbA1c e il numero di ipoglicemie ma anche la variabilità glicemica. Studi hanno dimostrano l’efficacia del compenso glicemico nella prevenzione delle complicanze diabetiche. Inoltre, il ricorso alla terapia insulinica con CSII è in progressivo aumento nel nostro paese e anche nella Regione Toscana.
Scopo di questo lavoro è stato quello di valutare lo stato attuale della terapia con CSII in Toscana per quanto riguarda il grado di diffusione e, all’interno della nostra coorte di soggetti affetti da diabete mellito tipo 1, i benefici metabolici di tale forma di terapia, le ripercussioni sull’evoluzione delle complicanze d’organo e l’utilizzo in alcune condizioni particolari (come ad esempio pazienti con ipoglicemie asintomatiche a cui è stato applicato sistema integrato microinfusore-sensore, SAP).
In uno studio retrospettivo longitudinale, sono stati esaminati 208 pazienti (65 uomini e 162 donne), seguiti presso i nostri ambulatori dell’UO di Malattie Metaboliche e Diabetologia dell’Ospedale di Cisanello (Pisa), con DM1 e in trattamento con CSII da 6.5±5 aa (età media 36±16 aa; durata del diabete 24±21 aa). Il 41% presentava retinopatia diabetica, il 19% neuropatia, il 17% nefropatia e il 6% macroangiopatia.
I risultati di questo studio mostrano una larga diffusione della terapia con microinfusore nella nostra Regione, con un numero di pazienti trattati che la mette in linea con altre regioni italiane.
Nella coorte di pazienti seguiti presso il CRRDA, i dati raccolti mostrano che la terapia con microinfusore è in grado di migliorare il controllo glicemico dei soggetti che la intraprendono, con una riduzione media dei valori di HbA1c di 1.4 punti percentuali (HbA1c media pre-CSII: 8.9±1.0% mentre l’HbA1c media con CSII è 7.5±1.4%, p<0.0000) e inoltre abbiamo registrato una riduzione della variabilità glicemica (HbA1cDS prima del CSII 0.7 ±0.2% vs 0.4±0.1% con CSII). Abbiamo registrato una minore incidenza di ipoglicemie sia lievi che moderate e severe già a 1 anno (p<0.0000), e tale significatività rimane per tutto il periodo di follow-up, inoltre abbiamo una riduzione degli episodi di chetoacidosi.
Non abbiamo, invece riscontrato differenze per quanto riguarda il peso corporeo durante il trattamento con CSII rispetto al basale, mentre abbiamo registrato una riduzione significativa del fabbisogno insulinico giornaliero (da 0.7±0,6UI/Kg a 0.6±0.23UI/Kg, p <0.0000).
Nei 13 soggetti in terapia con sistema integrato microinfusore-sensore (SAP) abbiamo osservato che l’utilizzo di SAP per un tempo > a 80% ha comportato una riduzione del numero di episodi di ipoglicemie severe asintomatiche ma anche delle ipoglicemie lievi e moderate e del tempo trascorso in ipoglicemia.
Per quanto riguarda la valutazione dell’associazione della variabilità di HbA1c sulla progressione della retinopatia e nefropatia diabetica, abbiamo osservato che per quanto concerne la retinopatia i pazienti in cui si è registrato il peggioramento delle lesioni retiniche presentavano valori medi di HbA1c basale e in corso di terapia con CSII e di HbA1cDS più elevati rispetto ai pazienti che andavano incontro a miglioramento o rimanevano stabili. La variabilità glicemica risulta poi l’unica variabile indipendente di rischio di peggioramento di retinopatia. Tale osservazioni non sono invece emersa nel rischio di peggioramento della nefropatia.
Sulla base dei nostri dati, possiamo affermare che la terapia insulinica con microinfusore rimane una valida alternativa alla terapia MDI, quando questa non è in grado di determinare il raggiungimento degli obiettivi prefissati, in pazienti ben selezionati. Oltre a presentare le indicazioni cliniche, i pazienti devono essere ben motivati, devono seguire un accurato autocontrollo glicemico, siano ben educati alla gestione del apparecchio e, possibilmente, seguano un programma di pianificazione alimentare.
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