• capitalismo evoluzione

Nel corso dei secoli le società e l’umanità stessa hanno visto costanti mutamenti. Fino a che punto è possibile considerare tali mutamenti prescindendo dalla capacità del capitalismo di dare loro forza e direzione? Il capitalismo, questa entità astratta, è in realtà paragonabile ad un organismo, esso vive e si sviluppa e, al pari di ogni altro organismo, si adatta all’ambiente ma, soprattutto, adatta l’ambiente - la società - a se stesso plasmandolo.
Se il capitalismo ha attraversato così tanti secoli, superando crisi, operando diversi cambiamenti di paradigma, deve necessariamente disporre di una forza che gli ha consentito finora l’esistenza, ma nel contempo esso produce delle forze antagoniste per via delle sue interne contraddizioni.

Dunque non si può giudicare né comprendere il capitalismo se non si considera come suo fondamento il comportamento umano. La volontà di profitto, di accumulazione mediante rapina, di sfruttamento, nascono con l’uomo? Se si, sarà arduo pensare a una possibile alternativa al capitalismo.