Thesis etd-05192015-141517 |
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Thesis type
Tesi di specializzazione (5 anni)
Author
DEL GHIANDA, SCILLA
URN
etd-05192015-141517
Thesis title
Stato di nutrizione iodica, funzione tiroidea e patologia tiroidea in gravidanza.
Department
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Course of study
ENDOCRINOLOGIA E MALATTIE DEL METABOLISMO
Supervisors
relatore Prof. Tonacchera, Massimo
Keywords
- carenza iodica
- funzione tiroidea
- gravidanza
Graduation session start date
15/06/2015
Availability
Full
Summary
La gravidanza determina numerose modificazioni ormonali che agiscono sulla funzione tiroidea incrementandone la sintesi ormonale al fine di garantire un adeguato funzionamento, essendo gli ormoni tiroidei fondamentali per lo sviluppo fisico e neurologico del nascituro.
Abbiamo condotto una studio clinico prospettico ed unicentrico su 211 donne seguite per tutta la gravidanza valutandone la ghiandola tiroidea, funzionalmente e morfologicamente, e l’apporto iodico. Lo studio ha mostrato che il 20% delle donne era affetto da tiroidite cronica autoimmune, patologia presente inoltre nel 30% di coloro che al momento della prima valutazione non riferivano tireopatie in anamnesi.
Dall’intero campione studiato emergeva un quadro di carenza iodica; nonostante l’assunzione di sale iodato e/o multivitaminici contenenti iodio la ioduria, indice dello stato nutrizionale iodico, si manteneva inferiore al cut-off considerato di iodo-sufficienza in gravidanza (ioduria < 150 mcg/L). Peraltro il 20% delle donne studiate non assumeva alcuna integrazione iodica, il 18% assumeva il solo sale iodato, il 32% integratori multivitaminici e il 30% entrambe le integrazioni iodiche.
Non è emersa una relazione tra lo stato nutrizionale iodico e i valori di FT4, FT3 e TSH sia nell’intero campione che nei sottogruppi ottenuti in base alla presenza o meno di tiroidite cronica autoimmune; tuttavia, in presenza di un apporto molto scarso di iodio (ioduria < 50 mcg/L) si osservavano valori più bassi di FT4, suggerendo il ruolo della carenza iodica nell’ipotiroxinemia isolata.
Il volume tiroideo valutato all’inizio e al termine della gravidanza aumentava significativamente in tutti i soggetti ed è stata rilevata un’associazione tra la variazione volumetrica ed i valori di TSH e ioduria considerati sia singolarmente che insieme.
Nelle donne affette da tiroidite cronica autoimmune il titolo anticorpale di AbTg ed AbTPO si riduceva nel corso della gravidanza anche se la variazione risultava significativa solo per gli AbTg.
Le donne in terapia con levotiroxina prima dell’inizio della gravidanza necessitavano di incrementare la dose di tale terapia in circa il 40% dei casi, con un incremento medio del 38%. Da segnalare che tutte coloro che aumentavano il dosaggio, ad eccezione di una, necessitavano di un ulteriore incremento durante il corso della gravidanza.
Nel corso della raccolta dei dati anamnestici è emerso che il 50,6% delle donne avevano avuto in passato aborti spontanei e tale percentuale risultava sovrapponibile sia nel sottogruppo di donne affette da tiroidite cronica autoimmune (50%) che tra le donne esenti da tireopatie (49%).
In appendice si tratta la funzione tiroidea in corso di stimolazione ovarica controllata in previsione di fecondazione medicalmente assistita con le ripercussioni cliniche che ne possono derivare.
Abbiamo condotto una studio clinico prospettico ed unicentrico su 211 donne seguite per tutta la gravidanza valutandone la ghiandola tiroidea, funzionalmente e morfologicamente, e l’apporto iodico. Lo studio ha mostrato che il 20% delle donne era affetto da tiroidite cronica autoimmune, patologia presente inoltre nel 30% di coloro che al momento della prima valutazione non riferivano tireopatie in anamnesi.
Dall’intero campione studiato emergeva un quadro di carenza iodica; nonostante l’assunzione di sale iodato e/o multivitaminici contenenti iodio la ioduria, indice dello stato nutrizionale iodico, si manteneva inferiore al cut-off considerato di iodo-sufficienza in gravidanza (ioduria < 150 mcg/L). Peraltro il 20% delle donne studiate non assumeva alcuna integrazione iodica, il 18% assumeva il solo sale iodato, il 32% integratori multivitaminici e il 30% entrambe le integrazioni iodiche.
Non è emersa una relazione tra lo stato nutrizionale iodico e i valori di FT4, FT3 e TSH sia nell’intero campione che nei sottogruppi ottenuti in base alla presenza o meno di tiroidite cronica autoimmune; tuttavia, in presenza di un apporto molto scarso di iodio (ioduria < 50 mcg/L) si osservavano valori più bassi di FT4, suggerendo il ruolo della carenza iodica nell’ipotiroxinemia isolata.
Il volume tiroideo valutato all’inizio e al termine della gravidanza aumentava significativamente in tutti i soggetti ed è stata rilevata un’associazione tra la variazione volumetrica ed i valori di TSH e ioduria considerati sia singolarmente che insieme.
Nelle donne affette da tiroidite cronica autoimmune il titolo anticorpale di AbTg ed AbTPO si riduceva nel corso della gravidanza anche se la variazione risultava significativa solo per gli AbTg.
Le donne in terapia con levotiroxina prima dell’inizio della gravidanza necessitavano di incrementare la dose di tale terapia in circa il 40% dei casi, con un incremento medio del 38%. Da segnalare che tutte coloro che aumentavano il dosaggio, ad eccezione di una, necessitavano di un ulteriore incremento durante il corso della gravidanza.
Nel corso della raccolta dei dati anamnestici è emerso che il 50,6% delle donne avevano avuto in passato aborti spontanei e tale percentuale risultava sovrapponibile sia nel sottogruppo di donne affette da tiroidite cronica autoimmune (50%) che tra le donne esenti da tireopatie (49%).
In appendice si tratta la funzione tiroidea in corso di stimolazione ovarica controllata in previsione di fecondazione medicalmente assistita con le ripercussioni cliniche che ne possono derivare.
File
Nome file | Dimensione |
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Tesi_Del_Ghianda.pdf | 1.32 Mb |
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