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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-05052015-121720


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
PISANO, GIOVANNA
URN
etd-05052015-121720
Titolo
Gli Indiani Metropolitani. L'arte della contestazione nel Movimento del '77
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E FORME DELLE ARTI VISIVE, DELLO SPETTACOLO E DEI NUOVI MEDIA
Relatori
relatore Prof. Cortesini, Sergio
Parole chiave
  • contestazione
  • studenti
  • arte
Data inizio appello
25/05/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
La mia tesi, quindi, nasce dallo studio di una parte del Movimento del ’77, la parte creativa, “esibitasi” per breve tempo, tra la fine del 1976 e la metà del 1977. La loro attività è stata caratterizzata dall’ironia, dalla satira politica, dai principi hippy e yippie e dalle pratiche dell’avanguardia storica. Manifestazioni della loro creatività artistica sono murales, happening, performance teatrali, slogan, fumetti, volantini, giornali e fogli. Di tutto ciò si ritrovano testimonianze principalmente nelle città di Bologna e di Roma, spesso collegate alle occupazioni studentesche negli atenei cittadini o durante cortei di scioperi operai o di altro genere.
Gli Indiani Metropolitani sono un incrocio di idee tra la vita easy degli hippies americani degli anni ‘60 e le concezioni rivoluzionarie di coloro che volevano capovolgere le istituzioni in Europa durante gli anni ’70. Non ci sono fonti che dichiarano imparzialmente la partecipazione degli Indiani alle azioni terroristiche dei cosiddetti anni di piombo, ma non si può nemmeno escludere che qualcuno non abbia successivamente abbracciato la scelta di ribellarsi al sistema attraverso la violenza. Da un punto di vista culturale, l’attività degli Indiani metropolitani è stata influenzata dalle grandi avanguardie (Futurismo, Dadaismo, Surrealismo), con il loro concetto di superamento dell’arte; ma anche da teorie filosofiche di stampo francese, che passano attraverso il Situazionismo per arrivare a Gilles Deleuze e Felix Guattari. Il tutto è accomunato da un netto rifiuto della distinzione tra arte e vita e dalla negazione della dottrina della buona società, che si compie nel lavoro, nella famiglia, nella religione. Nello specifico similitudini si trovano con il movimento Yippie! in America e il genere musicale punk in Inghilterra, nei quali il disorientamento comunicativo fa da base sia nell’utilizzo dei media nel primo, sia nei testi delle canzoni nel secondo. Altro fattore determinante è la lotta al capitalismo, a livello economico e sociale, che ci fornisce la chiave di lettura per interpretare la scelta del nome Indiani metropolitani, in riferimento agli indiani d’America che lottarono contro l’egemonia degli Stati Uniti perché si videro privati dei propri territori e della propria cultura; sentimenti che chi visse gli anni a cavallo tra il 1960 e il 1970 sentì fortemente suoi, in particolar modo nel 1977.
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