Thesis etd-04052017-220545 |
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Thesis type
Tesi di laurea specialistica LC5
Author
BELLUSCI, FEDERICA
URN
etd-04052017-220545
Thesis title
LE PIANTE OFFICINALI DEL PARCO NAZIONALE DEL POLLINO
Department
FARMACIA
Course of study
FARMACIA
Supervisors
relatore Prof.ssa Pistelli, Luisa
correlatore Prof.ssa Conforti, Filomena
correlatore Prof.ssa Conforti, Filomena
Keywords
- etnobotanica
- tradizioni
Graduation session start date
27/04/2017
Availability
Full
Summary
INTRODUZIONE
Da sempre le piante forniscono la materia prima per soddisfare i principali bisogni umani: l’alimentazione, la terapia o la fabbricazione di strumenti di uso quotidiano.
La conoscenza di questo patrimonio che la natura ci ha donato è trasmessa di generazione in generazione per lo più attraverso testimonianze orali, perché legata alla percezione che gli abitanti di una comunità hanno dell’ambiente in cui vivono; patrimonio così vasto ma tanto fragile, continuamente minacciato dai rapidi mutamenti socio-economici che accompagnano la scomparsa delle società rurali.
È quindi indispensabile conservarne testimonianza, pertanto il presente lavoro, una ricerca a carattere etnobotanico, può fornire da contributo per il recupero e lo studio di queste conoscenze popolari che possono essere anche l’occasione per elaborare nuove attività finalizzate alla valorizzazione e tutela del territorio: l’uso delle piante spontanee per la terapia e l’alimentazione possono diventare anche potenziali fonti di sviluppo economico locale.
La tradizione di raccogliere ed utilizzare piante spontanee è ancora fortemente radicata in molte comunità rurali della Calabria, e di conseguenza anche gli usi popolari, le tradizioni ed i costumi ad esse connessi.
L’indagine è stata svolta all’interno dei confini del Parco Nazionale del Pollino, e più precisamente nel settore geografico di sud-est, fra i comuni di Fracavilla Marittima, Castrovillari, Civita, Frascineto, Cerchiara di Calabria e San Lorenzo Bellizzi.
Non sono presenti schede di rilevamento, per una questione di tempistiche ristrette; tutte le informazioni presenti riguardanti le tradizioni popolari delle piante officinali del Pollino sono frutto di un lavoro svolto porta a porta, trascorso ad ascoltare gli anziani di queste terre e il loro sapere antico. Piante che in passato hanno rappresentato una risorsa per i residenti del luogo, e tante lo sono ancora oggi.
Per ogni specie, oltre al nome scientifico, seguono il nome comune e anche quello italo-albanese (non per tutte), per la presenza di diverse comunità italo-albanesi risiedenti nell’area del Pollino.
Viene fornita la descrizione botanica di ogni specie censita, il loro uso terapeutico tradizionale (non sempre comprovato scientificamente) e il loro utilizzo a scopo alimurgico.
Inoltre sono stati raccolti quattro campioni, essiccati e identificati nei laboratori dell’Università della Calabria: Borago officinalis L., Laurus nobilis L., Myrtus communis L., Rosmarinus officinalis L. (Tab. 1)
Le piante in analisi sono state identificate da un esperto botanico, Professoressa Liliana Bernardo, Università della Calabria. Un campione di ogni esemplare è stato depositato presso l’erbario (CLU) del Museo di Storia Naturale della Calabria, Università della Calabria.
TABELLA 1 CAMPIONI RACCOLTI
CAMPIONE ALTITUDINE TERRENO ESPOSIZIONE
Borago officinalis L. 50 m s.l.m. Uliveto, argilloso e ciottoli Aperta campagna
Laurus nobilis L. 350 m s.l.m. Argilloso Ovest-sud-ovest
Myrtus communis L. 0 m s.l.m. Sabbioso Sottobosco
Rosmarinus officinalis L. 350 m s.l.m. Argilloso Ovest-sud-ovest
Le stesse specie, raccolte in altre stazioni della regione Calabria, sono state analizzate dal team della Professoressa Filomena Conforti, Università della Calabria. Sono state fatte diverse analisi sui campioni e ciò che accumuna tutte e quattro le specie è l’attività antiossidante dei principi attivi contenuti in esse.
I test utilizzati per valutare questa attività sono: β-carotene bleaching test e DPPH test.
Le restanti specie, per le quali viene comunque proposta una scheda botanica, non è stato possibile reperirle a causa della stagione avversa.
Da sempre le piante forniscono la materia prima per soddisfare i principali bisogni umani: l’alimentazione, la terapia o la fabbricazione di strumenti di uso quotidiano.
La conoscenza di questo patrimonio che la natura ci ha donato è trasmessa di generazione in generazione per lo più attraverso testimonianze orali, perché legata alla percezione che gli abitanti di una comunità hanno dell’ambiente in cui vivono; patrimonio così vasto ma tanto fragile, continuamente minacciato dai rapidi mutamenti socio-economici che accompagnano la scomparsa delle società rurali.
È quindi indispensabile conservarne testimonianza, pertanto il presente lavoro, una ricerca a carattere etnobotanico, può fornire da contributo per il recupero e lo studio di queste conoscenze popolari che possono essere anche l’occasione per elaborare nuove attività finalizzate alla valorizzazione e tutela del territorio: l’uso delle piante spontanee per la terapia e l’alimentazione possono diventare anche potenziali fonti di sviluppo economico locale.
La tradizione di raccogliere ed utilizzare piante spontanee è ancora fortemente radicata in molte comunità rurali della Calabria, e di conseguenza anche gli usi popolari, le tradizioni ed i costumi ad esse connessi.
L’indagine è stata svolta all’interno dei confini del Parco Nazionale del Pollino, e più precisamente nel settore geografico di sud-est, fra i comuni di Fracavilla Marittima, Castrovillari, Civita, Frascineto, Cerchiara di Calabria e San Lorenzo Bellizzi.
Non sono presenti schede di rilevamento, per una questione di tempistiche ristrette; tutte le informazioni presenti riguardanti le tradizioni popolari delle piante officinali del Pollino sono frutto di un lavoro svolto porta a porta, trascorso ad ascoltare gli anziani di queste terre e il loro sapere antico. Piante che in passato hanno rappresentato una risorsa per i residenti del luogo, e tante lo sono ancora oggi.
Per ogni specie, oltre al nome scientifico, seguono il nome comune e anche quello italo-albanese (non per tutte), per la presenza di diverse comunità italo-albanesi risiedenti nell’area del Pollino.
Viene fornita la descrizione botanica di ogni specie censita, il loro uso terapeutico tradizionale (non sempre comprovato scientificamente) e il loro utilizzo a scopo alimurgico.
Inoltre sono stati raccolti quattro campioni, essiccati e identificati nei laboratori dell’Università della Calabria: Borago officinalis L., Laurus nobilis L., Myrtus communis L., Rosmarinus officinalis L. (Tab. 1)
Le piante in analisi sono state identificate da un esperto botanico, Professoressa Liliana Bernardo, Università della Calabria. Un campione di ogni esemplare è stato depositato presso l’erbario (CLU) del Museo di Storia Naturale della Calabria, Università della Calabria.
TABELLA 1 CAMPIONI RACCOLTI
CAMPIONE ALTITUDINE TERRENO ESPOSIZIONE
Borago officinalis L. 50 m s.l.m. Uliveto, argilloso e ciottoli Aperta campagna
Laurus nobilis L. 350 m s.l.m. Argilloso Ovest-sud-ovest
Myrtus communis L. 0 m s.l.m. Sabbioso Sottobosco
Rosmarinus officinalis L. 350 m s.l.m. Argilloso Ovest-sud-ovest
Le stesse specie, raccolte in altre stazioni della regione Calabria, sono state analizzate dal team della Professoressa Filomena Conforti, Università della Calabria. Sono state fatte diverse analisi sui campioni e ciò che accumuna tutte e quattro le specie è l’attività antiossidante dei principi attivi contenuti in esse.
I test utilizzati per valutare questa attività sono: β-carotene bleaching test e DPPH test.
Le restanti specie, per le quali viene comunque proposta una scheda botanica, non è stato possibile reperirle a causa della stagione avversa.
File
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Le_piant...llino.pdf | 4.68 Mb |
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