• Antitrust
• Segnalazioni

Il diritto antitrust (o diritto della concorrenza) – quel complesso normativo che regola la libera concorrenza – nasce con lo scopo di assicurare un corretto funzionamento del mercato e si articola intorno a tre assi principali: il divieto di intese restrittive della concorrenza; il divieto dello sfruttamento abusivo di una posizione dominante; il controllo preventivo delle operazioni di concentrazione. Nel corso degli anni queste pratiche anticoncorrenziali hanno subito una trasformazione che le ha rese sempre più complesse e, quindi, difficilmente individuabili, da parte delle autorità garanti della concorrenza, senza l’aiuto di segnalazioni interne o esterne. Il lavoro di tesi è diviso in tre parti. Nel primo capitolo – tramite un’analisi storico-giuridica, con riferimenti normativi nazionali, internazionali e comunitari – si ripercorrono le fasi dell’evoluzione della disciplina antitrust. Dallo Sherman act (1890) – la prima normativa in materia di concorrenza - alla legge n. 287 del 1990 che introduce per la prima volta una normativa antitrust in Italia, passando per la definizione della disciplina antitrust comunitaria con i Trattati di Parigi (CECA) del 1951 e Roma (CEE) del 1957. Il secondo capitolo introduce uno strumento – di cui, nel corso degli anni, si sono dotate le varie autorità garanti della concorrenza – volto ad incentivare la segnalazione di illeciti: il “Programma di Clemenza”. Anche in questo caso con riferimenti normativi che ne hanno sancito l’introduzione nell’ordinamento statunitense, comunitario e, in particolare, in quello italiano. Il terzo capitolo si dedica ad un’indagine empirica riguardante i procedimenti istruttori conclusi dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) tra il 1994 e 2019. La ricerca consiste in un’analisi descrittiva dell’elaborazione delle informazioni raccolte dalla banca dati dell’AGCM. L’obiettivo principale delle tesi è quello di descrivere in dettaglio il fenomeno delle segnalazioni, cercando di individuare eventuali correlazioni tra l’identità del segnalante e una specifica fattispecie antitrust.