• equilibrio economico durevole
• ipotesi di Porter
• regolamentazione ambientale
• teoria istituzionale

Le imposizioni della regolamentazione ambientale rappresentano fattori esterni che conducono le aziende alla rideterminazione interna degli obiettivi e benchmark in un processo di adattamento, nel quale le aziende assumono un ruolo attivo. In tale contesto, assume rilevanza l’analisi dell’impatto della regolamentazione ambientale sul conseguimento da parte delle aziende dell’equilibrio economico durevole. A tal fine, con la presente ricerca si analizza la regolamentazione ambientale dalla prospettiva economico-aziendale, studiando dal lato dell’azienda l’efficacia della regolamentazione nel migliorare la performance ambientale dell’azienda e nel tutelare la performance economica nell’ottica di salvaguardare conseguentemente l’equilibrio economico durevole. La regolamentazione ambientale con un appropriato framework istituzionale flessibile è capace di incentivare le aziende ad effettuare ed incrementare investimenti in innovazione, generando effetti positivi sia a livello di performance economica che a livello di performance ambientale (Porter & van der Linde, 1995). Lo sviluppo teorico dell’analisi degli effetti della regolamentazione sulla performance aziendale è stato supportato dall’analisi empirica condotta sulle aziende italiane soggette alla regolamentazione EU ETS (European Union Emission Trading Scheme), la quale si delinea come una regolamentazione ambientale flessibile.
Le evidenze empiriche dell’analisi rivelano che il framework istituzionale della regolamentazione EU ETS è stato efficace sia nell’incrementare l’efficienza ambientale delle aziende sia nel salvaguardare la performance economica, confermando che la regolamentazione ambientale con un framework flessibile è idonea a salvaguardare l’equilibrio economico durevole dell’azienda.