• ceramiche comuni
• pisa antica
• scavi archeologici
• topografia antica

Nuovi dati si aggiungono allo studio di Pisa antica, in particolare della fascia periferica settentrionale, dove scavi del 1991 hanno portato alla luce resti di frequentazione e di strutture, cronologicamente inquadrabili tra l'età arcaica e il periodo tardoantico. Lo studio dei materiali ceramici rinvenuti nel sito, e appartenenti alla classe delle "ceramiche comuni", insieme ai dati topografici noti per l'area dell'Arena Garibaldi permette di aggiungere alcuni tasselli nel quadro culturale, economico e storico di Pisa. La città registra un ampliamento verso Nord a partire già dall'età ellenistica, ma in maniera più strutturale dall'età augustea, andando ad occupare un'area a destinazione necropolare. Dal II sec. d.C. un nuovo impulso urbanistico è testimoniato da interventi che si inseriscono, senza obliterarle, sulle strutture augustee. La vitalità della città si rispecchia nei volumi e nella qualità degli scambi commerciali, di cui rimane traccia nei materiali ceramici. Le ceramiche comuni oggetto di questo studio testimoniano l'inserimento di Pisa nei mercati tirrenici già dal IV sec. a.C., con un importante incremento a partire dal II sec. a.C. Sono soprattutto le ceramiche per la cucina di produzione campano-laziale ad essere apprezzate, mentre le ceramiche da mensa e da dispensa vengono prodotte localmente. Ma non mancano forme da fuoco di buona qualità realizzate con argille locali e che ebbero una commercializzazione almeno regionale.