Thesis etd-02172022-122345 |
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Thesis type
Tesi di laurea magistrale
Author
BALDONI, GIORGIO
URN
etd-02172022-122345
Thesis title
La space economy e le sfide dell'Italia
Department
SCIENZE POLITICHE
Course of study
SCIENZE MARITTIME E NAVALI
Supervisors
relatore C.F. (AN) De Ceglie, Sergio Ugo
Keywords
- innovazione
- pnrr
- satelliti
- space economy
- spazio
Graduation session start date
04/03/2022
Availability
Withheld
Release date
04/03/2092
Summary
Al termine della Seconda guerra mondiale il dominio spaziale divenne la valvola di sfogo di un lungo e teso confronto tra le due principali potenze dell’epoca, Stati Uniti ed Unione Sovietica. Se, da un lato, lo spazio rappresentò per la prima volta il luogo di una competizione volta alla pubblica dimostrazione della propria superiorità politica, socioeconomica, tecnologica ed industriale, dall’altro lato consentì di rendere efficace la logica della deterrenza nucleare, permettendo a ciascuno dei due blocchi di monitorare i movimenti dell’avversario e tenere sotto controllo il rispetto degli accordi contro la proliferazione degli armamenti nucleari.
Sul finire della Guerra Fredda la società si rese rapidamente conto di quanto le tecnologie e le capacità acquisite durante quella prima corsa allo spazio fossero divenute fondamentali ed irrinunciabili. Ciò avvenne non soltanto nei confronti dei manifesti vantaggi acquisiti in ambito difesa e sicurezza, pienamente dimostrati dal sempre maggior impiego dei sistemi satellitari nei conflitti armati a partire dalla Guerra del Golfo, ma anche rispetto alle numerose ricadute e spillover tecnologici che hanno contribuito alla formazione di nuovi posti di lavoro, agenzie, comunità scientifiche e comparti industriali in settori anche totalmente differenti da quello spaziale. L’accesso da parte di un crescente numero di stati e attori privati in questo “nuovo” dominio iniziato a partire dalla fine degli anni Novanta consente oggi parlare di una nuova era spaziale, terreno fertile per lo sviluppo della space economy, definita come il complesso delle attività e l’utilizzo delle risorse che creano e distribuiscono valore e benefici all’umanità tramite l’esplorazione, la comprensione, la gestione e l’utilizzo dello spazio. Quantificando la space economy in cifre, si stima che riesca a generare annualmente a livello globale un giro d’affari di circa 420 miliardi di dollari, con previsioni di crescita del settore fino a 1000 miliardi di dollari entro i prossimi anni.
Sebbene gli stati o gli enti composti da gruppi di stati (e.g. Agenzia Spaziale Europea) permangano i principali finanziatori del settore e ne mantengano tuttora la guida strategica, il trend emergente, soprattutto nelle economie occidentali, è quello di incentivare l’ingresso nel mercato di industrie private tramite nuove forme di collaborazioni tecnico-scientifiche, finanziamenti mirati e partenariati pubblico-privato. In questo ambito l’Italia, che ha lunga tradizione spaziale ed è una delle poche nazioni al mondo con una filiera spaziale completa, ha recentemente riordinato e ridefinito in maniera univoca la governance del settore e stabilito una propria strategia spaziale, in maniera tale da indirizzare l’attività delle proprie industrie, agevolare la competitività internazionale, la ricerca e le collaborazioni con l’obiettivo, dunque, di fornire un deciso impulso alla propria space economy. Questo processo è reso possibile in termini di investimento grazie all’assegnazione di fondi dell’ammontare di circa 4,5 miliardi di euro stanziati appositamente nel 2016 e di fondi che saranno ottenuti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dal valore di 1,487 miliardi di euro, da utilizzare in alcuni dei settori programmatici previsti dal piano strategico italiano.
Lo studio, dunque, partendo da un’analisi storica che descrive le tappe principali e le motivazioni che hanno portato al raggiungimento della capacità di accedere ed utilizzare lo spazio dalla fine della Seconda guerra mondiale fino al giorno d’oggi, prosegue con una panoramica completa di tutto ciò che ruota attorno al concetto di space economy, sia in maniera diretta che indiretta. Sono pertanto presentate le tre componenti chiave che fanno parte di questo nuovo modello economico (upstream, downstream e trasferimento tecnologico), l’evoluzione, i nuovi trend e i campi di applicazione delle risorse satellitari e le modalità attraverso cui i vari stati finanziano, collaborano e sostengono lo sviluppo degli enti di ricerca e delle aziende pubbliche e private del settore.
Successivamente vengono trattati i temi dei detriti spaziali e delle nuove armi sviluppate contro le infrastrutture in orbita, minacce che potrebbero pregiudicare un settore già di per sé molto delicato e caratterizzato da un alto coefficiente di rischio. Soltanto attraverso l’aggiornamento ed il rispetto della normativa giuridica internazionale è e sarà possibile cercare di preservare il delicato “ecosistema” spaziale e garantire il libero accesso alle risorse ed ai servizi da esso derivanti.
Infine, lo studio espone la situazione attuale e le previsioni future riguardo la space economy italiana, analizzando la composizione della filiera spaziale, le relative infrastrutture logistiche, la componente industriale, la governance e le strategie di medio e lungo termine per riuscire a stare al passo con la repentina evoluzione delle tecnologie ed affrontare con maggiore spinta e competitività l’acutizzarsi della concorrenza economica sul piano internazionale.
Sul finire della Guerra Fredda la società si rese rapidamente conto di quanto le tecnologie e le capacità acquisite durante quella prima corsa allo spazio fossero divenute fondamentali ed irrinunciabili. Ciò avvenne non soltanto nei confronti dei manifesti vantaggi acquisiti in ambito difesa e sicurezza, pienamente dimostrati dal sempre maggior impiego dei sistemi satellitari nei conflitti armati a partire dalla Guerra del Golfo, ma anche rispetto alle numerose ricadute e spillover tecnologici che hanno contribuito alla formazione di nuovi posti di lavoro, agenzie, comunità scientifiche e comparti industriali in settori anche totalmente differenti da quello spaziale. L’accesso da parte di un crescente numero di stati e attori privati in questo “nuovo” dominio iniziato a partire dalla fine degli anni Novanta consente oggi parlare di una nuova era spaziale, terreno fertile per lo sviluppo della space economy, definita come il complesso delle attività e l’utilizzo delle risorse che creano e distribuiscono valore e benefici all’umanità tramite l’esplorazione, la comprensione, la gestione e l’utilizzo dello spazio. Quantificando la space economy in cifre, si stima che riesca a generare annualmente a livello globale un giro d’affari di circa 420 miliardi di dollari, con previsioni di crescita del settore fino a 1000 miliardi di dollari entro i prossimi anni.
Sebbene gli stati o gli enti composti da gruppi di stati (e.g. Agenzia Spaziale Europea) permangano i principali finanziatori del settore e ne mantengano tuttora la guida strategica, il trend emergente, soprattutto nelle economie occidentali, è quello di incentivare l’ingresso nel mercato di industrie private tramite nuove forme di collaborazioni tecnico-scientifiche, finanziamenti mirati e partenariati pubblico-privato. In questo ambito l’Italia, che ha lunga tradizione spaziale ed è una delle poche nazioni al mondo con una filiera spaziale completa, ha recentemente riordinato e ridefinito in maniera univoca la governance del settore e stabilito una propria strategia spaziale, in maniera tale da indirizzare l’attività delle proprie industrie, agevolare la competitività internazionale, la ricerca e le collaborazioni con l’obiettivo, dunque, di fornire un deciso impulso alla propria space economy. Questo processo è reso possibile in termini di investimento grazie all’assegnazione di fondi dell’ammontare di circa 4,5 miliardi di euro stanziati appositamente nel 2016 e di fondi che saranno ottenuti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dal valore di 1,487 miliardi di euro, da utilizzare in alcuni dei settori programmatici previsti dal piano strategico italiano.
Lo studio, dunque, partendo da un’analisi storica che descrive le tappe principali e le motivazioni che hanno portato al raggiungimento della capacità di accedere ed utilizzare lo spazio dalla fine della Seconda guerra mondiale fino al giorno d’oggi, prosegue con una panoramica completa di tutto ciò che ruota attorno al concetto di space economy, sia in maniera diretta che indiretta. Sono pertanto presentate le tre componenti chiave che fanno parte di questo nuovo modello economico (upstream, downstream e trasferimento tecnologico), l’evoluzione, i nuovi trend e i campi di applicazione delle risorse satellitari e le modalità attraverso cui i vari stati finanziano, collaborano e sostengono lo sviluppo degli enti di ricerca e delle aziende pubbliche e private del settore.
Successivamente vengono trattati i temi dei detriti spaziali e delle nuove armi sviluppate contro le infrastrutture in orbita, minacce che potrebbero pregiudicare un settore già di per sé molto delicato e caratterizzato da un alto coefficiente di rischio. Soltanto attraverso l’aggiornamento ed il rispetto della normativa giuridica internazionale è e sarà possibile cercare di preservare il delicato “ecosistema” spaziale e garantire il libero accesso alle risorse ed ai servizi da esso derivanti.
Infine, lo studio espone la situazione attuale e le previsioni future riguardo la space economy italiana, analizzando la composizione della filiera spaziale, le relative infrastrutture logistiche, la componente industriale, la governance e le strategie di medio e lungo termine per riuscire a stare al passo con la repentina evoluzione delle tecnologie ed affrontare con maggiore spinta e competitività l’acutizzarsi della concorrenza economica sul piano internazionale.
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