Thesis etd-02062007-134406 |
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Thesis type
Tesi di laurea vecchio ordinamento
Author
Podda, Alessandra
email address
sandrapodda@libero.it
URN
etd-02062007-134406
Thesis title
STABILIZZAZIONE CHIMICO-BIOLOGICA DEI FANGHI DI DEPURAZIONE MEDIANTE LETTI FILTRANTI VEGETATI
Department
SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI
Course of study
SCIENZE BIOLOGICHE
Supervisors
Relatore Ceccanti, Brunello
Relatore Masciandaro, Grazia
Relatore Masciandaro, Grazia
Keywords
- metalli pesanti
- nitrato reduttasi
- fitostabilizzazione fanghi di depurazione
Graduation session start date
26/02/2007
Availability
Full
Summary
Il lavoro di tesi proposto è una ricerca mirata alla disidratazione e stabilizzazione di fanghi biologici mediante una specie vegetale, Phragmites australis, in letti drenanti già presenti negli impianti di depurazione.
La macrofita radicata partecipa alla disidratazione, mediante evapotraspirazione, del fango di depurazione e crea le giuste condizioni affinché i batteri presenti nella rizosfera compiano una progressiva mineralizzazione e stabilizzazione della sostanza organica.
Gli impianti di depurazione utilizzati per questa sperimentazione sono localizzati nella provincia di Pisa (Oratoio e La Fontina) e rappresentano realtà medio-grandi (10.000-30.000 ae). Sono state utilizzate vasche di supero preesistenti negli impianti, opportunamente impermeabilizzate, ricoperte da un substrato granulare (ghiaia) su cui sono stati impiantati i rizomi di Phragmites australis. Dopo circa un mese le piante si sono adattate e sono state pronte a ricevere i fanghi semiliquidi.
Le analisi sono state effettuate sia sui fanghi che sulle piante a cadenza trimestrale per l’intero arco di un anno.
Sono stati monitorati parametri chimico-fisici e biologici indicativi del ciclo dei principali nutrienti (N, P, C). Inoltre, particolare attenzione è stata rivolta all’analisi delle quantità di metalli pesanti assorbiti dalle macrofite impiantate.
I risultati preliminari mostrano il successo del processo di disidratazione e stabilizzazione dei fanghi. Infatti l’ azione della Phragmites australis ha portato:
1. una notevole diminuzione del volume (circa 80%) dei fanghi immessi nei letti,
2. lo sviluppo di colonie microbiche che hanno innescato i processi di mineralizzazione e umificazione della sostanza organica.
Notevoli sono i vantaggi economici ed ecologici ottenuti attraverso questo processo.
La macrofita radicata partecipa alla disidratazione, mediante evapotraspirazione, del fango di depurazione e crea le giuste condizioni affinché i batteri presenti nella rizosfera compiano una progressiva mineralizzazione e stabilizzazione della sostanza organica.
Gli impianti di depurazione utilizzati per questa sperimentazione sono localizzati nella provincia di Pisa (Oratoio e La Fontina) e rappresentano realtà medio-grandi (10.000-30.000 ae). Sono state utilizzate vasche di supero preesistenti negli impianti, opportunamente impermeabilizzate, ricoperte da un substrato granulare (ghiaia) su cui sono stati impiantati i rizomi di Phragmites australis. Dopo circa un mese le piante si sono adattate e sono state pronte a ricevere i fanghi semiliquidi.
Le analisi sono state effettuate sia sui fanghi che sulle piante a cadenza trimestrale per l’intero arco di un anno.
Sono stati monitorati parametri chimico-fisici e biologici indicativi del ciclo dei principali nutrienti (N, P, C). Inoltre, particolare attenzione è stata rivolta all’analisi delle quantità di metalli pesanti assorbiti dalle macrofite impiantate.
I risultati preliminari mostrano il successo del processo di disidratazione e stabilizzazione dei fanghi. Infatti l’ azione della Phragmites australis ha portato:
1. una notevole diminuzione del volume (circa 80%) dei fanghi immessi nei letti,
2. lo sviluppo di colonie microbiche che hanno innescato i processi di mineralizzazione e umificazione della sostanza organica.
Notevoli sono i vantaggi economici ed ecologici ottenuti attraverso questo processo.
File
Nome file | Dimensione |
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AlessandraPodda.pdf | 9.51 Kb |
tesi.pdf | 4.24 Mb |
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