Thesis etd-01252023-164038 |
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Thesis type
Tesi di laurea magistrale
Author
RANO, MATTEO
URN
etd-01252023-164038
Thesis title
Mindfulness e meccanismi di difesa nella psicopatologia: uno studio esplorativo
Department
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Course of study
PSICOLOGIA CLINICA E DELLA SALUTE
Supervisors
relatore Prof. Conversano, Ciro
Keywords
- acceptance
- accettazione
- awareness
- consapevolezza
- defense mechanisms
- evitamento esperienziale
- experiential avoidance
- meccanismi di difesa
- mindfulness
- psicopatologia
- psychopathology
Graduation session start date
23/02/2023
Availability
Withheld
Release date
23/02/2093
Summary
Nonostante l’aumento delle risorse e degli sforzi destinati alla salute mentale, nella nostra società i numeri del disagio psicologico sembrano essere in costante peggioramento.
Negli ultimi tre decenni, complice l’enorme mole di studi scientifici a supporto della loro efficacia, l’interesse e l’applicazione degli interventi basati sulla Mindfulness (MBI) sono aumentati.
Le terapie basate su consapevolezza e accettazione si sono dimostrate equivalenti alla tradizionale terapia cognitivo-comportamentale nel trattare diverse psicopatologie e nel migliorare il benessere psicofisico delle persone.
Sebbene i risultati attuali siano molto promettenti, esistono ancora molte arre di controversia e molti autori suggeriscono ulteriori ricerche che adottino procedure randomizzate più rigorose, con follow-up più lunghi e più variabilità di popolazione, anche per valutare il rapporto costo-efficacia dei MBI. Inoltre, non sono ancora chiari i meccanismi specifici che mediano il cambiamento nei MBI.
I meccanismi di difesa sono delle strategie inconsce che la mente utilizza per proteggere l’Io da esperienze potenzialmente traumatizzanti. Questi possono essere adattivi se utilizzati in specifici periodi della vita per superare le difficoltà, ma un loro utilizzo disfunzionale può portare a malessere e sostenere la patologia.
I meccanismi di difesa alterano o escludono alcune parti dell’esperienza dell’individuo; d’altra parte, la mindfulness è la capacità di rimanere in contatto con l’esperienza presente senza giudicarla o tentare di modificarla. Da questo punto di vista lo studio dei meccanismi di difesa potrebbe aiutare a comprendere meglio su quali specifici aspetti i MBI dovrebbero concentrarsi per ottenere i migliori risultati in termine di salute mentale.
In questo quadro, si ritiene necessario un intervento volto ad ottimizzare gli strumenti di cui i professionisti della salute possono avvalersi nello svolgimento della propria professione.
Nella prima parte di questo lavoro è stata fatta una panoramica delle conoscenze attuali su mindfulness e meccanismi di difesa e delle relazioni che sussistono tra questi due costrutti; nello studio esplorativo è stata analizzata la distribuzione in una popolazione psichiatrica dei principali mediatori di cambiamento della mindfulness, ovvero consapevolezza e accettazione, e le correlazioni che questi avevano con il livello di maturità dei meccanismi di difesa, al fine di individuare dei pattern, che possano dare delle indicazioni per un’azione terapeutica più precisa.
Negli ultimi tre decenni, complice l’enorme mole di studi scientifici a supporto della loro efficacia, l’interesse e l’applicazione degli interventi basati sulla Mindfulness (MBI) sono aumentati.
Le terapie basate su consapevolezza e accettazione si sono dimostrate equivalenti alla tradizionale terapia cognitivo-comportamentale nel trattare diverse psicopatologie e nel migliorare il benessere psicofisico delle persone.
Sebbene i risultati attuali siano molto promettenti, esistono ancora molte arre di controversia e molti autori suggeriscono ulteriori ricerche che adottino procedure randomizzate più rigorose, con follow-up più lunghi e più variabilità di popolazione, anche per valutare il rapporto costo-efficacia dei MBI. Inoltre, non sono ancora chiari i meccanismi specifici che mediano il cambiamento nei MBI.
I meccanismi di difesa sono delle strategie inconsce che la mente utilizza per proteggere l’Io da esperienze potenzialmente traumatizzanti. Questi possono essere adattivi se utilizzati in specifici periodi della vita per superare le difficoltà, ma un loro utilizzo disfunzionale può portare a malessere e sostenere la patologia.
I meccanismi di difesa alterano o escludono alcune parti dell’esperienza dell’individuo; d’altra parte, la mindfulness è la capacità di rimanere in contatto con l’esperienza presente senza giudicarla o tentare di modificarla. Da questo punto di vista lo studio dei meccanismi di difesa potrebbe aiutare a comprendere meglio su quali specifici aspetti i MBI dovrebbero concentrarsi per ottenere i migliori risultati in termine di salute mentale.
In questo quadro, si ritiene necessario un intervento volto ad ottimizzare gli strumenti di cui i professionisti della salute possono avvalersi nello svolgimento della propria professione.
Nella prima parte di questo lavoro è stata fatta una panoramica delle conoscenze attuali su mindfulness e meccanismi di difesa e delle relazioni che sussistono tra questi due costrutti; nello studio esplorativo è stata analizzata la distribuzione in una popolazione psichiatrica dei principali mediatori di cambiamento della mindfulness, ovvero consapevolezza e accettazione, e le correlazioni che questi avevano con il livello di maturità dei meccanismi di difesa, al fine di individuare dei pattern, che possano dare delle indicazioni per un’azione terapeutica più precisa.
File
| Nome file | Dimensione |
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Thesis not available for consultation. |
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