Thesis etd-01212017-105110 |
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Thesis type
Tesi di specializzazione (5 anni)
Author
VENTURI, MARTINA
URN
etd-01212017-105110
Thesis title
Indici prognostici del recupero funzionale nel Trauma Cranico Severo: studio di correlazione tra parametri neurobiologici e neuroradiologici precoci con l'outcome a lungo termine.
Department
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Course of study
MEDICINA FISICA E RIABILITATIVA
Supervisors
relatore Carboncini, Maria Chiara
Keywords
- DRS
- ERBI
- GCLA
- IGF-1
- indici prognostici
- LCF
- recupero funzionale
- Rotterdam Score
- Tomografia Computerizzata
- trauma cranico
Graduation session start date
27/02/2017
Availability
Full
Summary
Il trauma cranico è la causa più frequente di Grave Cerebrolesione Acquisita GCLA. L’estrema variabilità della sede e dell’estensione della lesione cerebrale, sommate poi ad un quadro clinico di alta complessità rendono difficile una standardizzazione del progetto riabilitativo in questi soggetti. Si possono individuare degli obiettivi riabilitativi generali, ritagliati sullo specifico quadro neuro-funzionale. Il progetto riabilitativo, deve tener conto anche delle complicanze che capitano durante la degenza, come episodi infettivi gravi, immobilizzazione prolungata a letto, instabilità dei parametri vitali e il graduale instaurarsi di un quadro di malnutrizione per uno sbilanciamento tra introito di calorie e richiesta energetica. L’osservazione clinica del paziente rimane l’approccio primario per descrivere lo stato di coscienza. Dall’altra parte lo studio neuroradiologico della lesione cerebrale permette di effettuare una valutazione oggettiva del danno al sistema nervoso centrale e ci permette di effettuare previsioni sul recupero. Per questo motivo diventa fondamentale durante il periodo di ricovero, documentare gli eventuali guadagni in termini di recupero funzionale attraverso le scale cliniche e correlare i risultati ottenuti con l’evoluzione del danno cerebrale alle neuroimmagini e all’asseto nutrizionale e ormonale del soggetto. Lo scopo del presente lavoro è quello di individuare indici prognostici precoci che guidano il clinico in una adeguata definizione del potenziale recupero funzionale, già dai primi giorni dopo l’evento.
Tale obiettivo riveste una duplice importanza. In primo luogo un valore di natura diagnostica, oltre agli strumenti classici utilizzati precocemente come: l’elettroencefalografia, i potenziali a breve latenza, i potenziali evento correlati e la Glasgow Coma Scale; possiamo quantificare il danno al parenchima cerebrale utilizzando la scala di Rotterdam sulle immagini TC che di routine sono effettuate, già a partire dalle prime ore di ricovero in Pronto Soccorso o in Terapia Intensiva. Monitorare l’evoluzione del danno al parenchima cerebrale attraverso la misurazione della variazione dei volumi e fare una valutazione dell’assetto nutrizionale.
In secondo luogo un valore di natura riabilitativa e assistenziale: capire precocemente gli obiettivi che ci possiamo prefissare per il recupero a tre mesi dal trauma può aiutare il clinico nella scelta di nuovi trattamenti farmacologici e nella definizione del progetto riabilitativo e poi nella successiva discussione dei potenziali obiettivi a lungo termine con il team riabilitativo.
Tale obiettivo riveste una duplice importanza. In primo luogo un valore di natura diagnostica, oltre agli strumenti classici utilizzati precocemente come: l’elettroencefalografia, i potenziali a breve latenza, i potenziali evento correlati e la Glasgow Coma Scale; possiamo quantificare il danno al parenchima cerebrale utilizzando la scala di Rotterdam sulle immagini TC che di routine sono effettuate, già a partire dalle prime ore di ricovero in Pronto Soccorso o in Terapia Intensiva. Monitorare l’evoluzione del danno al parenchima cerebrale attraverso la misurazione della variazione dei volumi e fare una valutazione dell’assetto nutrizionale.
In secondo luogo un valore di natura riabilitativa e assistenziale: capire precocemente gli obiettivi che ci possiamo prefissare per il recupero a tre mesi dal trauma può aiutare il clinico nella scelta di nuovi trattamenti farmacologici e nella definizione del progetto riabilitativo e poi nella successiva discussione dei potenziali obiettivi a lungo termine con il team riabilitativo.
File
Nome file | Dimensione |
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TesiVenturi.pdf | 2.97 Mb |
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