• patologia odontostomatologica
• Sindrome di Sjögren
• xerostomia

La sindrome di Sjögren è una malattia autoimmune cronica caratterizzata dall'infiammazione delle ghiandole esocrine, in particolare delle ghiandole salivari e lacrimali. Sebbene sia comunemente nota per causare secchezza degli occhi e della bocca, le implicazioni orali della sindrome di Sjögren vanno oltre il semplice disagio. La condizione ha un impatto significativo sulla salute orale, portando a una serie di problemi che colpiscono sia i tessuti duri che quelli molli all’interno della cavità orale.
Uno dei sintomi caratteristici è la xerostomia, o secchezza delle fauci, derivante dalla diminuzione del flusso salivare. La saliva svolge un ruolo cruciale nel mantenimento della salute orale neutralizzando gli acidi, facilitando la digestione e prevenendo la proliferazione batterica. In assenza di salivazione adeguata, gli individui affetti dalla sindrome di Sjögren spesso presentano una maggiore suscettibilità alla carie dentale, alle malattie gengivali e alle infezioni orali. La funzione immunitaria compromessa associata alla sindrome aggrava ulteriormente il rischio di complicanze orali.
Al di là delle sfide fisiche, gli aspetti psicosociali della sindrome di Sjögren non possono essere trascurati. Il disagio orale cronico può avere un impatto negativo sulla qualità della vita, influenzando la parola, il gusto e la capacità di consumare determinati alimenti.
Comprendere le implicazioni orali della sindrome di Sjögren è fondamentale per gli operatori sanitari per sviluppare strategie di gestione complete che affrontino sia il sollievo sintomatico che i problemi di salute orale a lungo termine delle persone che vivono con questa malattia autoimmune. La diagnosi precoce e gli interventi su misura sono fondamentali per mitigare l'impatto della sindrome di Sjögren sul benessere orale e migliorare la qualità complessiva della vita dei pazienti affetti.