logo SBA

ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-12182015-132134


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
PIERAMI, GIULIA
URN
etd-12182015-132134
Titolo
Medicina Generale e riorganizzazione delle Cure Primarie: l'esperienza dell'Azienda Usl2 di Lucca
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
IGIENE E MEDICINA PREVENTIVA
Relatori
relatore Prof. Privitera, Gaetano
Parole chiave
  • assistenza sanitaria primaria
  • primary health care
  • assistenza primaria
  • primary care
  • medici di medicina generale
  • general practioners
  • aggragazione funzionale territoriale
  • AFT
  • functional territorial aggregation
  • unità complessa di cure primarie
  • UCCP
  • primary care complex unit
Data inizio appello
12/01/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
Obiettivo di questa tesi è descrivere l’esperienza nella riorganizzazione territoriale della Medicina Generale dell’Azienda Usl 2 di Lucca, a seguito dell’emissione del decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158 convertito nella legge 8 novembre 2012, n. 189, c.d. “Decreto Balduzzi”, e delle successive DGRT 1235/2012 e 1231/2012. La nuova organizzazione territoriale della Medicina Generale prevede che i Medici di Medicina Generale lavorino in modo integrato sia tra di loro, per mezzo della costituzione delle Aggregazioni Funzionali Territoriali ovvero un raggruppamento funzionale, monoprofessionale di Medici di Medicina Generale, sia con le altre professioni sanitarie territoriali, per mezzo dello sviluppo delle Unità complesse di Cure Primarie ovvero aggregazioni strutturali multi-professionali di cui fanno parte i Medici di Medicina Generale insieme ad altri operatori del territorio, sanitari, sociali ed amministrativi il cui obiettivo generale è quello di svolgere in maniera integrata tutte quelle attività utili ad affrontare prima di tutto la cronicità. Nello svolgimento della loro attività i MMG promuovono la presa in carico proattiva degli assistiti, secondo il modello dell’expanded Chronic Care Model, così come previsto dalla Regione Toscana.
File