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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-12172015-114624


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
FERRETTI, MARTA
URN
etd-12172015-114624
Titolo
Le misure alternative alla detenzione in Italia: un quadro storico, giuridico e sociologico
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SOCIOLOGIA E POLITICHE SOCIALI
Relatori
relatore Prof. Borghini, Andrea
Parole chiave
  • vantaggi misure alternative alla detenzione
  • probation
  • carcere
  • risocializzazione del detenuto
Data inizio appello
25/01/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il carcere da sempre ha rappresentato sia nell’immaginario del legislatore, che in quello collettivo, la modalità principale di espiazione della pena; tuttavia in tempi più recenti ci si è progressivamente avviati verso una maggior consapevolezza nell’uso di meccanismi alternativi extramurari, aventi come scopo principale quello di risocializzare il detenuto evitandogli, se possibile, la custodia cautelare negli Istituti di pena.
Mentre la maggior parte dei Paesi europei si sono adattati a queste nuove esigenze mediante la realizzazione di riforme radicali dei propri modelli penali, il caso dell’Italia appare molto più complesso a causa dell’incapacità del sistema politico ed istituzionale di giungere all’attuazione di riforme strutturali in materia di giustizia e di probation.
Un uso maggioritario di misure alternative alla detenzione porterebbe una serie di vantaggi, a partire dalla possibilità per il reo di redimersi per il reato commesso e di poter trovare, mediante programmi risocializzanti, una modalità concreta di reinserimento all’interno del tessuto sociale di provenienza; ciò consentirebbe inoltre di generare una comunità sociale più inclusiva e fiduciosa nel prossimo.
Alla luce di una serie di riflessioni presentate nell’elaborato, si evince che la condizione di arretratezza del sistema italiano è legata a problemi connessi sia alla scarsità di adeguate risorse per i servizi sociali e penitenziari, sia ad una cultura di fondo secondo la quale la permanenza in carcere del detenuto aumenta significativamente la sicurezza sociale dei membri della collettività.
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