• dune costiere
• radicazione talee
• Sporobolus pungens
• Helichrysum stoechas
• Pistacia lentiscus
• micorrize
• Glomus intraradice
• Glomus coronatum

Le dune costiere costituiscono una risorsa di componenti biotici ed abiotici che coesistono in maniera dinamica tra di loro e da sempre interagiscono con le attività antropiche.
L’importanza dei litorali non riguarda esclusivamente il loro grande valore paesaggistico ma rappresentano una risorsa chiave per la salvaguardia dell’entroterra dall’azione erosiva del mare. L’urbanizzazione e lo sfruttamento delle coste, soprattutto negli ultimi 150 anni in Italia, hanno costituito una reale minaccia per questi habitat delicati e sempre più rari. La prospettiva oggi è quella di uno sviluppo costiero sostenibile e a tal proposito la Regione Toscana nel 2012 ha accettato il progetto proposto dal Centro Interdipartimentale di Ricerche Agro-Ambientali 'E. Avanzi' (CIRAA) e dall’Ente Parco Regionale Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli, riguardante lo “Studio sulla riproduzione e propagazione di specie vegetali dell’habitat dunale costiero”.
Il restauro di un tale patrimonio ecologico richiede un’ottima conoscenza della propagazione delle specie psammofile per la loro piantumazione in duna. La consapevolezza della complessità di adattamento di queste specie sui litorali e l’importanza ormai nota che ricopre la simbiosi mutualistica con le micorrize arbuscolari (AM) ha dato vita a questo progetto.
Sulle talee di tre specie scelte, tipiche dei litorali toscani, Sporobolus pungens (Schreb) Kunth, Helichrysum stoechas (L.) Moenc e Pistacia lentiscus L., si è sperimentato l’utilizzo dell’inoculo micorrizico. Per ognuna delle specie saggiate sono state messe a confronto 5 tesi differenti che prevedevano l’utilizzo di Glomus intraradice, Glomus coronatum e sabbia naturale e, in seguito ai tre mesi trascorsi in un bancale di radicazione, sono stati valutati attraverso molteplici parametri la radicazione e la colonizzazione micorrizica.