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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-12142016-203731


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
CAPOPARDO, AMELIA
URN
etd-12142016-203731
Titolo
De Bona Fortuna: iconografie et similia nel ms. Liber Fortunae centum emblemata et symbola. Studio di una `tychologia?, del suo uso politico e della sua interpretazione morale
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E FORME DELLE ARTI VISIVE, DELLO SPETTACOLO E DEI NUOVI MEDIA
Relatori
relatore Prof.ssa Maffei, Sonia
Parole chiave
  • ICONOGRAFIA
  • FORTUNA
  • EMBLEMI
Data inizio appello
06/02/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il Liber Fortunae è un manoscritto singolare nel suo genere come singolare è stata la sua ‘scoperta’ da parte mia. L’interesse per il tema della Fortuna nacque a Pisa durante una lezione di Storia dell’arte moderna. Interesse che decisi di rendere oggetto di un seminario durante la mia esperienza annuale a Leuven. Al tempo della stesura, mi imbattei in una copia ottocentesca del corpus illustrativo del Liber. Una ‘fortunata’ intuizione mi portò ad interessarmi all’originale e confrontarmi con l’unica studiosa che fino a quel momento aveva studiato il codice. Nacque, allora, la volontà di far di questo manoscritto oggetto di uno studio, acuito, da sviluppare negli anni. Questa tesi, invero, costituisce un primo tassello nella risoluzione dell’enigma legato a questa encyclopédie de Fortune.
Il manoscritto riunisce cento “doppi” emblemi sulla Fortuna presentata in tutte le sue varie vesti. La personificazione della Fortuna gode di una lunga tradizione iconografica che ha il suo principio in tempi assai remoti. Il tema della Fortuna può essere definito come vasto campo semantico in cui si attua un sincretismo tra le artes liberales, che ne determina una tale ricchezza di contenuti da rendere ardua una trattazione organica e metodica. Il Liber Fortunae è un manoscritto di cui non esiste nessuna altra copia, a quanto sappiamo fin ora. Anche se è di straordinario interesse questo codice non fu mai, approfonditamente, studiato. Il mio piccolo contributo ha come oggetto lo studio di questo codice, ed in particolare la sua genesi, il suo uso politico e la sua interpretazione morale attraverso un approccio interdisciplinare che tiene conto del panorama storico, filosofico, letterario ed artistico.
L’originalità di questo manoscritto, “non inferiore all’Eneide né all’Iliade” è nella sua genesi. Il sapiente uso delle fonti letterarie antiche, del compendio iconografico l’eleganza delle ‘invenzioni’ lo contraddistinguono e lo connotano come frutto di un peculiare e originale studio. La rilevanza storico-artistica di questo manoscritto è nella sua natura: esso è una ‘tychologia’. Il fortunae autor ci propone una vera e propria, forse prima, enciclopedia della Fortuna.
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