Tesi etd-12132011-101004 |
Link copiato negli appunti
Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
GIACONIA, ALESSANDRO
URN
etd-12132011-101004
Titolo
Diritti in conflitto.
Tra scelte "tragiche" e moltiplicazione dei livelli di tutela
Settore scientifico disciplinare
IUS/08
Corso di studi
GIUSTIZIA COSTITUZIONALE E DIRITTI FONDAMENTALI
Relatori
tutor Prof. Pitruzzella, Giovanni
Parole chiave
- bilanciamento
- Cedu
- conflitto
- diritti fondamentali
- tutela multilivello
Data inizio appello
20/12/2011
Consultabilità
Completa
Riassunto
In passato, l’affermazione e la tutela dei diritti fondamentali erano viste, oltre che come una conquista di civiltà, come un terreno condiviso su cui porre le fondamenta dell’ordinamento giuridico e, più in generale, dell’intera società (nazionale e non solo). Al giorno d’oggi, tale concezione non è certamente venuta meno, ma è cambiato il modo di approcciarsi al sistema dei diritti, che è caratterizzato da numerose situazioni di conflitto, frutto di una tensione tra universi valoriali contrastanti e, spesso, apparentemente inconciliabili.
Tale contesa si sviluppa su differenti piani. In particolare, in un’ottica strettamente applicativa, essa riguarda due aspetti: da una parte, quello che attiene al rapporto che si viene a creare tra i singoli diritti tutelati dalla legge – e, ancor prima, dalla Costituzione – i quali si pongono, tra di loro, in rapporto conflittuale; dall’altra, invece, si fa riferimento alla contrapposizione tra i vari livelli ordinamentali di tutela, in ognuno dei quali ciascun diritto, sebbene identificato sotto una stessa “etichetta”, può essere inteso in modo non univoco e ricevere un diverso grado di protezione.
Lo scopo di questo lavoro è quello di esaminare entrambi i suddetti profili di conflittualità e di mettere in luce i problemi che essi pongono in concreto, ovvero nell’ambito dell’attività di applicazione del diritto. Per far ciò, lo studio è stato svolto attraverso l’analisi di alcuni casi paradigmatici in cui il conflitto, nell’una o nell’altra versione, si è manifestato in maniera più evidente.
Da una parte, per quanto riguarda le situazioni di conflitto tra diritti, le ragioni di tale disputa sono da ricercare nella connotazione pluralistica del nostro ordinamento costituzionale e nel mutamento che essa ha subito rispetto all’epoca dell’entrata in vigore della Costituzione repubblicana, dovuto principalmente all’evoluzione sociale e culturale in atto nel nostro (e non solo nel nostro) Paese, ma anche allo sviluppo in campo tecnico e scientifico, che rendono tale conflittualità ancora più accesa ed estremizzata di quanto non fosse in passato. Circostanza, questa, che emerge in tutta la sua evidenza in quelle situazioni conflittuali in cui l’inconciliabilità tra gli interessi in contesa appare irrisolvibile, anche facendo ricorso alla tecnica del bilanciamento (che, in siffatte ipotesi, sembra entrare in crisi).
Dall’altra parte, invece, con riferimento alle situazioni di conflittualità che derivano dalla moltiplicazione dei cataloghi dei diritti che si affiancano a quello contenuto nella Carta costituzionale, i contrasti hanno origine dal fatto che, in ciascuno dei diversi livelli ordinamentali di tutela, ogni diritto ha un suo specifico regime giuridico ed un suo standard di protezione. Tale problema si pone con particolare evidenza nei rapporti tra l’ordinamento nazionale e la Cedu, rispetto ai quali la contrapposizione tra le diverse letture di un medesimo diritto è emersa in maniera sistematica. A ciò si aggiunga che l’ormai consolidato obbligo di interpretazione convenzionalmente conforme (espressivo della tendenza del nostro ordinamento ad adeguarsi passivamente alle soluzioni fornite dalla giurisprudenza di Strasburgo), unito all’uso improprio che si è fatto anche dell’istituto della disapplicazione delle norme interne contrastanti con la Cedu, ha comportato, altresì, uno svilimento della lettura costituzionale dei diritti, a tutto vantaggio, invece, della concezione (spesso differente) di stampo europeistico.
Tale contesa si sviluppa su differenti piani. In particolare, in un’ottica strettamente applicativa, essa riguarda due aspetti: da una parte, quello che attiene al rapporto che si viene a creare tra i singoli diritti tutelati dalla legge – e, ancor prima, dalla Costituzione – i quali si pongono, tra di loro, in rapporto conflittuale; dall’altra, invece, si fa riferimento alla contrapposizione tra i vari livelli ordinamentali di tutela, in ognuno dei quali ciascun diritto, sebbene identificato sotto una stessa “etichetta”, può essere inteso in modo non univoco e ricevere un diverso grado di protezione.
Lo scopo di questo lavoro è quello di esaminare entrambi i suddetti profili di conflittualità e di mettere in luce i problemi che essi pongono in concreto, ovvero nell’ambito dell’attività di applicazione del diritto. Per far ciò, lo studio è stato svolto attraverso l’analisi di alcuni casi paradigmatici in cui il conflitto, nell’una o nell’altra versione, si è manifestato in maniera più evidente.
Da una parte, per quanto riguarda le situazioni di conflitto tra diritti, le ragioni di tale disputa sono da ricercare nella connotazione pluralistica del nostro ordinamento costituzionale e nel mutamento che essa ha subito rispetto all’epoca dell’entrata in vigore della Costituzione repubblicana, dovuto principalmente all’evoluzione sociale e culturale in atto nel nostro (e non solo nel nostro) Paese, ma anche allo sviluppo in campo tecnico e scientifico, che rendono tale conflittualità ancora più accesa ed estremizzata di quanto non fosse in passato. Circostanza, questa, che emerge in tutta la sua evidenza in quelle situazioni conflittuali in cui l’inconciliabilità tra gli interessi in contesa appare irrisolvibile, anche facendo ricorso alla tecnica del bilanciamento (che, in siffatte ipotesi, sembra entrare in crisi).
Dall’altra parte, invece, con riferimento alle situazioni di conflittualità che derivano dalla moltiplicazione dei cataloghi dei diritti che si affiancano a quello contenuto nella Carta costituzionale, i contrasti hanno origine dal fatto che, in ciascuno dei diversi livelli ordinamentali di tutela, ogni diritto ha un suo specifico regime giuridico ed un suo standard di protezione. Tale problema si pone con particolare evidenza nei rapporti tra l’ordinamento nazionale e la Cedu, rispetto ai quali la contrapposizione tra le diverse letture di un medesimo diritto è emersa in maniera sistematica. A ciò si aggiunga che l’ormai consolidato obbligo di interpretazione convenzionalmente conforme (espressivo della tendenza del nostro ordinamento ad adeguarsi passivamente alle soluzioni fornite dalla giurisprudenza di Strasburgo), unito all’uso improprio che si è fatto anche dell’istituto della disapplicazione delle norme interne contrastanti con la Cedu, ha comportato, altresì, uno svilimento della lettura costituzionale dei diritti, a tutto vantaggio, invece, della concezione (spesso differente) di stampo europeistico.
File
Nome file | Dimensione |
---|---|
Frontesp...ndice.pdf | 70.18 Kb |
Tesi_di_...orato.pdf | 1.28 Mb |
Contatta l’autore |