Tesi etd-12122016-155231 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
RUGGIERI, GAETANO
URN
etd-12122016-155231
Titolo
LE MISURE CAUTELARI NEL PROCESSO AMMINISTRATIVO.
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof.ssa Giomi, Valentina
correlatore Prof. Fioritto, Alfredo
correlatore Prof. Fioritto, Alfredo
Parole chiave
- GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA.
- MISURE CAUTELARI
Data inizio appello
23/01/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
La tesi esamina la applicazione dell’istituto della misura cautelare nel giudizio amministrativo. La l. 205/2000 ha avuto lo scopo di porre un freno alla cosiddetta cautelarizzazione del procedimento amministrativo, ossia alla tendenza che ha reso la fase cautelare il fulcro del processo amministrativo. La sempre maggiore richiesta di tutela cautelare, utilizzata per superare i tempi eccessivamente lunghi del processo di merito, ha reso necessaria una puntuale riflessione nonché rivisitazione dell'istituto cautelare da parte del codice, attraverso l'introduzione di strumenti ulteriori e diversi rispetto a quelli già previsti.
È osservazione comune, anche nella dottrina processualcivilistica, che la tutela cautelare, come in genere ogni forma di tutela sommaria, possa risultare rischiosa in quanto non fondata sulla cognizione piena, bensì sulla probabilità; la legislazione, pur riconoscendo l'insopprimibilità della tutela cautelare più volte affermata dalla giustizia della Corte costituzionale, tende a limitare il ricorso alla misura cautelare, subordinandola in certi casi a una motivazione particolarmente diffusa.
Di qui la possibilità che il giudizio effettuato in sede di cognizione sommaria si ribalti durante la cognizione piena, e che la esecuzione di misure cautelari sia fonte di danno ingiusto a carico del destinatario passivo del provvedimento cautelare. “Può accadere... che in alcuni indirizzi giurisprudenziali in materia cautelare, tendenzialmente seguiti dal giudice in un numerose controversie per la forza del precedente, si affianchino alla disciplina legislativa, giungendo a costituire una normativa provvisoria ispirata più alle esigenze di tutela dell'interesse del ricorrente che all'interesse pubblico... In definitiva, in molti casi la semplice sospensiva, pur essendo un indispensabile strumento di tutela dell'interesse individuale del ricorrente, si rivela, nell'ottica dell'interesse pubblico, un mezzo eccessivo e causa di incertezze” (cit.).
(cit.) [ord. n. 282/2011 T.A.R. Emilia Romagna, Sezione di Parma].
È osservazione comune, anche nella dottrina processualcivilistica, che la tutela cautelare, come in genere ogni forma di tutela sommaria, possa risultare rischiosa in quanto non fondata sulla cognizione piena, bensì sulla probabilità; la legislazione, pur riconoscendo l'insopprimibilità della tutela cautelare più volte affermata dalla giustizia della Corte costituzionale, tende a limitare il ricorso alla misura cautelare, subordinandola in certi casi a una motivazione particolarmente diffusa.
Di qui la possibilità che il giudizio effettuato in sede di cognizione sommaria si ribalti durante la cognizione piena, e che la esecuzione di misure cautelari sia fonte di danno ingiusto a carico del destinatario passivo del provvedimento cautelare. “Può accadere... che in alcuni indirizzi giurisprudenziali in materia cautelare, tendenzialmente seguiti dal giudice in un numerose controversie per la forza del precedente, si affianchino alla disciplina legislativa, giungendo a costituire una normativa provvisoria ispirata più alle esigenze di tutela dell'interesse del ricorrente che all'interesse pubblico... In definitiva, in molti casi la semplice sospensiva, pur essendo un indispensabile strumento di tutela dell'interesse individuale del ricorrente, si rivela, nell'ottica dell'interesse pubblico, un mezzo eccessivo e causa di incertezze” (cit.).
(cit.) [ord. n. 282/2011 T.A.R. Emilia Romagna, Sezione di Parma].
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