logo SBA

ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-12052014-101937


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
NUTARELLI, TOMMASO
URN
etd-12052014-101937
Titolo
Filosofia della religione e scetticismo. Il pensiero di John Schellenberg
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
FILOSOFIA E FORME DEL SAPERE
Relatori
relatore Fabris, Adriano
Parole chiave
  • Schellenberg
  • ultimismo (ultimism)
  • credenza (belief)
  • fede (faith)
  • religione ( religion)
  • scetticismo ( skepticism)
  • evolutiva ( evolutionary)
  • immaginazione ( imagination)
  • teismo ( theism)
  • doxastica ( doxastic)
  • non-doxastica ( non- doxastic)
  • scettico ( skeptic)
  • trascendente ( trascendent)
  • metafisica ( mataphysics)
  • assiologica ( axiological)
  • soteriologica ( soteriological)
Data inizio appello
09/02/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto

Il mio lavoro ha come scopo l’analisi del pensiero di John Schellenberg. Il fine principale che egli si pone è delineare come dovrà essere la religione del futuro. Le caratteristiche portanti che individua sono due: la religione dovrà essere scettica ed evolutiva.
Attraverso lo scetticismo Schellenberg presenta una critica serrata a tutte le credenze legate al teismo e all’immagine personale della divinità, per ripensare in modo del tutto nuovo la dimensione del divino. Egli parla infatti di ultimismo, ossia di una realtà ultima trascendente in chiave metafisica ed assiologica. Accanto al concetto di ultimismo, Schellenberg ci offre una lettura diversa anche dello statuto della fede. L’impostazione scettica della religione andrà a colpire l’idea che la fede, per potersi dire pienamente giustificata, deve basarsi sulla credenza. La fede alla quale Schellenberg pensa è una fede non-doxastica, ma incentrata sull’immaginazione. Ciò che bisogna riscoprire è l’enorme potenziale insito nella capacità immaginativa, ed applicarlo alla sfera religiosa. In questo modo il credente, svincolato da un preciso e ristretto ambito di credenze, avrà una totale libertà di approccio e di rappresentazione verso la realtà divina.
Infine l’impostazione scettica ci darà la possibilità di renderci consapevoli di tutte le limitazione che ci affliggono, sia cognitive che morali, e di come queste abbiano rappresentato dei seri ostacoli per la nostra ricerca in seno alla religione. Ed è qui che emerge il secondo elemento di novità della riflessione di Schellenberg, ossia la dimensione evolutiva della religione. Come detto il nostro essere consapevoli delle nostre enormi limitazioni, ci deve spingere a considerare il genere umano come agli inizi di un lungo processo evolutivo, nel quale progressivamente la nostra comprensione del divino sarà sempre più dettagliata ed esaustiva. Ma la nostra attuale condizione caratterizzata da una forte immaturità, ci deve suggerire che la scelta più saggia sia adottare una impostazione scettica, all’interno della quale perseguire una fede incentrata sull’immaginazione, e diretta verso una divinità descritta nei termini dell’ultimismo.

File