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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-12032014-153836


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
PISANO, MARIA ANTONIETTA
URN
etd-12032014-153836
Titolo
Il percorso storico della polizia in Italia. Dal periodo fascista alla legge 121/1981
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SCIENZE POLITICHE
Relatori
relatore Prof.ssa Aglietti, Marcella
Parole chiave
  • polizia
  • legge 121/1981
Data inizio appello
26/01/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
La storia della Polizia di Stato ha inizio nel 1852 con l’istituzione, nel Regno di Sardegna, del Corpo delle Guardie di P.S.
Si è trattato di un percorso caratterizzato da un continuo rinnovamento morale e istituzionale, nel corso del quale la polizia ha più volte modificato la propria denominazione, fino ad arrivare alla Polizia di Stato come la conosciamo noi oggi.
Le politiche sulla sicurezza, espressione di un apparato di polizia repressivo, caratterizzate da una forte limitazione della libertà personale attuata senza processi e condanne, incrinarono irrimediabilmente il rapporto tra le istituzioni e la società civile. Con legge n. 7321 del 21 dicembre 1890 il Corpo delle Guardie di P.S. assunse la denominazione di Corpo delle Guardie di Città (Capitolo 1).
Terminato il primo conflitto mondiale, la necessità di fronteggiare le turbolenze sociali e il timore del bolscevismo spinse Francesco Saverio Nitti a dotare il Ministero dell’Interno di un corpo di polizia efficiente: la Regia Guardia della pubblica sicurezza (1919-1922) a ordinamento militare, preposta per lo più al contenimento dell’ordine pubblico e il Corpo degli Agenti di investigazione (1919-1922) destinati a compiti investigativi. La loro vita fu però breve: i due Corpi furono sciolti con decreto del 31 dicembre 1922 n. 1680 e parte del personale rifluì nei Carabinieri Reali, istituiti con decreto ministeriale del 23 marzo 1923. Sciolti a loro volta nel 1925, fu ricostituito il Corpo degli Agenti di pubblica sicurezza (1925-1944), a status civile ma organizzato militarmente. Lo scioglimento del Corpo della Regia Guardia favorì la nascita della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (MVSN), creata con regio decreto n. 31 del 14 gennaio 1923. Arturo Bocchini, nominato da Mussolini Capo della Polizia, creò, sul finire del 1927, la prima cellula dell’OVRA: un «Ispettorato speciale di polizia» finalizzato al controllo degli antifascisti in Italia e all’estero. L’OVRA venne meno con la caduta del fascismo il 25 luglio 1943 (Capitolo 2).
Con la nascita dell’Africa Orientale Italiana fu poi costituito un corpo di polizia coloniale, la Polizia dell’Africa Italiana, al fine di garantire la convivenza di quanti avevano deciso di stabilirsi in quei luoghi. Fu sciolta con decreto del 15 febbraio 1945 (Capitolo 3).
Militarizzata da Badoglio con regio decreto legge 31 luglio 1943 n. 687, la polizia fu integrata tra le forze armate. Gli anni della contestazione studentesca e delle manifestazioni operaie videro la polizia far ricorso ai manganelli per sgomberare le facoltà occupate e degli idranti per liberare le piazze. Tra il 1969 e il 1981 nella polizia si diffuse un ampio malessere che crebbe a vista d’occhio e che vide i poliziotti, inizialmente costretti alla clandestinità, battersi per rivendicare la smilitarizzazione del Corpo e la creazione di un sindacato, rivendicazioni queste accolte con la legge 1 aprile 1981 n. 121 sul Nuovo ordinamento dell’Amministrazione della pubblica sicurezza. Sciolto il Corpo delle Guardie di P.S., denominazione questa assunta dalla polizia nel 1944, il personale transitò nell’attuale Polizia di Stato (Capitolo 4).
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