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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-11272018-125754


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MANDATORI, ROSITA
URN
etd-11272018-125754
Titolo
Sintomi della malattia da reflusso gastro-esofageo nei pazienti obesi: valutazione pre e post intervento di chirurgia bariatrica.
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
SCIENZE DELLA NUTRIZIONE UMANA
Relatori
relatore Prof. de Bortoli, Nicola
Parole chiave
  • pazienti obesi
  • reflusso gastroesofageo
  • obesità
  • interventi bariatrici
  • Malattia da Reflusso Gastro Esofageo (MRGE)
  • chirurgia bariatrica
Data inizio appello
17/12/2018
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
17/12/2088
Riassunto
Il presente elaborato ha come scopo la valutazione dei sintomi del reflusso gastroesofageo nei pazienti obesi e di come questi sintomi mutino nel periodo pre e post intervento di chirurgia bariatrica. Il reflusso gastroesofageo è una patologia molto diffusa in Italia e nel Mondo, dove un terzo delle persone ne soffre almeno una volta al mese. La malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE) è una condizione clinica caratterizzata da reflusso di contenuto gastroduodenale nell’esofago con comparsa di sintomi in grado di interferire con la qualità della vita. È un evento fisiologico che si verifica più volte al giorno in lattanti, bambini ed adulti. La MRGE è quella condizione in cui la risalita del contenuto gastrico comporta l'insorgenza di segni, sintomi e complicanze. La MRGE ha una patogenesi multifattoriale, esemplificabile come uno squilibrio tra i normali fattori difensivi e quelli aggressivi. I fattori difensivi sono rappresentati da: saliva, peristalsi esofagea, tono dello sfintere esofageo inferiore (SEI), angolo di His, contiguità dello strato cellulare epiteliale (tight junctions), capacità tampone degli ioni idrogeno refluiti e turnover cellulare. I fattori aggressivi invece sono i seguenti: ernia iatale, rallentamento svuotamento gastrico, acidità del materiale gastrico refluito e l’attività della pepsina (inattiva a pH >4).
La malattia da reflusso gastroesofageo si presenta con sintomi cosiddetti “tipici”, oppure con sintomi “atipici”. I sintomi tipici della malattia sono: bruciore dietro lo sterno (cosiddetta pirosi retrosternale) che si irradia posteriormente fra le scapole o al collo fino alle orecchie e rigurgito acido ovvero percezione di liquido amaro o acido in bocca.
I sintomi atipici della malattia sono: sensazione di nodo alla gola con difficoltà alla deglutizione, difficoltà digestive, nausea, laringite cronica, tosse, raucedine, abbassamento della voce, singhiozzo, asma, dolore toracico (simile a quello di natura cardiaca), otite media e insonnia.
Il reflusso gastroesofageo è una condizione ampiamente presente nei pazienti obesi. Per Obesità si intende generalmente un eccessivo accumulo di grasso corporeo che si verifica quando l’introito calorico eccede il dispendio energetico; dipende essenzialmente dallo squilibrio tra entrate ed uscite energetiche con prevalenza delle prime sulle seconde. Dal punto di vista antropometrico, per obesità si deve intendere un alterato indice di massa attiva che consente di calcolare la percentuale di tessuto adiposo (in condizioni fisiologiche oscilla fra il 13 e il 15% della massa corporea complessiva). L’indice antropometrico più comunemente utilizzato per l’individuazione dell’obesità è il Body Mass Index (BMI) o Indice di Massa Corporea (IMC) che si ottiene dal peso (in kg) diviso per la statura (in metri) elevata al quadrato (kg/m²). Il BMI consente una stima abbastanza precisa del contenuto adiposo dell’organismo, è un indice caratterizzato da una buona correlazione con la quantità di grasso corporeo, anche se non misura direttamente la massa grassa del soggetto, né come questa è distribuita nel corpo. Valori maggiori di 30 identificano l’obesità: tra 30-35 obesità di prima classe, tra 35-40 obesità di seconda classe, maggiore di 40 obesità di terza classe.
Oltre al BMI si possono utilizzare altre tecniche di misurazione per l’individuazione dell’obesità, ovvero la plicometria, la pesata idrostatica e la bioimpedenziometria.
Una volta definita la presenza e l’entità dell’eccesso di peso sarà necessario individuare tutti i fattori che possono favorire l’insorgere e il mantenimento del sovrappeso/ obesità, ricercare le patologie e le alterazioni metaboliche ad essa correlate. Sarà necessario valutare: anamnesi familiare, anamnesi fisiologica, anamnesi patologica, abitudini di vita, ambiente familiare e contesto sociale, valutazione clinica del rischio di patologia cardiovascolare, indagini di laboratorio.
L'obesità è una patologia cronica debilitante che comporta per l'obeso l'aggravamento dei rischi indotti da altri gravi problemi di salute, tra cui le patologie cardiovascolari, l'alta pressione e il diabete. Per molti soggetti obesi, i fattori genetici che concorrono a determinarne l'obesità sono di tale entità che le tradizionali terapie di dimagrimento quali la dieta, l'attività fisica e i farmaci che favoriscono il dimagrimento risultano insufficienti. Per tali motivi negli ultimi anni ci si è concentrati sempre di più sulla chirurgia bariatrica. La terapia chirurgica dell’obesità grave nasce in Italia verso la metà degli anni ’70. Nei primi venti anni della storia della chirurgia bariatrica assistiamo ad un vero e proprio sconvolgimento culturale. Inizialmente era persino difficile accettare, da parte di tutta la comunità medica, il concetto stesso che l’obesità si potesse curare chirurgicamente. Oggi la chirurgia bariatrica viene ampiamente eseguita raggiungendo un notevole successo. Gli interventi di chirurgia bariatrica attualmente praticati si dividono in: restrittivi (pallone intragastrico, bendaggio bastrico, gastroplastica verticale, sleeve gastrectomy), malassorbitivi (by pass biliointestinale, diversione biliopancreatica, mini gastric bypass) e misto (by pass gastrico).
Per quanto concerne lo studio sono stati selezionati 40 pazienti operati di sleeve gastrectomy, by- pass gastrico e mini gastric by-pass presso la U.O.C. di Chirurgia generale Centro d’Eccellenza Europeo di Chirurgia Bariatrica - Università “La Sapienza” Roma – Polo Pontino durante l’anno 2018. La fonte delle informazioni cliniche è stato il database prospettico SICOB. Di queste 40 persone 24 sono donne con età compresa tra i 22 e i 57 anni e 16 sono uomini con età compresa tra i 22 e i 64 anni; 29 di loro si sono sottoposti a sleeve gastrectomy (18 donne e 11 uomini), 8 a by-pass gastrico (5 donne e 3 uomini) ed i restanti 3 a mini gastric by-pass (1 donna e 2 uomini).
I pazienti sono stati selezionati durante l’ultima visita di controllo nutrizionale nel periodo antecedente all’intervento di chirurgia bariatrica (agosto 2018); questi pazienti presentavano i classici sintomi da reflusso gastroesofageo ed un BMI compreso tra 36,26-53,42 per le donne e 36,73-51,9 per gli uomini. I pazienti sono stati poi monitorati durante gli incontri nutrizionali di follow-up nei mesi successivi all’intervento. Ai pazienti inizialmente selezionati sono somministrati al follow-up del terzo mese di controllo dei questionati relativi ai sintomi da reflusso e di come questi nei mesi successivi all’intervento siano mutati.
Dallo studio si evince che:
- Il 90 % dei pazienti non ha più la sensazione di bruciore allo sterno o dietro il petto;
- L’80 % dei pazienti ha affermato di non sentire più senso di costrizione dietro allo sterno o al centro del petto;
- Il 77,5 % dei pazienti non ha più la sensazione che il boccone si fermi prima di arrivare allo stomaco;
- L’85 % dei pazienti non ha più ritorni in bocca o in gola di piccole quantità di liquido o cibo;
- Il 62,5 % dei pazienti non soffre più di eruttazione;
- L’80 % dei pazienti sente lo stomaco pieno dopo pochi bocconi;
- Il 75% dei pazienti affermano di non avere più la sensazione dello stomaco pieno per ore;
- L’87,5% dei pazienti ha risposto di non soffrire più di dolori alla bocca o allo stomaco;
- Il 90 % dei pazienti non soffre più di gonfiore allo stomaco;
- Il 62,5 % dei pazienti non utilizza più protettori gastrici.
Le domande del questionario sono state somministrate al follow-up nutrizionale del terzo mese di controllo post chirurgico. I pazienti presentavano una perdita di peso molto considerevole, 31,8 kg di peso perso medio negli uomini e 24,3 kg di peso perso medio nelle donne. Ovviamente anche il BMI ha subito una diminuzione; i valori medi di BMI negli uomini prima dell’intervento chirurgico era pari a 43,54 quindi pazienti che rientravano mediamente nella terza classe di obesità, dopo l’intervento il valore di BMI medio era pari invece a 33,2 quindi classe prima dell’obesità. Per quanto riguarda le donne, il BMI iniziale medio era di 42,8, anche in questo caso obesità di terzo tipo, passando poi ad un BMI di 34.06 quindi obesità di primo tipo nel post intervento chirurgico.
Questo studio dimostra come la diminuzione sintomatologica del reflusso gastroesofageo sia parallela ad una netta diminuzione del BMI e quindi del peso corporeo. Più del 70% dei pazienti in seguito all’intervento di chirurgia bariatrica (sia di natura malassorbitiva, restrittiva o mista) ha dichiarato di non avere più sintomi.
Il lavoro di questa tesi ha dimostrato come l’intervento di chirurgia bariatrica sia riuscito nel tempo ad avere molteplici vantaggi. La chirurgia bariatrica permette in tempi brevi una perdita massiccia del peso corporeo, si tratta di almeno 20-25 kg nei primi 3 mesi. Per quanta riguarda più nello specifico il caso clinico oggetto dello studio si è dimostrata una stretta correlazione tra la diminuzione del peso e quindi del BMI con una riduzione dei classici sintomi del reflusso gastro-esofageo. Un altro aspetto fondamentale è la qualità della vita acquisita dopo l’intervento chirurgico grazie alla diminuzione del peso corporeo, che ha permesso ai pazienti un ritorno alla vita, e ad una diminuzione e talvolta eliminazione del reflusso gastroesofageo promuovendo un miglioramento delle proprie abitudini.
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