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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-11272009-093108


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
DI DOMENICANTONIO, ANDREA
Indirizzo email
didomand@libero.it
URN
etd-11272009-093108
Titolo
Ruolo della chemochina CXCL9 e sua regolazione nell'oftalmopatia basedowiana
Dipartimento
SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI
Corso di studi
SCIENZE FISIOPATOLOGICHE GENERALI
Relatori
correlatore Prof. Paolicchi, Aldo
correlatore Dott.ssa Moschini, Roberta
relatore Prof. Antonelli, Alessandro
Parole chiave
  • chemochina
  • oftalmopatia
  • PPARgamma
Data inizio appello
14/12/2009
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
14/12/2049
Riassunto
Le chemochine appartengono a particolari famiglie di proteine a basso peso molecolare, che inducono la chemotassi di specifiche cellule leucocitarie; le chemochine del gruppo CXC sono chemoattraenti soprattutto per i neutrofili, mentre la chemochina CXCL9, mancando del motivo N-terminale ELR, agisce sui linfociti T helper. Da questo studio è emerso che in colture cellulari primarie di tireociti, fibroblasti retrorbitali e preadicipociti retrobulbari isolati da pazienti con oftalmopatia basedowiana, i livelli di CXCL9 risultano essere particolarmente elevati a seguito del trattamento con IFNγ e TNFα (è la prima dimostrazione di questo tipo che viene effettuata sulla produzione della CXCL9), mentre in condizioni basali, i tipi cellulari sopra citati non producono la chemochina. Con ciò si è evidenziato che la secrezione delle citochine proinfiammatorie prodotte dai linfociti T helper 1 attivati nei siti infiammatori, che nel nostro caso coincidono con i tessuti retrobulbari, attiva un feedback positivo sulle cellule coinvolte nella flogosi, stimolandone il rilascio della chemochina CXCL9 e favorendo così il reclutamento di linfociti Th1. Questo processo risulta importante nell’iniziazione e nella perpetuazione del processo autoimmune. Sono stati quindi effettuati esperimenti in cui venivano stimolati i recettori PPARγ nelle cellule isolate da pazienti affetti da oftalmopatia basedowiana, attraverso specifici agonisti, i tiazolidinedioni (rosiglitazone e pioglitazone); i risultati ottenuti dimostrano che il trattamento inibisce, in maniera dose-dipendente, la secrezione della CXCL9, determinando così una modulazione della risposta immunitaria nell’oftalmopatia basedowiana. Gli agonisti dei PPARγ agiscono attivando il fattore di trascrizione NF-kB, ma recentemente è stato anche ipotizzato il coinvolgimento della via di segnale ERK1 e 2; in ogni caso dovranno essere effettuati ulteriori studi per accertare l’effettivo meccanismo molecolare coinvolto nell’oftalmopatia. In conclusione il seguente lavoro ha evinto che i tireociti e le cellule retrobulbari isolate da pazienti affetti da oftalmopatia, partecipano alla perpetuazione del processo infiammatorio attraverso il rilascio della chemochina CXCL9, sotto stimolo sinergico delle citochine IFNγ e TNFα; l’attivazione dei PPARγ gioca un ruolo inibitorio in questo processo, ipotizzando così l’uso dei tiazolidinedioni come trattamento per tale malattia.

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