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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-11262019-223827


Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
VANNONI, LORENZO
URN
etd-11262019-223827
Titolo
Bruderparteien? PCI e SED nell'orientamento dell'opinione pubblica italiana per il riconoscimento della DDR 1956 - 1973
Settore scientifico disciplinare
M-STO/04
Corso di studi
SCIENZE POLITICHE
Relatori
tutor Prof. Polsi, Alessandro
controrelatore Prof.ssa Dundovich, Elena
controrelatore Prof. Paoli, Simone
Parole chiave
  • PCI
  • Italia
  • Germania Est
  • DDR
  • SED
Data inizio appello
11/12/2019
Consultabilità
Completa
Riassunto
All’interno della cornice dell’analisi delle relazioni tra Italia e DDR si colloca in modo particolare la questione circa le relazioni tra il PCI, il più forte partito comunista dell’Europa occidentale, e la SED (Sozialistische Einheitspartei Deutschlands, ovvero Partito socialista unificato di Germania), il partito unico alla guida della Germania orientale. A differenza di come potrebbe apparire, entrambi i partiti erano profondamente divisi sul piano ideologico. Questi due partiti, così divergenti sulle questioni ideologiche, cercarono, in via ufficiale, di coordinare i loro rispettivi interessi, praticando la solidarietà e manifestando la volontà di intraprendere percorsi comuni di cooperazione all’interno dell’Internazionale Comunista. Si rivela di estremo interesse scoprire ciò che stava dietro a questa immagine di facciata e quanto la SED dipendesse dal “partito fratello”, il PCI, che aveva partecipato in modo decisivo all’avvio dei contatti in svariati ambiti, da quello turistico a quello culturale. Per questa ragione, offrendo un’immagine diversa della Germania (Est), il Partito Comunista aprì la strada alla politica estera della DDR versol’Italia. Mentre i partiti comunisti di Ungheria, Polonia e Romania iniziarono a cercare, dalla fine degli anni Sessanta, un aggancio con l’Ovest per tentare una timida “via propria”, fu la stretta alleanza tra Mosca e Berlino Est che continuò a determinare l’esistenza della DDR; anche dopo il riconoscimento diplomatico da parte delle potenze occidentali, iniziato alla fine del 1972, i paesi a Ovest della cortina di ferro continuarono a considerare la questione tedesca ancora come provvisoria.
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