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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-11262018-173135


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
VOLPI, MARTINA
Indirizzo email
mvolpi7@gmail.com
URN
etd-11262018-173135
Titolo
"Valutazione degli inquinanti organici nel Padule di Fucecchio: Tecniche di estrazione e analisi in spettrometria di massa applicate alla ricerca di composti organici in matrice complessa"
Dipartimento
SCIENZE DELLA TERRA
Corso di studi
SCIENZE AMBIENTALI
Relatori
relatore Prof. Raffaelli, Andrea
correlatore Dott. Guidi, Massimo
controrelatore Prof.ssa Giannarelli, Stefania
Parole chiave
  • IPA.
  • Tensioattivi
  • inquinanti organici
  • analisi LC-MS
  • tecniche estrazione matrici complesse
  • area protetta
  • aree umide
  • Padule di Fucecchio
Data inizio appello
14/12/2018
Consultabilità
Tesi non consultabile
Data di rilascio
14/12/2088
Riassunto
Il presente lavoro di tesi si svolge all’interno del progetto “Misure ed interventi per la salvaguardia e tutela del Padule di Fucecchio”, riguardante appunto la Riserva Naturale del Padule di Fucecchio. L’iniziativa prevede il riutilizzo del materiale ai fini di gestione delle acque e della prevenzione e riduzione degli effetti di inondazioni e siccità, oltre al rifacimento degli argini all’interno della nuova struttura del Padule. Per poter essere riutilizzato il materiale ricavato deve essere escluso dalla parte IV del D.lgs. 152/2006 s.m.i (disciplina sui rifiuti), al fine di esclusione i sedimenti in oggetto devono risultare non pericolosi ai sensi del comma 3 del l’articolo 185 del D.lgs. 152/2006. Data la complessità del progetto, in questa elaborato saranno trattati esclusivamente gli inquinanti organici.
Il progetto si è svolto in due fasi principali. La prima fase ha coinvolto il campionamento dell’area e la formazione di 39 campioni compositi. Le analisi chimiche al fine dello scopo del progetto sono state condotte dal laboratorio esterno IDRO -CONSULT laboratori riuniti di Calenzano. Le analisi effettuate dal Laboratorio hanno stabilito che il materiale ricavato non è pericoloso, pertanto escluso dalla disciplina sui rifiuti, di conseguenza può essere riutilizzato al fine del progetto.
La seconda fase è stata una fase di ricerca sperimentale dei contaminanti organici non inclusi nell’analisi del laboratorio e un approfondimento riguardo l’origine degli idrocarburi policiclici aromatici. La parte dedicata agli IPA, attraverso l’utilizzo del software STATISTICA, ha permesso di correlare la presenza di tali contaminanti, se pur al di sotto del limite di legge, con la loro origine. L’analisi ha sottolineato la dipendenza tra alcune forme di idrocarburi policiclici aromatici, inoltre ha permesso di definire l’origine petrolifera di alcuni campioni sulla base del rapporto Fluo/(Fluo+Pir).

Una parte è stata dedicata invece, attraverso l’utilizzo della spettrometria di massa a cromatografia liquida, alla ricerca nei diversi campioni di contaminanti organici non inclusi nell’analisi del Laboratorio IDRO-CONSULT. L’applicazione della spettrometria di massa nella ricerca di composti organici, rappresenta la fase più innovativa di questo lavoro di tesi. L’analisi LC-MS in matrici complesse non è sviluppata dal punto di vista scientifico, proprio per questo si ha assenza completa in letteratura. Inoltre i campioni di matrici complesse richiedono un trattamento iniziale e una preparazione del campione meticolosa. Sono stati applicati diversi metodi di estrazione per la purificazione dei campioni al fine di portare i campioni in fase liquida (necessaria per le analisi in LC-MS). Le tecniche estrattive utilizzate sono state: estrazione Kumagawa, estrazione Ultrasuoni ed estrazione metodo QuEChERS modificato. Una volta scelto il metodo più opportuno si è proceduto con la preparazione di tutti i 39 campioni. In ultimo stadio sono state effettuate le analisi in LC/MS. Dalle analisi degli spettri di massa è stata rilevata la presenza di catene di tensioattivi in particolare catene di alcol grassi polietossilate e catene di alcol grassi poli propossilate. In assenza di uno standard di riferimento non è stato possibile quantificare i tensioattivi rispetto ai campioni analizzati, tuttavia l’impiego del programma di analisi quantitativa ha consentito di definire un’abbondanza maggiore o minore nei vari campioni. Da questo si evince che i campioni più contaminati da tensioattivi sono attribuibili alla parte nord del Padule di Fucecchio. Ad oggi non esiste normativa italiana che regoli le soglie di contaminazione all’interno dei corsi d’acque e nei sedimenti, per cui ai fini del progetto la presenza di tensioattivi non risulta un problema. Tuttavia la loro presenza sottolinea una mancanza di qualità dei corsi d’acqua, in conseguenza all’inadeguatezza della rete fognaria per gli scarichi industriali e civile, oltre alla mancanza di ottimizzazione dei depuratori.
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