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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-11252016-114846


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
VANNINI, SUSANNA
URN
etd-11252016-114846
Titolo
Dermatite erpetica facciale felina: diagnosi istopatologica e di biologia molecolare
Dipartimento
SCIENZE VETERINARIE
Corso di studi
MEDICINA VETERINARIA
Relatori
relatore Prof. Mazzei, Maurizio
correlatore Prof.ssa Abramo, Francesca
controrelatore Prof.ssa Bandecchi, Patrizia
Parole chiave
  • esame istopatologico
  • dermatite erpetica
  • corpi inclusi intranucleari
  • herpesvirus felino
  • Real-time PCR
Data inizio appello
16/12/2016
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
16/12/2086
Riassunto
L’herpesvirus felino (FHV-1), è un patogeno comune, a diffusione mondiale, che infetta in modo specifico i felidi, causando prevalentemente sintomi generali quali abbattimento, anoressia e febbre, associati a sintomi respiratori ed oculari.
Nel gatto domestico più raramente il virus causa lesioni cutanee a distribuzione prevalentemente facciale (tartufo, piano nasale, regione peri-orbitale e guance) caratterizzate clinicamente da un aspetto erosivo-ulcerativo a volte crostoso. La sola valutazione clinica non permette di emettere una diagnosi, essendo tali lesioni comuni a molte malattie, per tale ragione viene sempre associato alla valutazione clinica, un esame istologico delle biopsie cutanee. Talvolta anch’esso non è sufficiente a ottenere una diagnosi di dermatite erpetica, infatti la grave necrosi e la consistente presenza d’infiltrato infiammatorio, possono mascherare i quadri istologici specifici di FHV-1, quali i corpi inclusi intranucleari con marginazione della cromatina e l’effetto citopatico virale.
Nel nostro studio abbiamo effettuato una valutazione istologica di 25 biopsie cutanee di gatto, scelte sulla base della presentazione clinica di una dermatite facciale erosivo-ulcerativa. In seguito su DNA estratto dalle relative sezioni istologiche abbiamo effettuato una PCR classica ed una sybr green real-time PCR, i cui risultati sono stati analizzati tramite quantificazione relativa del gene target con il metodo del ∆∆Ct, con lo scopo di effettuare diagnosi di dermatite erpetica, e valutare, inoltre, l’utilità di tali test nel differenziare le forme latenti da quelle con il virus in attiva replicazione nei tessuti cutanei.
I nostri risultati mostrano che la PCR classica può sovrastimare il ruolo di FHV-1 nelle dermatiti ulcerative, per la positività che manifestano i campioni con il virus in latenza.
I risultati della real-time PCR, ottenuti su tutti i campioni appartenenti al gruppo di controllo positivo (+), confermano la diagnosi mostrando un valore di ∆∆Ct >20.000. Nel gruppo +/- (casi per cui non è stato possibile emettere diagnosi tramite la valutazione istologica) 2/8 campioni presentano ∆∆Ct > 20.000, e 3/8 campioni ∆∆Ct <2.000, nel gruppo – (casi per cui è stata emessa tramite esame istopatologico una diagnosi non compatibile con dermatite erpetica) 2 campioni mostrano ∆∆Ct <2.000 e nel gruppo di controllo negativo (--) 1 campione evidenzia ∆∆Ct <2.000, tutti i restanti campioni mostrano un ∆∆Ct =0.
In conclusione, tramite il nostro studio, proponiamo la real-time PCR come metodo diagnostico di scelta in corso di sospetta dermatite erpetica, complementare all’istopatologia, essendo essa in grado di distinguere i casi con infezione attiva da quelli con presunta latenza.
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