logo SBA

ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-11252011-094352


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
DEL GRANDE, CLAUDIA
URN
etd-11252011-094352
Titolo
Studio di follow-up naturalistico sull'impiego dei Sali di Litio, in monoterapia o in associazione ad altri stabilizzatori dell'umore, nel trattamento del Disturbo Bipolare.
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof.ssa Dell'Osso, Liliana
Parole chiave
  • disturbo bipolare
  • terapia a lungo termine
  • stabilizzatori dell'umore
  • litio
Data inizio appello
13/12/2011
Consultabilità
Completa
Riassunto
Data la natura cronica e ricorrente del Disturbo Bipolare è necessario instaurare un trattamento farmacologico profilattico a lungo termine. I Sali di Litio rappresentano ancora oggi il gold-standard per la prevenzione delle recidive, soprattutto maniacali, e possiedono una ben documentata azione antisuicidaria. Tuttavia, a causa dello stretto indice terapeutico il Litio necessita di un attento monitoraggio dei suoi livelli ematici, per ottimizzare l’efficacia del trattamento e prevenirne la tossicità.
Obiettivo del nostro studio di follow-up naturalistico è stato quello di monitorare i pazienti con Disturbo Bipolare in trattamento di mantenimento con Sali di Litio afferenti presso il Day Hospital della Clinica Psichiatrica dell’Università di Pisa; ci siamo inoltre proposti di valutare il rapporto tra valori di litiemia e decorso clinico del disturbo e i possibili vantaggi dell'associazione del litio ad altri stabilizzatori dell’umore. Sono stati reclutati 98 pazienti con diagnosi di DB I o II secondo i criteri del DSM-IV-TR, dei quali 36 erano in trattamento con solo Litio e 62 con Litio associato ad un altro stabilizzatori dell’umore. Le valutazioni diagnostiche e sintomatologiche hanno previsto l’utilizzo della SCID-I e della CGI. La litiemia media del campione è risultata di 0.49 mEq/L±0.20, con valori superiori nel gruppo di pazienti con litio associato ad un altro stabilizzante rispetto al gruppo con solo litio e nei pazienti con episodio in atto rispetto ai pazienti eutimici; tuttavia, i pazienti con episodio depressivo hanno presentato valori di litiemia più bassi dei pazienti in fase maniacale o mista. Inoltre, livelli superiori di litiemia sono stati riscontrati nei soggetti con una maggiore gravità sul piano longitudinale del disturbo, caratterizzato prevalentemente da fasi espansive e rapida ciclicità. Dai nostri dati è emerso come i soggetti con valori di litiemia media nel range terapeutico siano andati incontro ad un miglioramento clinico in percentuale significativamente superiore rispetto ai soggetti con litiemia media inferiore; questo miglioramento è stato evidenziato sia per i pazienti con episodio in atto maniacale o misto che depressivo. Infine abbiamo osservato come l’associazione di un secondo stabilizzante (valproato o carbamazepina) al litio produca un miglioramento significativamente superiore della sintomatologia maniacale o mista e dell'impulsività rispetto al solo litio.

File