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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-11242013-202750


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
SPINIELLO, RAFFAELE
URN
etd-11242013-202750
Titolo
Diabrotica virgifera virgifera (LeConte) in Toscana: presenza, dinamica dei voli a diversa scala territoriale e utilizzo di modelli fenologici
Dipartimento
SCIENZE AGRARIE, ALIMENTARI E AGRO-AMBIENTALI
Corso di studi
PRODUZIONI AGROALIMENTARI E GESTIONE DEGLI AGROECOSISTEMI
Relatori
relatore Prof.ssa Rossi, Elisabetta
relatore Dott. Petacchi, Ruggero
Parole chiave
  • controllo
  • biologia
  • dinamiche di popolazione
  • valutazione danno
  • modelli fenologici
  • monitoraggio
  • Diabrotica virgifera
Data inizio appello
09/12/2013
Consultabilità
Completa
Riassunto
Diabrotica virgifera virgifera LeConte (Insecta: Coleoptera: Chrysomelidae: Galerucinae: Luperini: Diabrotica) è un organismo da quarantena ed è riportato nell’allegato I, parte A, sezione II del Consiglio della Comunità Europea 2000/29/CE così come modificata dalla Direttiva 2009/7/CE della Commissione. I danni che gli stadi immaturi di questa specie causano alle radici del mais ne fanno uno dei fitofagi più importanti per questa coltura negli USA.
D.v. virgifera LeConte, fu rinvenuta per la prima volta in Serbia nel 1992. Da li, la sua diffusione ha interessato tutta l’Europa centrale. Nel 2000 viene riportato il primo avvistamento del fitofago in Italia (Venezia).
In Italia attualmente l’insetto è diffuso in Veneto, Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Trentino-Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta, Liguria, Toscana e Lazio.
La dannosità dell’insetto è dovuta all’attività di alimentazione delle larve. Quest’ultime attaccano le radici del mais (Zea mais - ospite primario) riducendone l’attività e la stabilità meccanica con conseguenti danni alla fotosintesi (quindi alla produzione) e nei casi più gravi provocando allettamenti. L’adulto di questa specie, invece, è polifago. Sul mais, esso si nutre principalmente a carico delle sete fiorali, del polline, delle foglie e delle cariossidi in via di sviluppo. In Toscana la presenza del fitofago è al di sotto delle soglie di danno.
Il 18 dicembre 2012 attraverso un Decreto Dirigenziale (n° 5950) la Ragione Toscana (il Servizio Fitosanitario Regionale) ha regolamentato la questione diabrotica recependo tutta la normativa vigente in materia e andando a sostituire il Decreto Dirigenziale n. 5902 del 23/12/2011. Tale decreto considera D.virgifera virgifera un insetto da lotta obbligatoria su tutto il territorio regionale. Le misure di controllo promosse sono di tipo agronomico (ecosostenibili) associate ad un monitoraggio a scala regionale (per valutare l’evoluzione del fitofago). A completamento di tali misure, il Servizio Fitosanitario Regionale prevede un DSS (servizio supporto decisionale) che, con l’ausilio di modelli fenologici, può fornire ai maidicoltori un supporto utile nella gestione dell’insetto.
Questa tesi riguarda il lavoro svolto nel monitoraggio di D.virgifera, a scala regionale, svolto in Toscana ai sensi del Decreto Dirigenziale di cui sopra. Questa rete, utile a fornire informazioni sulla diffusione del fitofago e indicazioni sull’efficacia delle misure di contenimento adottate, è stata realizzata secondo precisi parametri che potessero garantirne l’efficienza e l’efficacia (copertura omogenea delle superfici destinate a mais sull’intero territorio regionale attraverso il posizionamento di sufficienti punti di monitoraggio). Inoltre, il lavoro di tesi, affronta un approfondimento sulla dinamica dei voli del fitofago eseguito a scala territoriale farm e alcuni aspetti legati all’implementazione dei principali modelli fenologici descritti in letteratura con l’obiettivo di individuare quello più affidabile da utilizzare, come strumento previsionale, da chi fornisce servizi al mondo della produzione.
Infine, il lavoro tratta alcuni aspetti della complessa problematica del danno provocato dall’insetto alle radici del mais, al fine di ottenere informazioni sulla reale pericolosità dell’insetto in Toscana.
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