Tesi etd-11222017-183815 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
PORTADIGROTTOLE, DOMENICO
URN
etd-11222017-183815
Titolo
Riduzione dei marciumi da Monilinia spp. mediante mantenimento dei frutti di pesco in atmosfera controllata
Dipartimento
SCIENZE AGRARIE, ALIMENTARI E AGRO-AMBIENTALI
Corso di studi
BIOSICUREZZA E QUALITA DEGLI ALIMENTI
Relatori
relatore Prof. Vannacci, Giovanni
Parole chiave
- atmosfera controllata
- brown rot
- mantenimento dei frutti
- marciume bruno
- Monilinia spp.
- peschemarciume da Monilinia
Data inizio appello
11/12/2017
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
11/12/2087
Riassunto
Il marciume bruno, noto anche come “brown rot”, è una malattia che colpisce gli alberi da frutto appartenenti alla famiglia delle Drupacee, tra cui peschi ed albicocchi. I principali agenti causali della malattia, in Italia, sono i funghi Monilinia laxa, M. fructicola e M. fructigena, oggetto di studio del presente lavoro. I danni causati da questi patogeni possono raggiungere percentuali altissime, fino a colpire l’80-90% dei raccolti. I sintomi della malattia sono cancri ai rami, fiori avvizziti e frutti mummificati: questi ultimi sono spesso ricoperti dal micelio fungino che differenzia tipici anelli concentrici - ben visibili in superficie - che gli hanno fatto guadagnare il nome di “muffa a circoli”. L’infezione si manifesta soprattutto dopo la raccolta dei frutti, durante le fasi di conservazione e commercializzazione. Una volta infettato un frutto, l'infezione può passare rapidamente sui frutti sani circostanti, come spesso accade nelle confezioni e nei vassoi dei supermercati. Le strategie di difesa sono molteplici con la lotta biologica, mediante antagonisti microbici (batteri, lieviti e funghi), e l’impiego di metodi fisici come principali alternative sostenibili e a basso impatto ambientale rispetto all'utilizzo di fungicidi chimici.
Al fine di individuare un metodo alternativo all'utilizzo dei composti di origine chimica per la difesa delle pesche dal marciume bruno, scopo del presente lavoro è stato quello di valutare l’effetto della conservazione delle pesche in atmosfera controllata ad elevate concentrazioni di azoto (99.9%). L’effetto dell’azoto è stato valutato sia direttamente sulla crescita di isolati di M. laxa, M. fructicola e M. fructigena che sulla capacità di questi tre patogeni di causare marciume su pesche, provenienti da agricoltura biologica, artificialmente inoculate. Tutte le prove volte a valutare l’effetto dell’atmosfera controllata di azoto sono state condotte all'interno di silos collegati ad un generatore di azoto brevettato dall'Eurosider srl. Il mantenimento in atmosfera controllata ha permesso di ottenere una riduzione significativa della crescita dei tre patogeni ed un interessante contenimento dell’infezione dei frutti inoculati. I risultati ottenuti suggeriscono questa tecnica come meritevole di ulteriori approfondimenti. Questo sistema di conservazione può, inoltre, potenzialmente applicarsi ad altri sistemi fungo/patogeno con evidenti ricadute positive sia sulla commercializzazione dei frutti che sulla salute umana e sull'ambiente.
Al fine di individuare un metodo alternativo all'utilizzo dei composti di origine chimica per la difesa delle pesche dal marciume bruno, scopo del presente lavoro è stato quello di valutare l’effetto della conservazione delle pesche in atmosfera controllata ad elevate concentrazioni di azoto (99.9%). L’effetto dell’azoto è stato valutato sia direttamente sulla crescita di isolati di M. laxa, M. fructicola e M. fructigena che sulla capacità di questi tre patogeni di causare marciume su pesche, provenienti da agricoltura biologica, artificialmente inoculate. Tutte le prove volte a valutare l’effetto dell’atmosfera controllata di azoto sono state condotte all'interno di silos collegati ad un generatore di azoto brevettato dall'Eurosider srl. Il mantenimento in atmosfera controllata ha permesso di ottenere una riduzione significativa della crescita dei tre patogeni ed un interessante contenimento dell’infezione dei frutti inoculati. I risultati ottenuti suggeriscono questa tecnica come meritevole di ulteriori approfondimenti. Questo sistema di conservazione può, inoltre, potenzialmente applicarsi ad altri sistemi fungo/patogeno con evidenti ricadute positive sia sulla commercializzazione dei frutti che sulla salute umana e sull'ambiente.
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