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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-11212018-104638


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MARIOTTI, MICHELE
URN
etd-11212018-104638
Titolo
Valutazione posturale e funzionale come indagine preventiva e per il miglioramento della performance di schermidori di alto livello
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
SCIENZE E TECNICHE DELLE ATTIVITA' MOTORIE PREVENTIVE E ADATTATE
Relatori
relatore Prof. Santarelli, Giovanni
Parole chiave
  • test isocinetico
  • stabilometria
  • scherma
  • prevenzione
  • postura
  • performance
  • modello prestativo
  • H/Q ratio
  • forza massima
  • EMG
  • efficacia
  • alto livello
  • affondo
  • test isometrico
  • valutazione
  • velocità
Data inizio appello
12/12/2018
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
12/12/2088
Riassunto
Obiettivo di questo studio, è valutare principalmente in ottica preventiva e secondariamente prestativa, l’incidenza delle sedute di allenamento specifico schermistico su elementi quali la capacità stabilometrica e di equilibrio tra i comparti muscolari dell’arto inferiore attraverso sei tipi di test. Il campione di 9 atleti, di sesso maschile e femminile, è stato selezionato tra alcuni giovani schermidori” ( nati tra il 1993 e il 2001) appartenenti o partecipanti alla categoria “Giovani” e “Assoluti”, atleti nell’ambito delle squadra nazionale italiana e spagnola di fioretto o di spada. Dopo una breve introduzione allo sport della scherma con riferimento alle posture e agli elementi tecnici di movimento indicati nei manuali e alla sua evoluzione, sono state introdotte riflessioni sulla necessità, individuale, di personalizzare ogni movimento o gesto tecnico, correlando questi elementi ad eventuali rischi potenziali per la prevenzione da infortuni. Quindi sono stati analizzati la postura di guardia e i movimenti avanti e indietro sulla pedana ed infine il gesto tecnico dell’affondo. Gli elementi tecnici sono stati affrontati anche dal punto di vista biomeccanico, evidenziando i punti cardine del movimento elementi quali l’appoggio podalico, la postura, la forza con le sue varianti specifiche, il ROM articolare, la flessibilità, debbano essere considerati fondamenti che concorrono alla massima espressione di stato di salute ma anche di prestazione e di espressione della forza esplosiva, determinante per l’efficacia negli sport di combattimento.
E’ stato fatto cenno ai metodi e alle tecniche di sviluppo di queste capacità nelle fasi sensibili che caratterizzano la crescita dell’individuo e dell’atleta.
Considerando l’asimmetria dello sport analizzato, che in particolare prevede che gli arti inferiori compiano il massimo sforzo con stimolo, orientamento diverso e verso opposti, allo scopo di verificare quanto possa essere critico questo aspetto per la composizione e l’equilibrio muscolare, per i rapporti tra i vari distretti, per l’articolarità e sulle capacità contrattili degli arti inferiori e quindi l’attuazione di eventuali compensi in atleti avviati all’alto livello, sono stati effettuati tre test di laboratorio, uno finalizzato a valutare l’efficienza stabilometrica mediante l’utilizzo di una pedana dedicata con prove che hanno interessato il recettore oculare, podalico e l’apparato stomatognatico, e due test di forza, consistenti in un esercizio di flesso-estensione su dinamometro isocinetico a velocità angolare costante e della misurazione dei parametri di contrazione muscolare in uno sforzo isometrico in estensione con il monitoraggio del muscolo quadricipite attraverso EMG di superficie e in flessione. Sulla base dei dati ottenuti in questi test sono stati redatti dei programmi di allenamento individuali, calibrati sulle esigenze emerse in chiave preventiva più che prestativa, nonostante la stagione agonistica in corso.
I tre test individuati per valutare eventuali cambiamenti sotto il profilo di performance sono consistiti i prove di sprint su 10m e 4 metri utilizzando la corsa in avanti , quindi non specifici per la tipologia del gesto scelto e il movimento tecnico schermistico per l’arretramento su 4 m con i passi scherma.
Questi test sono stati somministrati agli atleti due volte. La prima al termine di un lungo periodo di preparazione generale svolto senza pratica schermistica mentre la seconda volta sono stati riproposti dopo 8 settimane di attività schermistica specifica e pratica di un programma finalizzato alla prevenzione e al condizionamento per un totale di massimo due sedute al giorno, quindi 10 alla settimana.
L’analisi dei dati è stata fatta soggetto per soggetto, interpolando i dati ottenuti da atleti dello stesso genere e anche praticanti la stessa arma. Questo al fine di verificare se un dato risultato può essere determinato da una causa comune, presente in più soggetti.
Da questo studio è emerso che la maggior parte degli atleti analizzati registrano uno squilibrio stabilometrico con evidente propensione a far prevalere l’appoggio sul piede ritenuto dominante, inteso come quello avanzato.
In quattro atleti su nove è stata riscontrata una dominanza da parte dell’occhio controlaterale a quello corrispondente all’arto armato.
Le prestazioni di forza al dinamometro con stimolo isocinetico hanno evidenziato valori maggiori registrati tramite l’esecuzione con l’arto dominante negli atleti con maggior esperienza mentre nei più giovani e nei più leggeri, tali valori si equivalgono o vi è una lieve predominanza dei valori registrati con l’arto di spinta, quello posteriore.
Il test con lo stimolo isometrico, di forza massimale, ha confermato tale risultato ma i dati registrati dall’EMG ha evidenziato maggior efficienza contrattile nella gamba posteriore, quella che nella pratica sportiva è utilizzata per la spinta producendo un movimento esplosivo.
Nella maggior parte dei soggetti è risultato uno squilibrio tra il rapporto di forza espressa dai muscoli flessori, risultati in gran parte deficitari rispetto ai valori di forza espressi dai muscoli estensori, il che costituisce elemento critico in quanto considerabile predittivo di infortunio.
Relativamente il confronto tra gli arti, nell’espressione di forza non sono comunque emerse differenze di rilievo tra arto dominante e non dominante, quindi neanche tra arto anteriore e posteriore con riferimento alla posizione di guardia, nella maggior parte dei casi, contrariamente a quanto solitamente è riscontrato negli atleti di alto livello.
Nella maggior parte dei casi, il periodo osservato ha prodotto un’espressione di livelli di forza leggermente superiori rispetto al primo test, ma nei casi limite rispetto l’H/Q ratio rilevato nella prima sessione, non sufficienti a rientrare dai valori di criticità. L’introduzione della scherma con allenamenti e ritiri, quindi caratterizzati da alta intensità ha prodotto nella maggior parte degli atleti un miglioramento dell’espressione di forza con i muscoli estensori che ha bilanciato, mantenendo lo stesso rapporto tra flessori ed estensori, il miglioramento di espressione di forza ottenuto con i muscoli flessori. Nei casi di soggetti molto deboli, la necessità di utilizzare esercizi senza particolare sovraccarico ha limitato notevolmente un maggior sviluppo della forza espressa.
L’analisi della seconda sessione del test di tipo stabilometrico ha permesso di riscontrare dei risultati migliori relativamente l’area di oscillazione, più contenuta ma la cui forma è determinata maggiormente da oscillazioni in senso antero-posteriore rispetto alla prima prova. In questo senso, anche la velocità di movimento è risultata essere superiore ai valori di normalità.
Nei test di performance non sono stati rilevati variazioni rilevanti rispetto ai risultati ottenuti con la prima sessione di test.
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