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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-11212011-154228


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
CAPUANA, DOMENICO
URN
etd-11212011-154228
Titolo
Stato vegetativo e stati minimi di coscienza: nuove evidenze scientifiche e riflessi medico-legali
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Domenici, Ranieri
Parole chiave
  • stato vegetativo
  • coscienza
  • medicina legale
  • diagnosi
Data inizio appello
13/12/2011
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
13/12/2051
Riassunto
La tesi si propone di affrontare i diversi aspetti della tematica inerente quelle condizioni patologiche caratterizzate da disturbi della coscienza e definite stato vegetativo e stati di minima coscienza.
Nella prima parte si è focalizzata l’attenzione sulle problematiche derivate dal non avere nella comunità medica una nomenclatura condivisa, cercando di definire in modo chiaro e preciso termini che ancor oggi generano confusione anche tra i medici. Così sono stati fornite le definizioni più aggiornate dello stato di coscienza normale, delle condizioni dove lo stato di coscienza è alterato, e delle nuove sindromi che si sono presentate negli ultimi decenni quali, lo stato vegetativo, lo stato di minima coscienza, la locked-in syndrome e la morte cerebrale, indicandone l’eziologia e le principali differenze anatomo-patologiche.
Poi si è passati ad analizzare i criteri diagnostici attuali basati soprattutto sulla valutazione clinica, evidenziandone benefici e limiti, e ad evidenziare l’importanza che le nuove tecnologie stanno assumendo per una diagnosi più accurata di queste condizioni.
Sono stati presentati infatti gli studi che hanno mostrato come tecniche di neurofisiologia (EEG, potenziali evocati) e di neuroimaging (PET, SPECT, fMRI) possano aiutare nel ridurre il numero di diagnosi errate e nell’indicare più attendibilmente i termini prognostici.
Inoltre, è stato presentato il dibattito bioetico incentrato sulla dignità della vita umana e sull’autodeterminazione nelle scelte di fine vita, illustrando i punti di vista di chi nega la legittimità dell’interruzione volontaria della propria vita, e di chi invece sostiene che la scelta su come gestire la fine della propria vita sia un diritto di ciascun individuo.
Per concludere, infine, si sono affrontati i riflessi medico-legali alla luce dei profili giuridici (Carta Costituzionale, Codice Civile e Penale), e del Codice di Deontologia Medica.

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