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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-11212007-083303


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
LAZZERESCHI, SARA
URN
etd-11212007-083303
Titolo
Costituzione e valutazione di ibridi interspecifici in Lilium spp.
Dipartimento
AGRARIA
Corso di studi
BIOTECNOLOGIE VEGETALI E MICROBICHE
Relatori
Relatore Nesi, Beatrice
Relatore Mensuali, Anna
Parole chiave
  • ibridi interspecifici
  • cut-style method
  • coltura di embrioni
  • coltura di ovari ed ovuli
  • analisi RAPD.
Data inizio appello
13/12/2007
Consultabilità
Completa
Riassunto
L’importanza del Lilium per la produzione di fiori recisi è enormemente aumentata negli ultimi 30 anni, grazie ai progressi del miglioramento genetico, che ha consentito di immettere sul mercato nuovi ibridi di elevato interesse commerciale. Tra le bulbose importate in Italia, il Lilium risulta la specie più importante dal punto di vista economico e, grazie al continuo lavoro di ibridazione, le varietà oggi coltivate sono diventate centinaia. Nel nostro Paese si coltivano varietà appartenenti generalmente a tre gruppi commerciali, il 70% del gruppo degli ‘Ibridi Asiatici’, il 20% del gruppo degli ‘Ibridi Orientali’, il 10% di quello degli ‘Ibridi Longiflorum’. Recentemente si è andato affermando un quarto gruppo, quello degli LA, ibridi interspecifici tra gli ibridi Longiflorum e gli Ibridi Asiatici. Attualmente l’interesse principale dei miglioratori di Lilium è rivolto all’ottenimento di nuove ricombinazioni interspecifiche, che rappresentano uno strumento necessario per introdurre variabilità genetica, anche se ciò può essere limitato dal verificarsi di fenomeni di ‘incompatibilità’. La principale difficoltà riscontrata nel raggiungere l’ibridazione interspecifica è la comparsa di barriere sessuali, pre e/o post zigotiche, ed è proprio la natura di queste barriere che individua il metodo da usare per poterle superare. Le prime sono dovute all’impossibilità del tubetto pollinico di attraversare lo stilo e raggiungere lo stigma, ad incompatibilità intrinseche nel polline stesso ed all’aborto dell’ovario, mentre le seconde sono dovute alla degenerazione dell’endosperma con aborto dell’embrione stesso. Presso il CRA-VIV, ex ISFlor, è stato avviato un programma di miglioramento genetico, con l’obiettivo di ottenere ibridi interspecifici di Lilium di elevato interesse commerciale, per colore, forma e dimensione del fiore. Questo elaborato ha come obiettivo la costituzione e valutazione di ibridi interspecifici di questa bulbosa, attraverso il superamento delle barriere sessuali che si verificano tra i parentali. Sono state utilizzate le tecniche del ‘cut-style’ method per superare le barriere pre-zigotiche e la coltura ‘in vitro’ di ovari ed ovuli per superare le barriere post-zigotiche. È stato predisposto un programma di incroci diallelico completo, utilizzando 6 varietà appartenenti ai gruppi commerciali precedentemente descritti. Si è proceduto alla realizzazione manuale di incroci, mediante il ‘cut-style’ method. Dopo 7, 14 e 21 giorni dal momento dell’impollinazione (DAP), le capsule fecondate sono state prelevate e trasferite ‘in vitro’ su idonei substrati nutritivi. In questo modo si è allestita una coltura ‘in vitro’ di sezioni di ovari fecondati, seguita da coltura di ovuli, che dopo circa 180 giorni ha dato luogo, in alcuni casi, a sviluppo dell’embrione. Una parte dei bulbetti ottenuti è stata ambientata in campo per sottoporli ad una valutazione fenotipica, mentre la parte restante è stata sottoposta ad analisi del genotipo. Per verificare l’avvenuta fusione dei gameti tra gli individui ottenuti, si è proceduto all’esame del loro DNA e quello dei rispettivi parentali, utilizzando marcatori molecolari (RAPD). Questa analisi ha permesso di identificare l’ibrido attraverso la sua ‘caratterizzazione’ con la produzione di un profilo molecolare specifico. I risultati ottenuti hanno evidenziato che la modalità con cui una cultivar viene utilizzata in un incrocio, cioè come portaseme o come impollinatrice influenza la percentuale di riuscita dell’incrocio stesso. A questo proposito la cultivar ‘Lombardia’ da’ buoni risultati come portaseme, ma non come impollinatrice. Inoltre è stato osservato come il momento più idoneo per il prelievo degli ovari sia, per la maggior parte degli incroci, tra il 7° e il 14° giorno dall’impollinazione e come il substrato di coltura ottimale per la coltura degli ovari debba contenere una concentrazione di NAA di 1 mg/l. Infine, i profili RAPD, ottenuti impiegando 20 primers diversi sulle 3 combinazioni di incrocio (LA, LO, AO), hanno permesso di evidenziare le differenze tra i parentali, molte bande omogenee tra gli ibridi e i parentali femminili, alcune bande in comune solo tra gli ibridi e i parentali maschili. Queste ultime bande confermano l’avvenuta fecondazione e quindi l’effettivo ottenimento di un ibrido.
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