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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-11202019-125041


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
NARDI, CHIARA
URN
etd-11202019-125041
Titolo
Relazione fra indicatori clinici, laboratoristici ed ecografici nel monitoraggio del decorso ospedaliero nei pazienti con scompenso cardiaco acuto in Medicina d'Urgenza
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Ghiadoni, Lorenzo
Parole chiave
  • peptidi
  • ecotorace
  • ecografia
  • cuore
  • scompenso
Data inizio appello
10/12/2019
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
10/12/2089
Riassunto
Introduzione: lo scompenso cardiaco è una patologia cronica molto frequente e soggetta a riacutizzazioni. Il principale sintomo dello scompenso cardiaco acuto è la dispnea, che rappresenta la causa di accesso in pronto soccorso. La diagnosi differenziale e il percorso ospedaliero dei pazienti con scompenso cardiaco acuto si basano su indici clinici, radiografici e laboratoristici che indirizzano il medico d’urgenza al trattamento più appropriato.
Scopo della tesi: valutare il ruolo dell’ecografia polmonare in supporto ai classici parametri clinici-laboratoristici per la diagnosi della congestione polmonare, il monitoraggio dell’efficacia terapeutica e come indicatore prognostico di ri-ospedalizzazione per scompenso cardiaco e di mortalità.
Materiali e metodi: sono stati reclutati in modo prospettico 44 pazienti afferenti all’UO Medicina d’Urgenza Universitaria con diagnosi di scompenso acuto.
L’età media è di 79,6 ± 21,8 anni, 22 uomini e 22 donne. Sono stati esclusi pazienti in trattamento emodialitico, con storia di interstiziopatia polmonare e tumore polmonare avanzato per permettere la valutazione ecografica che in queste categorie di pazienti non è indicativa di patologia cardiaca. I dati sono stati raccolti in tre momenti del decorso: all’ingresso in reparto (T0), dopo 48 ore (T1) e nelle 48 ore precedenti alla dimissione (T2). L’ecografia polmonare è stata eseguita dall’autrice di questa tesi ma valutata, in cieco rispetto alla clinica, ai valori di laboratorio e alla terapia da un’operatrice esperta dell’AOUP che ha semi-quantificato le linee B presenti nelle acquisizioni potendo calcolare quindi un valore standardizzato: il B-line score. Il follow-up è stato ricostruito documentando l’eventuale decesso e ricercando successivi accessi e ricoveri per patologia cardiovascolare acuta nella AOUP. I pazienti sono stati poi analizzati in base a questo criterio per individuarne i fattori di rischio per outcome negativo.
Risultati: al primo esame obiettivo una percentuale di pazienti non presentava segni di congestione (35%), rilevati però dall’esame ecografico nel 100% dei soggetti. Gli indici di congestione quali il B-line score, il Brain Natriuretic Peptide (BNP), il diametro massimo della Vena Cava Inferiore e la Pressione Arteriosa Polmonare sistolica (PAPs) diminuiscono linearmente durante il ricovero, più rapidamente tra T0 e T1 che tra T1 e T2, come risultato della terapia diuretica endovenosa. Tale terapia ha determinato un bilancio negativo dei fluidi, in particolare nella fase acuta del trattamento nelle prime 48 ore, mentre alla dimissione il bilancio si è avvicinato alla neutralità.
I pazienti che hanno avuto un outcome negativo hanno mostrato rispetto a coloro che hanno avuto un outcome positivo valori più elevati del B-line score alla dimissione. I due gruppi di pazienti non mostravano tuttavia differenze significative riguardo agli indici laboratoristici (in particolare del BNP) o clinici.
Conclusioni: l’ecografia polmonare risulta una metodica molto sensibile nella diagnostica e nella valutazione clinica, anche in confronto al dosaggio di marcatori prognostici validati di laboratorio (BNP). Questo esame consente infatti di monitorare ripetutamente la congestione polmonare al letto del paziente, valutando in modo precoce la risposta terapeutica ai diuretici e ha mostrato inoltre utilità prognostica nel prevedere riacutizzazioni dello scompenso cardiaco acuto, che dovrà essere confermata in studi su popolazioni più ampie di pazienti scompensati.
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