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Tesi etd-11202013-111153


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
GASPAROTTI, MATTIA
URN
etd-11202013-111153
Titolo
ll delitto di naufragio
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. De Francesco, Giovannangelo
Parole chiave
  • Nessuna parola chiave trovata
Data inizio appello
09/12/2013
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il Testo si suddivide in tre parti.
La prima parte è dedicata all’inquadramento del naufragio nel panorama giuridico.
L’inquadramento inizia con una prospettiva di natura storica, che tende a ricostruire la valutazione socio - giuridica dell’evento naufragio compiuta a partire dall’inizio dell’attività di navigazione; passando attraverso la dogmatica del delitto, concentrandosi, in particolar modo, sulla nozione di pericolo, come anche sui concetti di disastro ed incolumità pubblica, nonché sulle tecniche di incriminazione in relazione sia ai reati di pericolo astratto e concreto, che al principio di offensività. L’inquadramento continua con l’esegesi dei due principali articoli che riguardano il delitto in commento, gli artt. 428 e 429 c.p.
La parte dedicata all’inquadramento termina con una rassegna di disposizioni extracodicistiche in materia, che si articola su tre filoni d’indagine: il primo riferito alle disposizioni del codice della navigazione, il secondo riferito agli articoli del c.p.m.p. e del c.p.m.g., il terzo ed ultimo, infine, si sviluppa in relazione all’art 3, l. 28 dicembre 1989, n.422, e alla convenzione dalla quale prende le mosse.
La seconda parte, dedicata allo studio di casi giurisprudenziali, inizia con l’analisi di vicende giudiziarie italiane, alcune di rilevanza “locale”, altre di rilevanza nazionale. Per queste ultimi si parte dall’analisi del caso del “Principessa Mafalda”, per passare attraverso i casi del “Kater I Rades” e dell’”F174”, per arrivare alla tragedia del “Moby Prince”, e terminando con il recentissimo caso del “Costa Concordia”.
La parte giurisprudenziale termina con l’analisi di due casi di risonanza mondiale, come il “Titanic” e il sottomarino “Kursk”.
L’ultima parte è invece dedicata alle conclusioni, in specie alla visuale futura onde individuare misure idonee ai fini della repressione del delitto di naufragio.
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