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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-11182017-125930


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
ARZILLI, GIULIA
URN
etd-11182017-125930
Titolo
INTEGRITA' PSICHICA E TUTELA PENALE
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. De Francesco, Giovannangelo
Parole chiave
  • sofferenza psichica
  • stalking
  • manipolazione mentale
  • tutela penale
  • integrità psichica
Data inizio appello
11/12/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il presente lavoro si prefigge di scandagliare tutti i profili attinenti a quel tipo particolare di “violenza”, che si manifesta con la lesione del bene più profondo di ogni individuo: la sua integrità psichica.
Per fare questo, condurremo la nostra ricerca attraverso il complesso labirinto delle emozioni e dei sentimenti, di cui ci occuperemo nella prima parte della tesi, al fine di comprendere i meccanismi, che sottostanno alla libera formazione della volontà e della personalità di ciascuna persona.
In particolare, cercheremo di dimostrare, servendoci delle più importanti teorie sull’emozione, come sia necessaria una vera e propria “tutela penale dei sentimenti”, essendo questi ultimi il fulcro – tanto centrale quanto discusso e “inafferrabile” – della tutela stessa.
Ci accorgeremo, infatti, che le emozioni sono una realtà complessa e, in gran parte, ancora misteriosa, nonostante nel corso dei millenni siano state esplorate da filosofi e letterati, e siano state studiate scientificamente (dalla neuroscienza e dalle altre tecniche scientifiche) in modo sistematico da oltre un secolo a vari livelli (biologico, soggettivo, relazionale, culturale).
Vedremo, infatti, come la complessità delle emozioni dipenda essenzialmente da vari fattori: ossia, dal fatto che esse hanno profonde radici neurobiologiche nel nostro organismo, che sono un’esperienza soggettiva carica di importanti significati, che hanno una valenza sociale nelle relazioni con gli altri ed, infine, che vengono definite dalla cultura di appartenenza.
Su tutti questi aspetti, che interagiscono tra loro, influenzandosi a vicenda, ci soffermeremo sempre allo scopo di mostrare come le emozioni/ i sentimenti costituiscano esperienze multiformi, che spiegano bene come, conseguentemente, sia difficile individuare una loro tutela penale mediante il collegamento con l’integrità psichica.
A questo punto, giungeremo ad analizzare un altro aspetto dell’integrità psichica, vale a dire il rapporto tra quest’ultima e tutti i meccanismi di manipolazione mentale, sia indiretti che diretti, tali da “distorcere” la formazione della volontà del soggetto passivo.
Sarà questo, per l’appunto, il tema dell’intera parte seconda, in cui ci serviremo dell’abrogato fenomeno del plagio, dichiarato incostituzionale, per appurare il fatto che il nostro ordinamento assicura una tutela frammentaria e incompleta contro le lesioni dell’integrità psichica e che quindi esiste una sorta di “vuoto normativo”, che cercheremo di colmare attraverso la spiegazione delle difficoltà nel concepire una norma ad hoc contro la manipolazione mentale, che comporterebbe il rischio di applicazioni arbitrarie (se a monte non si definisce in maniera precisa che cosa si intende per manipolazione mentale).
Faremo cenno – brevemente – anche a come, odiernamente, con questa tematica si intersecano problematiche importanti, tra cui la tutela della libertà religiosa, riferendoci alle “sette” ed ai nuovi movimenti religiosi.
L’obiettivo della seconda parte è proprio quello di fornirci ulteriori strumenti utili alla comprensione dei meccanismi formativi della capacità decisionale della persona, che sono alla base della sua integrità psichica, che si inizia a configurare come un vero e proprio diritto dell’individuo stesso.
Nell’ultima parte, allora, saremo pronti per riempire di contenuto il concetto, oramai spiegato, di integrità psichica.
Ci riferiremo a tutte quelle fattispecie criminose, o meglio, a quelle più diffuse ed importanti, che presentano una lesione della persona in termini di “sofferenza psichica”.
Passando dai maltrattamenti domestici, al mobbing, allo stalking cercheremo di evidenziare, oltre ai profili comuni a tutte queste fattispecie, anche gli elementi di differenza, e proveremo a rispondere all’interrogativo, che si pone il diritto penale, riguardante la loro tutela.
Ma la domanda più importante, che arriveremo a porci è, in realtà, la seguente: è davvero necessario, in ogni caso, intervenire penalmente, o si potrebbe, invece, cercare di rispondere, avvalendoci di strumenti alternativi al diritto penale stesso, ma non per questo meno efficaci e soprattutto meno tempestivi?
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