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Le giunzioni tramite incollaggio stanno progressivamente sostituendo le classiche tecniche di collegamento (bullonature, rivettature e saldature) in numerosi settori dell'ingegneria, in particolare in quello dell'automotive, dove rappresentano la miglior soluzione per l'assemblaggio di più elementi spesso caratterizzati da diverso materiale, diversa geometria e diverse tolleranze costruttive. Nel campo delle costruzioni civili, i giunti incollati sono ancora una soluzione d'avanguardia, il cui impiego è fortemente limitato dal carattere aleatorio delle azioni e dalla tradizione costruttiva. Nelle moderne facciate in vetro, essi rappresentano un'allettante alternativa ai classici giunti meccanici (borchie, rotule e spiders). Oltre al pregio di ottenere una superficie omogenea, essi consentono un'uniforme distribuzione del carico, evitando picchi di tensione nel vetro e permettendo dunque l'impiego di pannelli più sottili. Tuttavia, la loro diffusione è limitata dal ristretto campo di applicazione consentito dalle linee guida europee (ETAG 002), le quali dispongono in ogni caso la presenza di dispositivi meccanici d´emergenza, e dalla difficoltà di ispezione (giunto per giunto, tramite esperti in situ). Da queste premesse nasce il progetto Kleb-FOS, che consiste nello sviluppo di un metodo di monitoraggio per i giunti adesivi basata sulla tecnologia a fibra ottica (FOS) con sensori FBG (Fibre Bragg Gratings). Vista la ridotta dimensione della fibra ottica (diametro simile al capello), l´idea è quella di creare una rete di sensori embedded che – come un sistema nervoso artificiale – si estenda su tutta la struttura, inviando dati a un cervello centrale (computer) che faciliti monitoraggio e decision making.