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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-11142017-151811


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
TRAMONTI, PASQUALE
Indirizzo email
pasquale.tramonti@hotmail.it
URN
etd-11142017-151811
Titolo
Rilevamento geologico e caratterizzazione litostratigrafico-strutturale dell'Unità Malvito - Catena Costiera, Calabria Settentrionale
Dipartimento
SCIENZE DELLA TERRA
Corso di studi
SCIENZE E TECNOLOGIE GEOLOGICHE
Relatori
relatore Prof. Pandolfi, Luca
correlatore Dott.ssa Frassi, Chiara
correlatore Prof. Piluso, Eugenio
Parole chiave
  • Unità Malvito
  • provenance
  • ofioliti
  • analisi strutturale
Data inizio appello
15/12/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
L’Arco Calabro-Peloritano è un settore dell’Appennino Meridionale costituito da unità tettoniche impilate in età alpina con vergenza europea e ampiamente rimaneggiato durante le fasi terziarie appenniniche. Nel settore più settentrionale (Catena Costiera, Calabria), l’impilamento tettonico è costituito da un insieme di unità oceaniche e continentali. Le prime hanno un’età compresa tra il Giurassico e il Cretaceo Inferiore e sono caratterizzate da un metamorfismo in facies da Scisti Blu a Scisti Verdi mentre le seconde sono costituite da un basamento varisico (Complesso Calabride).
Il settore settentrionale della Catena Costiera è caratterizzato da una scarsa conoscenza delle unità affioranti e i pochi dati presenti in letteratura sono soprattutto di tipo petrografico-geochimico. Lo scopo di questa Tesi di Laurea è colmare in parte questa lacuna con uno studio geologico di base su una delle unità di tipo oceanico più interessanti: l’Unità Malvito.
Nell'area di studio (localizzata nei dintorni del paese di Malvito) affiorano, oltre all’Unità Malvito, un’unità di difficile collocazione paleotettonica costituita da metatorbiditi (qui denominata Unità Pancaro), il Complesso Calabride e i depositi Plio-pleistocenici del Bacino del Crati.
L’unità Malvito è costituita dal basso verso l’alto da metabasalti massivi porfirici, metabasalti a pillow e brecce di pillow, da metaradiolaliti rossastre e da una spessa sequenza (formazione dei Calcescisti) costituita da metacalcari, metareniti e sottili intercalazioni pelitiche. L’Unità Pancaro è invece costituita da metacalcari neri e filladi alternati a rari livelli di metareniti.
Ai fini dello studio è stato effettuato un rilevamento geologico-strutturale alla scala 1:5.000, un’analisi strutturale a diverse scale, un’analisi petrografica per l’individuazione delle paragenesi metamorfiche e uno studio sulla provenienza delle coperture torbiditiche della sequenza ofiolitica dell’Unità Malvito.
L’analisi petrografica della frazione arenitica dei Calcescisti ha permesso di classificarle come intrareniti. Lo studio di provenienza suggerisce un’area sorgente dominata da una piattaforma coeva al sedimento sviluppata su un basamento cristallino. Questo permette di ipotizzare un’area sorgente ubicata al limite fra crosta continentale e crosta oceanica.
L’analisi strutturale ha evidenziato la presenza di cinque eventi deformativi (D1 - D5). L’evento D1 ha prodotto pieghe da isoclinali a chiuse con piano assiale sub-orizzontale ed assi dispersi. Ad esse è associata una foliazione di piano assiale continua (S1) a cui è associata la crescita di lawsonite, albite e mica bianca. L'evento D2 ha prodotto pieghe F2 aperte associate ad una foliazione di piano assiale (S2) sub-verticale a cui non sembra essere associata nessuna blastesi metamorfica. L’evento D3 ha prodotto pieghe blande a piano assiale sub-verticale. L’evento D4 è rappresentato dai contatti tettonici a basso angolo che mettono in contatto l’Unità Malvito, Pancaro e il Complesso Calabride. L'ultimo evento deformativo D5 ha prodotto due sistemi di faglie sub-verticali transtensive sintetiche a direzione circa N-S.
I dati raccolti suggeriscono che la fase D1 testimoni la subduzione dell’Unità Malvito durante l’orogenesi alpina mentre gli eventi D2 e D3 siano fasi coeve all’esumazione dell’unità. L’accoppiamento con l’Unità Pancaro e il Complesso Calabride è avvenuto tramite i contatti tettonici a basso angolo probabilmente nelle fasi collisionali di età alpina. L’ultimo evento, D5, è imputabile alla tettonica estensionale recente del Bacino del Crati.

The Calabrian-Peloritan Arc (Southern Apennines) is an alpine imbricate nappe stack strongly reworked during the Apenninic tertiary stages. In the northern portion (i.e. Catena Costiera, Calabria), the nappe stack is composed of tectonic units derived from both oceanic and continental domains. The ophiolitic units, derived from the Western Tethys oceanic basin (Jurassic - Early Cretaceous) show metamorphic assemblages related to blueschist and greenschist facies metamorphic conditions whereas the continental units (i.e. Calabride Complex) are interpreted as representative of a Variscan crustal section.
The tectonic evolution of the units exposed in the northern sector of Catena Costiera is poorly investigated and it is still matter of debate. The goal of this Thesis is to try to fill this gap of knowledge (even if partially) studying a very interesting and poorly investigated ophiolitic unit: the Malvito Unit.
In the study area (located near Malvito town), three tectonic units were described. From the bottom to the top, they are: the Malvito Unit, the Pancaro Unit (a local name for a tectonic unit whose paleogeographic and paleotectonic meaning is doubtful) and the Calabride Complex.
The Malvito Unit consists, from the bottom to the top, of massive, porphyric and pillow-lava (often associated to metabreccias) metabasalts, red metaradiolarites and a thick sequence of metacarbonates and metarenites with thin metapelite intercalations (Calcescisti formation). The Pancaro Unit consists of black metacarbonates and phyllites with rare intercalations of metarenites. To reach the goal of the Thesis was used a multidisciplinary approach that included: a geological mapping at 1.5.000 scale, a structural analyses at micro- and at mesoscopic scale; a metamorphic study and the provenance study on metarenites.
In thin section, arenites were classified as intrarenites. Provenance study suggests a source area dominated by sediment coeval to a platform developed onto a crystalline basement before the continental collision phase. These data suggest that the source area was located at the boundary between the continental and the oceanic crust.
Structural analysis highlights five deformation events (D1 – D5). D1 produced isoclinal to tight folds (F1) with scattered axis and sub-horizontal S1 axial plane foliation marked by the syn- kinematic growth of lawsonite, albite and white mica. D2 phase produced F2 open folds associated to a sub-vertical axial plane foliation (S2). No metamorphic blastesis was documented along the S2 foliation. D3 event produced gentle folds with sub-vertical axial plane. D4 event consists of low- angle tectonics contact, responsible of the coupling of the Malvito Unit, Pancaro Unit and Calabride Complex. The last deformation event, D5, produced two sub-vertical synthetic transtensive fault systems roughly oriented N-S.
The collected data suggest that the D1 phase was acquired during the subduction of the Malvito Unit during Alpine tectonic cycle whereas the D2 and D3 phases were recorded during the exhumation path of this unit at shallower structural levels. The coupling between the Malvito Unit, the Pancaro Unit and the Calabride Complex occurred through low-angle tectonics contacts probably active during the Alpine collisional phases. The last deformation event is related to the extensional tectonics responsible of the development of the Crati Basin.
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