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ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-11142016-210729


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
BIASCO, ELISA
URN
etd-11142016-210729
Titolo
AR-V7 su RNA esosomiale come fattore predittivo di resistenza ad abiraterone ed enzalutamide. Studio retrospettivo in pazienti con carcinoma della prostata metastatico resistente alla castrazione
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
ONCOLOGIA MEDICA
Relatori
relatore Prof. Falcone, Alfredo
Parole chiave
  • AR-V7
  • abiraterone
  • enzalutamide
  • carcinoma della prostata metastatico resistente al
Data inizio appello
13/12/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
Background: la variante di splicing 7 del recettore degli androgeni (AR-V7) sembra essere associata con la resistenza ai nuovi agenti ormonali in pazienti con carcinoma della prostata metastatico resistente alla castrazione (mCRPC). A causa dei limiti dei metodi disponibili per l'analisi di AR-V7, l'identificazione di un metodo di rilevazione affidabile può facilitare l'uso di questo biomarker nella pratica clinica.
Obiettivo: confermare AR-V7 come fattore predittivo di resistenza ai nuovi agenti ormonali e sviluppare un nuovo metodo per valutare AR-V7 attraverso digital droplet PCR (ddPCR) in RNA esosomiale derivato dal plasma.
Disegno dello studio e metodi: sono stati prelevati campioni di plasma da 40 pazienti con mCRPC all’inizio del trattamento ormonale con abiraterone o enzalutamide. Al fine di analizzare AR-V7, sono stati isolati gli Esosomi e l’RNA è stato estratto tramite ddPCR.
Analisi di Outcome e statistiche: la concentrazione del gene target espressa in copie/ml è stata determinata tramite ddPCR. Le analisi statistiche sono state effettuate con il Software SPSS.
Risultati e limiti: Dei 40 pazienti inclusi nello studio, 27 pazienti sono stati trattati con Abiraterone e 13 con Enzalutamide; il 42,5% dei pazienti è risultato AR-V7+. La sopravvivenza mediana libera da progressione è risultata significativamente più alta nei pazienti AR-V7- rispetto ai pazienti AR-V7 + (13 vs 4 mesi; p <0.001). La sopravvivenza globale è stata significativamente più lunga nei pazienti AR-V7- rispetto ai pazienti AR-V7+ (24 mesi vs. 8 mesi, p <0.001).
Conclusioni: questo studio dimostra che la presenza della variante di splicing 7 del recettore degli androgeni può essere un fattore predittivo di resistenza ai nuovi agenti ormonali, rendendo pertanto AR-V7 un biomarker clinicamente rilevante. Inoltre, abbiamo dimostrato che l’RNA esosomiale è una fonte affidabile di AR-V7, che può essere sensibilmente rilevata mediante saggio ddPCR.
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