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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-11132017-171122


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
FOSCO, LORENZO
URN
etd-11132017-171122
Titolo
Studio sperimentale per la disinfezione di acque superficiali a salvaguardia della balneazione nella costa apuo-versiliese
Dipartimento
INGEGNERIA DELL'ENERGIA, DEI SISTEMI, DEL TERRITORIO E DELLE COSTRUZIONI
Corso di studi
INGEGNERIA IDRAULICA, DEI TRASPORTI E DEL TERRITORIO
Relatori
relatore Prof. Iannelli, Renato
Parole chiave
  • tutela balneabilità
  • contaminazione microbica
  • acido peracetico
  • Versilia
Data inizio appello
05/12/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
La presente tesi si inserisce all’interno di uno studio sperimentale volto a garantire la tutela della balneabilità nella riviera apuo-versiliese mantenendo sotto controllo la contaminazione microbica. Il territorio oggetto di studio è una zona di bonifica idraulica la cui rete di drenaggio vede come terminali di sbocco a mare tre fossi: Fosso dell’Abate, Fosso Fiumetto, Fosso Motrone. Il trasporto di elevati carichi microbici fecali che avviene al loro interno ha portato spesso a valori a mare superiori a quelli presenti nella normativa in vigore (D.Lgs 116/08) e di conseguenza a divieti di balneazione. Pertanto, al fine di limitare la contaminazione batterica, è stato stipulato l’“Accordo di Programma per la tutela delle foci fluviali e delle acque marino costiere della riviera apuo-versiliese” (Decreto del 7 ottobre 2014 numero 148), all’interno del quale viene annoverato tra le “azioni prioritarie di immediata attivazione” la sperimentazione discussa nel presenta lavoro.
La facilità d’uso, l’ampio spettro d’azione ed, in particolare, l’assenza di sottoprodotti tossici e di fenomeni di bioaccumulo, hanno indirizzato la scelta dell’agente disinfettante verso l’acido peracetico (PAA). In aggiunta, esperienze condotte in passato nell’ambito della disinfezione di acque superficiali nelle foci dei fossi Fiumetto e Motrone tramite l’impiego di PAA, hanno avvalorato, conseguentemente al raggiungimento di risultati soddisfacenti, tale scelta. È stata prevista, quindi, l’installazione di stazioni di dosaggio di acido peracetico in corrispondenza delle foci dei fossi ed all’interno di due idrovore presenti nel tratto terminale del Fosso dell’Abate. In particolare, la prima fase della sperimentazione ha riguardato la messa a punto del dosaggio, supportata da monitoraggi prolungati ed approfonditi, nell’idrovora di Via Fratti e nell’idrovora di Villa Luporini. Infatti, le vasche di aspirazione delle idrovore, rappresentando dei sistemi confinati, hanno consentito un controllo migliore delle variabili; inoltre, il loro studio ha permesso di utilizzare come riferimento per il trattamento la disinfezione di scarichi piuttosto che di acque superficiali.
All’interno delle idrovore, quindi, il dosaggio di PAA è stato avviato optando per un controllo predittivo basato sull’elaborazione della portata in arrivo alla vasca di aspirazione delle pompe. Questa fase ha visto la realizzazione di un algoritmo di calcolo capace di garantire un dosaggio ottimale di acido peracetico in funzione della portata liquida. Tuttavia, in un secondo momento, a seguito di risultati relativi all’abbattimento della carica batterica non soddisfacenti, si è deciso di introdurre un controllo in retroazione in base alla concentrazione di acido peracetico residuo. I monitoraggi hanno mostrato un sensibile miglioramento in termini di abbattimento e risultati positivi riguardo l’innocuità per l’ecosistema acquatico.
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