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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-11132013-230657


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
TRAMONTANA, ELENA
URN
etd-11132013-230657
Titolo
La valutazione delle politiche industriali
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
COMUNICAZIONE D'IMPRESA E POLITICA DELLE RISORSE UMANE
Relatori
relatore Prof. Mangani, Andrea
Parole chiave
  • valutazione
  • politiche per gli investimenti
  • politica industriale
  • metodi statistici di valutazione
Data inizio appello
02/12/2013
Consultabilità
Completa
Riassunto
L’importanza delle politiche industriali, cioè, nel senso ampio del termine, degli interventi che le Pubbliche Amministrazioni mettono in atto per sostenere lo sviluppo delle industrie nazionali, è riemersa con forza negli ultimi anni, a causa della grave crisi che ha sconvolto l’economia globale. Gli scopi e i tipi di interventi statali nell’economia sono molteplici. Dai veri e propri “salvataggi” e dall’erogazione di aiuti diretti, che hanno caratterizzato, specialmente in Italia, gran parte del ‘900, si è passati all’erogazione di sussidi indiretti, elargiti per incentivare gli investimenti in determinati ambiti, come la ricerca e l’industrializzazione delle aree depresse, per aumentare l’occupazione e, più in generale, per garantire lo sviluppo industriale. La varietà degli obiettivi e delle forme di incentivo rendono necessaria un’attenta attività di valutazione, che permetta di capire quale politica ha prodotto risultati positivi e può, dunque, essere riproposta, e quale, invece, non ha raggiunto i traguardi sperati. La valutazione delle politiche industriali è un’attività molto complessa, sia per la necessità di reperire dati precisi legati alle performance aziendali, sia per le metodologie utilizzate. Oltre a metodi di indagine campionaria, è possibile utilizzare tecniche econometriche, come l’analisi di regressione, il modello controfattuale, il matching esatto, il propensity score matching, il metodo difference-in-difference (Did), il conditional did e il regression discontinuity design. Il valutatore, analizzando le caratteristiche della politica e delle imprese studiate e osservando i dati a disposizione, deve, di volta in volta, capire quale metodo sia più adatto per arrivare a una valutazione efficace. Fare valutazione permette di stabilire quanta parte del risultato di impresa che si sta analizzando è imputabile al “trattamento”, cioè alla partecipazione dell’azienda a un programma di incentivi. I risultati ottenuti, analizzati e confrontati tra loro, danno ai policy makers gli strumenti necessari per poter attuare politiche diverse, più razionali e con maggiori probabilità di successo. Mentre i benefici della valutazione sono ormai riconosciuti negli Stati Uniti e nel Nord Europa, in Italia questa attività non è ancora vista come un valore aggiunto per la creazione di nuove politiche, ma solo come un obbligo per ottemperare alle richieste dell’UE. Un’attività di valutazione sistematica, effettuata da appositi organismi competenti e imparziali, potrebbe, invece, garantire miglioramenti nella formulazione delle politiche pubbliche, con significativi vantaggi sia in termini di sviluppo aziendale che di spreco di risorse.
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