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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-11132011-162511


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
COMIRAN, ALESSIO
URN
etd-11132011-162511
Titolo
Strategie adattative di Cymodocea nodosa (Ucria) Ascherson in risposta alla deposizione di sedimento e disponibilita di nutrienti
Dipartimento
SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI
Corso di studi
BIOLOGIA MARINA
Relatori
relatore Prof. Lardicci, Claudio
relatore Dott.ssa Balestri, Elena
Parole chiave
  • fanerogama marina
  • Cymodocea nodosa
  • burial
  • disturbo
  • nutrienti
  • seagrass
  • disturbance
  • nutrients
Data inizio appello
01/12/2011
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
01/12/2051
Riassunto
Cymodocea nodosa (Ucria) Ascherson è una fanerogama marina che forma estese praterie in zone costiere riparate sia all’interno del bacino del Mar Mediterraneo che nell’Oceano Atlantico orientale, cresce generalmente su substrati sabbiosi non consolidati e siti riparati dal moto ondoso, a profondità comprese tra 0 e 35 metri. Negli ultimi decenni le praterie hanno subito un notevole declino soprattutto a causa della crescente pressione antropica e la specie è legalmente protetta a livello europeo (Convenzione di Barcellona del 27/05/99 e Convenzione di Berna del 5/10/81). Eventi di disturbo naturali (mareggiate) e antropici possono influenzare il trasporto dei sedimenti e provocare il seppellimento della pianta. Osservazioni sul campo suggeriscono che la deposizione di sedimento o “burial” entro certi livelli stimola la crescita della pianta (sopratutto degli internodi dei rizomi verticali) e questa risposta potrebbe essere mediata dall’integrazione fisiologica che permetterebbe la traslocazione di nutrienti da parti della pianta non sepolte a parti sepolte. D'altro canto esperimenti condotti in laboratorio hanno rilevato che individui giovanili (germogli) non tollerano eventi di burial arrivando in breve tempo alla morte. E' stato ipotizzato che il cambiamento climatico globale determinerà un aumento nell’intensità media di eventi meteorologici in grado di apportare un consistente e repentino accumulo di sedimento. La conoscenza degli effetti del burial è dunque essenziale ai fini della conservazione degli ambienti costieri e alla pianificazione d’appropriati interventi di mitigazione e restaurazione in aree degradate. Numerosi studi effettuati su alcune specie tipiche dell’ambiente dunale, e quindi frequentemente esposte al burial, indicano che la capacità di tollerare il burial potrebbe essere favorita dalla disponibilità di nutrienti, in quanto in condizioni di assenza o penuria di nutrienti queste presenterebbe un tasso di crescita non abbastanza elevato da riemergere dal burial.
Il presente lavoro si propone di esaminare la risposta di C. nodosa al burial, alla disponibilità di nutrienti ed alla loro eventuale interazione. A giugno 2010, per avere materiale omogeneo e non integrato fisiologicamente al resto del clone, 48 talee derivanti da due piante madre ottenute da seme in vivaio nel 2005 sono state trapiantate in una prateria di C. nodosa. A giugno 2011, 24 piante (omogenee per dimensione), selezionate tra quelle rigenerate, sono state sottoposte ad una serie di trattamenti secondo una combinazione fattoriale di burial completo e fertilizzazione; il disegno è stato replicato spazialmente in due aree distanti tra loro una decina di metri con 3 repliche per ogni combinazione di trattamenti. I livelli di burial sono stati monitorati settimanalmente e mantenuti per tutta la durata dell’esperimento. La fertilizzazione è stata ripetuta settimanalmente. Al termine dell'esperimento (agosto 2011 ) la sopravvivenza delle piante è stata del 100%; per ciascuna di esse sono state misurate le variabili morfologiche e la biomassa delle diverse componenti, ipogea ed epigea. I risultati delle analisi hanno dimostrato che l'aggiunta di nutrienti stimola la crescita delle piante, sepolte e non sepolte. Le piante sepolte hanno però mostrato una minore produzione e accrescimento dei fasci fogliari, delle ramificazioni e dell'apparato radicale rispetto a quelle di controllo. Contrariamente a quanto osservato in studi precedenti, nessuna differenza significativa è stata rilevata nel numero e lunghezza di internodi verticali prodotti. Non è stata inoltre rilevata interazione significativa tra nutrienti e burial. E' stata infine osservata variabilità tra le due aree nella risposta al burial, legata probabilmente alla loro diversa esposizione al moto ondoso. I risultati del presente studio non supportano quindi l’ipotesi che l'eventuale presenza di nutrienti apportati dalla deposizione di nuovo sedimento possa avere un effetto di stimolazione della crescita in piante adulte di C. nodosa in assenza di integrazione clonale. Ulteriori studi a differenti scale spaziali e diversi livelli di burial potrebbero fornire maggiori informazioni sulla strategia di adattamento della specie a questo tipo di disturbo.
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