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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-11122018-123322


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
CASSA, TIZIANO
URN
etd-11122018-123322
Titolo
Il Buddhismo in Europa: la sua diffusione nel Regno Unito e in Italia in una prospettiva storica, sociologica ed antropologica
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
STUDI INTERNAZIONALI
Relatori
relatore Prof. Salvini, Andrea
Parole chiave
  • Buddhismo in Italia
  • Buddhismo nel Regno Unito
  • Buddhismo in Europa
  • buddhisti europei
  • buddhisti britannici
  • buddhisti italiani
  • interviste
Data inizio appello
03/12/2018
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
03/12/2088
Riassunto
Nei paesi dell'Europa occidentale la presenza e la visibilità delle dottrine orientali e segnatamente del Buddhismo appaiono crescenti; i mass media sovente se ne occupano inoltre diversi termini di origine buddhista sono sempre più diffusi nel linguaggio comune. A partire da questa constatazione di ordine generale, la tesi nasce con l'intento di osservare come questa religione si è diffusa tra le europee e tra gli europei, in particolare di nazionalità britannica ed italiana, al fine di mettere a confronto la situazione in due paesi con un diverso background storico e socio-religioso. Le research question sono state le seguenti: quali sono le ragioni che inducono un europeo ad avvicinarsi a questa religione e a praticarla? Come è cambiata e come sta cambiando nel passaggio dai paesi orientali a quelli europei? Che tipo di impatto individuale e sociale ha la sua diffusione? Allo scopo di favorire una migliore comprensione degli sviluppi attuali, il primo capitolo tratta sinteticamente la storia della religione buddhista, i suoi insegnamenti essenziali e la sua diffusione nei paesi asiatici; nel secondo si ripercorre brevemente la storia dei contatti tra il Buddhismo e l'Occidente europeo dall'Antichità ad oggi inoltre vengono esaminate le scuole buddhiste attualmente più diffuse nel Regno Unito e in Italia prestando attenzione alle loro dottrine, alle loro pratiche, al loro adattamento al contesto nazionale specifico e alla loro struttura organizzativa. Nel terzo capitolo si analizzano trenta interviste svolte nel Regno Unito e in Italia a buddhiste laiche e buddhisti laici delle diverse scuole. Le ricerche sono state svolte in parte presso la University of Leeds nel corso dei primi quattro mesi del 2018 grazie ai fondi del programma Erasmus. Ogni partecipante ha risposto a nove domande riguardanti i motivi del suo avvicinamento al Buddhismo, il suo retroterra religioso, i suoi contatti con altre tradizioni buddhiste, i principi filosofici e le pratiche ritenuti più importanti e il suo punto di vista sull'esistenza di un Buddhismo britannico o italiano, sui rischi relativi al passaggio della dottrina buddhista da Oriente ad Occidente e sull'importanza del cosiddetto Engaged Buddhism. Si può affermare che la presenza di questa religione sia sempre più radicata e in crescita, benché resti minoritaria, inoltre le modalità con cui viene praticata nei due paesi esaminati non si differenziano molto dato che la maggior parte delle scuole sono state semplicemente trapiantate dai paesi asiatici a quelli occidentali, seppure con alcuni adattamenti. Allo stato attuale non si può parlare di un Buddhismo pienamente britannico o italiano nonostante l'esistenza di casi interessanti che potrebbero prefigurare futuri sviluppi. Per quanto riguarda le interviste si osserva che l'interesse per questa religione deriva generalmente da un insieme di vari fattori tra i quali figurano la curiosità spirituale e intellettuale, la necessità di risolvere un problema personale, l'allontanamento dalla religione di origine, percepita con indifferenza e talvolta con ostilità, la ricerca di risposte più autentiche e profonde alle proprie domande esistenziali e l'esigenza di una spiritualità aperta e genuina, che permetta di conoscersi profondamente e di migliorare la qualità della propria vita interiore e sociale. Per mancanza di tempo e di risorse è stato impossibile ampliare il campione di persone intervistate, tuttavia sarebbe interessante espandere l'osservazione sia in termini quantitativi sia coinvolgendo altre scuole e tradizioni minoritarie; sarebbe anche opportuna un'indagine approfondita sulle maggiori scuole e tradizioni italiane visto che allo stato attuale non è disponibile una monografia che le analizzi in maniera sistematica. Ugualmente utile sarebbe una ricerca che aggiorni i dati relativi alla situazione britannica estendendo l'analisi anche alle scuole più piccole e meno diffuse. Infine un approfondimento sull'impatto del cosiddetto Buddhismo “impegnato” nella società italiana potrebbe rivelarsi di notevole interesse.
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